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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Francesco Cundari
L’Italia al contrario Il generale in guerra contro il mainstream e l’equivoco del putinismo di sinistra

28/8/2023 - 10:54

L’Italia al contrario Il generale in guerra contro il mainstream e l’equivoco del putinismo di sinistra

Non stupisce che i fan di un militare ossessionato da gay e femministe ripetano gli argomenti della propaganda russa, cioè del regime capofila di quel gruppo di autocrazie che applicano in casa propria i principi a lui cari. Stupisce che lo facciano intellettuali, politici e giornalisti di sinistra

Il mondo al contrario è quello in cui bastano una manciata di canti mal studiati al liceo per sentirsi autorizzati a discettare di Dante, mezza paginetta del manuale con scritto «tesi, antitesi e sintesi» per considerarsi titolati a parlare di dialettica hegeliana, ma per deplorare le invettive contro omosessuali e femministe di un generale dei paracadutisti con aspirazioni letterarie occorre invece averne letto integralmente il volume. Opera autopubblicata la cui totale assenza di originalità è garantita sin dal titolo, prima ancora che dai numerosi estratti di cui sono pieni i giornali.

Non c’è più nessuno su questo pianeta, infatti, che non si dolga pubblicamente di vivere in un mondo alla rovescia (se è consentito tradurre il concetto in un italiano da persone adulte). Non c’è leader politico, cantante, cabarettista o calzolaio che non si senta parte di una maggioranza oppressa, costretta al silenzio dalla soffocante egemonia del pensiero unico imposto da pochi, avidi, occulti burattinai.

Ce l’hanno tutti con il «mainstream», senza avvedersi di come l’unico pensiero veramente dominante, egemone e ubiquo, a destra come a sinistra, sia proprio questo delirio cospirazionistico, lo «stile paranoico» che caratterizza ormai il dibattito pubblico globale, di qualunque cosa si parli: missioni spaziali o smaltimento dei rifiuti, green pass o Donbas.

Non stupisce che da un militare di simili vedute (stando a quanto ne ha scritto Bruno Vespa sul Quotidiano nazionale), o pelomeno dai suoi più fervidi sostenitori (stando alla cronaca fatta da Repubblica di un loro recente raduno), venga un sostanziale appoggio alle posizioni della Russia di Putin. Cioè al regime capofila di quel gruppo di autocrazie che applicano in casa propria, e nel modo più rigoroso, i principi a lui cari, tipo l’Iran. Singolare, semmai, è che a sostenere quegli stessi argomenti di politica internazionale siano tanti intellettuali, politici e giornalisti di sinistra (o scambiati per tali, peraltro non da oggi, nell’Italia al contrario in cui ci tocca vivere).

Eppure, proprio nelle sezioni del Partito comunista, una delle primissime cose che s’insegnavano era che l’analisi doveva sempre partire dalla situazione internazionale, per scendere poi, passo passo, fino alla classica fontanella.

E sebbene potesse risultare non sempre chiarissimo il nesso tra le manovre americane in Medio Oriente e l’approvvigionamento idrico del proprio quartiere, lo sforzo intellettuale richiesto aveva comunque un suo valore e una sua utilità. E andrebbe forse riscoperto.
Considerato come i sostenitori del generale corteggiato da Forza Nuova e dal fior fiore dell’estrema destra si scagliano contro l’aggressività della Nato (assieme a buona parte dell’estrema destra europea), tocca dunque chiarirsi le idee, perché delle due l’una: o il generale autopubblicato e i suoi numerosi ammiratori neofascisti sono diventati di colpo dei pacifisti illuminati, o qualcuno degli illuminati pacifisti di cui sopra, nell’analizzare la situazione internazionale, deve aver preso la strada sbagliata.

E ancora non se n’è accorto, purtroppo.

 









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29/8/2023 - 11:54

AUTORE:
Massimo

A parte il fatto che "L'inchiesta " la leggono solo i parenti, stretti, dei vari autori, sarebbe ora che il buon (?) Francesco cambiasse disco. O perlomeno cominciasse a fare i nomi degli intellettuali, giornalisti e politici di sinistra che secondo lui sostengono le tesi di Putin. Perchè, delle due l'una, se ci sono fuori i nomi, se non ci sono lui ancora non se n'è accorto.