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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Pierluigi Battista
HO GIA DETTO DI LANDINI

15/9/2023 - 13:00

HO GIA DETTO DI LANDINI


E ora? E adesso con che faccia Maurizio Landini, capo del più forte sindacato italiano, potrebbe condurre con un minimo di credibilità la sua battaglia contro i licenziamenti, Jobs Act compreso?


Lui fa così: licenzia il portavoce della Cgil Massimo Gibelli su due piedi e come motivazione usa le seguenti parole: “È un lusso che non potevamo permetterci”. Una persona che lavora “un lusso”? Ma signor Landini, già il sindacato rappresenta una porzione sempre minore del lavoro (non sempre per colpa sua, ma sempre per colpa della sociologia) e lei si permette il lusso di chiamare “lusso” il reddito e la vita di una persona che lavora da 40 anni nella sua Cgil?


Ma che credibilità pensa che le sia rimasta, sempre con quell’aria arrabbiata, sempre sulle barricate, sempre all’avanguardia della lotta dura, sempre con lo sciopero generale incorporato per una Finanziaria che ancora non esiste, e ora con un lessico, come ha suggerito Mattia Feltri sulla Stampa da “sciur padrun da li beli braghi bianchi”, lei smette la divisa del rivoluzionario per indossare gli abiti dei padroni pingui e crudeli sferzati dai disegni di Grosz nella Repubblica di Weimar?


Questa, più che l’Italia, è la commedia italiana. Ecco, lei con quel comunicato entra a far parte a pieno titolo dei protagonisti della commedia all’italiana, quelli che chiamano “lusso” il lavoro, ma vanno addosso a chi chiamerebbe “lusso che non possiamo permetterci” gli esuberi di un’azienda in difficoltà costretta a licenziare. E in Italia tutto diventa commedia, e non è detto che la commedia faccia solo ridere, talvolta può essere tragica.

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