Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
L’Italia al contrario Il generale in guerra contro il mainstream e l’equivoco del putinismo di sinistra
Non stupisce che i fan di un militare ossessionato da gay e femministe ripetano gli argomenti della propaganda russa, cioè del regime capofila di quel gruppo di autocrazie che applicano in casa propria i principi a lui cari. Stupisce che lo facciano intellettuali, politici e giornalisti di sinistra
Il mondo al contrario è quello in cui bastano una manciata di canti mal studiati al liceo per sentirsi autorizzati a discettare di Dante, mezza paginetta del manuale con scritto «tesi, antitesi e sintesi» per considerarsi titolati a parlare di dialettica hegeliana, ma per deplorare le invettive contro omosessuali e femministe di un generale dei paracadutisti con aspirazioni letterarie occorre invece averne letto integralmente il volume. Opera autopubblicata la cui totale assenza di originalità è garantita sin dal titolo, prima ancora che dai numerosi estratti di cui sono pieni i giornali.
Non c’è più nessuno su questo pianeta, infatti, che non si dolga pubblicamente di vivere in un mondo alla rovescia (se è consentito tradurre il concetto in un italiano da persone adulte). Non c’è leader politico, cantante, cabarettista o calzolaio che non si senta parte di una maggioranza oppressa, costretta al silenzio dalla soffocante egemonia del pensiero unico imposto da pochi, avidi, occulti burattinai.
Ce l’hanno tutti con il «mainstream», senza avvedersi di come l’unico pensiero veramente dominante, egemone e ubiquo, a destra come a sinistra, sia proprio questo delirio cospirazionistico, lo «stile paranoico» che caratterizza ormai il dibattito pubblico globale, di qualunque cosa si parli: missioni spaziali o smaltimento dei rifiuti, green pass o Donbas.
Non stupisce che da un militare di simili vedute (stando a quanto ne ha scritto Bruno Vespa sul Quotidiano nazionale), o pelomeno dai suoi più fervidi sostenitori (stando alla cronaca fatta da Repubblica di un loro recente raduno), venga un sostanziale appoggio alle posizioni della Russia di Putin. Cioè al regime capofila di quel gruppo di autocrazie che applicano in casa propria, e nel modo più rigoroso, i principi a lui cari, tipo l’Iran. Singolare, semmai, è che a sostenere quegli stessi argomenti di politica internazionale siano tanti intellettuali, politici e giornalisti di sinistra (o scambiati per tali, peraltro non da oggi, nell’Italia al contrario in cui ci tocca vivere).
Eppure, proprio nelle sezioni del Partito comunista, una delle primissime cose che s’insegnavano era che l’analisi doveva sempre partire dalla situazione internazionale, per scendere poi, passo passo, fino alla classica fontanella.
E sebbene potesse risultare non sempre chiarissimo il nesso tra le manovre americane in Medio Oriente e l’approvvigionamento idrico del proprio quartiere, lo sforzo intellettuale richiesto aveva comunque un suo valore e una sua utilità. E andrebbe forse riscoperto.
Considerato come i sostenitori del generale corteggiato da Forza Nuova e dal fior fiore dell’estrema destra si scagliano contro l’aggressività della Nato (assieme a buona parte dell’estrema destra europea), tocca dunque chiarirsi le idee, perché delle due l’una: o il generale autopubblicato e i suoi numerosi ammiratori neofascisti sono diventati di colpo dei pacifisti illuminati, o qualcuno degli illuminati pacifisti di cui sopra, nell’analizzare la situazione internazionale, deve aver preso la strada sbagliata.
E ancora non se n’è accorto, purtroppo.