Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
LEADERISMO: CHI SCEGLIE E CHI SI FA SCEGLIERE.
Molti credono che la caratteristica di un leader sia quella di riuscire a farsi scegliere. Non è così. Un leader vero è quello che vuole scegliere prima di essere preferito in base alle sue scelte.Perché un leader ha una visione degli interessi del proprio Paese che sta almeno un passo avanti alla percezione dei problemi da parte dell’opinione pubblica, che è sempre più condizionata dalle strategie editoriali e di potere. Quelle, ad esempio, che fabbricano narrazioni e sondaggi ad hoc per favorire interessi particolari che hanno poco o niente in comune con gli interessi del Paese.
Viceversa i finti leader di oggi stanno un passo indietro alle correnti di opinione e adeguano in base a queste le loro visioni e le loro politiche.Per questo incoerenze e contraddizioni si moltiplicano, si sovrappongono e si sommano, spesso nella stessa persona, producendo una miscela politica sempre più incomprensibile. L’unico leader che ha avuto sempre il coraggio di scegliere secondo una visione di dove fosse più giusto portare il Paese, è Matteo Renzi. Che per questo ha sfidato il conformismo di tutti gli altri, trovandosi spesso isolato dalla coalizione di destra – sinistra unite nella difesa dello status quo. Isolato nel voler adeguare la Costituzione alle esigenze nuove di modernizzazione dell’Italia; isolato nel voler combattere il populismo, che ha battuto in due riprese, prima staccando Salvini da Conte e poi sostituendo Conte con Draghi; isolato nel chiedere insistentemente il MES Sanitario contro lo sfascio del SSN; isolato nel pretendere, prima dei disastri, un piano di investimenti Shock contro il dissesto idrogeologico e per la sicurezza degli edifici pubblici, soprattutto scolastici.
Per dire solo di alcune battaglie che hanno visto tutti gli altri finti leader alla coda degli avvenimenti da governare. Queste scelte di Renzi sono state negate, a volte perfino irrise e trasformate in motivi contrari, come se fosse un merito opporvisi per farsi scegliere come garanti di antirenzismo oltre ogni interesse del Paese. Salvo verificare nel tempo quanto quelle scelte fossero giuste e quanto la loro mancata o contrastata approvazione abbia nuociuto a tutti, specie ai più deboli come nei casi della sanità e della scuola.
Finché si continuerà a considerare leader personaggi alla coda degli eventi come Meloni, Salvini, Tajani, Shlein, Conte, Landini e Calenda, tutta gente interessata a farsi scegliere purchessia, che cambia idee e programmi senza rispetto per le esigenze del Paese al quale non ha il coraggio di proporre una visione che non sia quella battezzata dai sondaggi, non avremo niente di buono.Fateci caso, ripetono tutti le stesse cose, come se fossero contenute in una unica velina: sostenere le famiglie, le imprese, la crescita. Non siamo neanche al titolo di apertura di un proposito serio.
Dunque il dibattito sul nome della lista di Centro alle europee, che sarà aperta e unitaria tra i riformisti liberaldemocratici, mi interessa niente. Mi interessano le garanzie di riformismo europeo di quella lista, la certezza di proporsi di stare un passo avanti nella visione di cambiamento dell’Europa e non alla coda delle politiche conservatrici di destra e di sinistra, così falsamente tranquillizzanti, utili solo ai presunti leader sedati. Quanto al leaderismo lo contesta solo chi un leader vero non ce l’ha o non riesce ad esserlo.
Un leader vero sceglie e così facendo insegna coraggio. Chi ne ha voglia lo capisce