Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Il più terrificante clown del cinema horror è un’entità del macro universo, un pagliaccio assassino. Approdato sul pianeta Terra prima del Big Bang, IT si risveglia ogni ventisette anni e si nutre di paure. La sua caratteristica è quella di vivere nelle fogne.
Avevamo appena visto il film. Siamo nel lontano 1990 e con l’amico Paolo eravamo in giro sulle colline vecchianesi per raccogliere asparagi. Salta di qua e di là fra rocce appuntite, balze di antiche coltivazioni, giunchiglie accecanti, eccoti un piccolo spazio senza vegetazione con un grande foro nel centro. Ci avviciniamo curiosi, in ginocchio e con la faccia vicino terra e all’improvviso un forte getto d’aria ci scompiglia i capelli e ci fa fare un salto indietro!
“C’è IT, c’è IT, urla l’amico, andiamo via e alla svelta”.
Sapevamo benissimo che il monte (colline) di Vecchiano è di origine carsica e pieno di caverne e sfiatatoi, ma un po’ di scena andava fatta. Da bravi boyscout abbiamo messo di lunghi rami nel foro per segnalare il pericolo e… abbiamo cambiato monte!
Sono passati poco più di trent’anni e un altro mostro si è risvegliato nelle nostre acque, fra la rena e non fra i sassi, mettendo paura e scompiglio. Premettetemi una scurrilità: ma io gli vado in culo, anzi peggio…lo mangio!
Caro il mio GB sei cascato male a venire in Serchio!
È inutile che mi guardi in quel modo truce, sono un fanatico ammiratore del grande Albertone che in un suo capolavoro, Un americano a Roma, dice al piatto di pastasciutta: “mi provochi? E io mo te magno!”