Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Fin dall’inizio abbiamo espresso la nostra contrarietà alla costruzione di una nuova base militare a Coltano e la ribadiamo non accettando alcuna logica di compensazione, consistente in uno “spezzatino” di insediamenti militari in un’area vasta della nostra provincia che va da San Piero a Grado a Pontedera.
Costruire una nuova, inutile e dannosa infrastruttura militare, per giunta in un territorio ampiamente militarizzato come quello del comprensorio fra Pisa e Livorno significa svendere e devastare il nostro territorio, proporre una visione di sviluppo che non ci appartiene ed incrementare un’economia di guerra a cui ci siamo sempre opposti.
E in tempi di guerra, e di aumento generalizzato del costo della vita, in cui si dovrebbero richiedere a gran voce investimenti per la sanità, scuola ed edilizia pubblica spendere soldi pubblici per l’ennesimo insediamento militare, appare come un ennesimo schiaffo a chi chiede, ricordando le parole di Sandro Pertini, di “svuotare gli arsenali e riempire i granai”.
Chiediamo trasparenza sul nuovo piano ed il coinvolgimento delle comunità locali.
Anna Piu
Coordinatrice Provinciale SI Pisa
Dario Danti
Coordinatore Regionale SI Toscana