Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Oggi mi concedo di sognare, oggi è il giorno di Utopia Rosa, un giorno speciale, magico, in cui possono accadere cose eccezionali. Solo per oggi mi hanno detto,…ma chissà,… magari anche dopo…
E’ mattino e comincio la mia giornata in città da donna grande, libera ormai da impegni di lavoro. Prima di uscire accendo il computer per guardare se è arrivata della posta e al centro dello schermo mi appare una scritta blu BENVENUTO. Oggi so cosa posso fare, è il giorno magico, chiudo gli occhi e dico forte UTOPIA ROSA, UTOPIA ROSA, UTOPIA ROSA, riapro gli occhi e controllo con un po’ di apprensione il risultato. E’ il primo tentativo, funzionerà? Evviva, ha funzionato. Ora sullo schermo la scritta blu recita BENVENUTA, il mio computer ora lo sa che sono una donna.
Sempre prima di buttarmi nella città mi voglio prenotare un libro tramite il bel servizio di Bibliolandia che comprende tutte le biblioteche della provincia di Pisa. Da casa posso ordinare i libri e ne sto cercando uno di Carla Lonzi una delle prime femministe italiane, quella che ha lasciato gli scritti più significativi del Movimento e mi appare la scritta : Carla Lonzi, AUTORE. Ma come!! AUTORE? proprio a lei!! Sento che sto per arrabbiarmi.
Ma allora questo mezzo secolo di rivendicazioni, richieste di diritti, gioie e fatiche, pari opportunità, non sono serviti a nulla? Mi ricordo che è il giorno della magia, chiudo gli occhi, recito la formula e sullo schermo appare la scritta Carla Lonzi, AUTRICE. Sono contenta e scontenta. Ma è possibile che ancora si sia a questo punto?
Scendo le scale. Nella cassetta della posta trovo il bollettino di Rete Toscana Classica cui sono abbonata e leggo: Gentilissimo abbonato Matilde XX. Ma allora è una giornataccia! Come farò ad arrivare fino a sera?
Compagne, amiche, donne, facciamo qualcosa… non facciamoci trattare come fossimo uomini… siamo donne…borbotto tra me e me. Prendo la rivista in mano chiudo gli occhi e quasi grido tre volte le parole magiche. Riapro gli occhi e vedo Carlo, il mio vicino di casa che mi sta guardando attonito e mi chiede ”..tutto bene Matilde?” ..Sì, tutto bene, tutto bene.
Entro nella mia automobile e accendo la radio. Ho voglia di musica di leggerezza di libertà. Musica, intervallo, parole..e…Buon giorno AGLI ASCOLTATORI, dice una bella vocina di ragazza. Spengo. Non so se la magia è anche retroattiva, se può cambiare una frase già detta. E poi non voglio rischiare di andare a sbattere da qualche parte mentre con gli occhi chiusi recito la formula magica. Ci penserò un’altra volta. E intanto mi vengono in mente alcune trasmissioni radio dove già dicono, buongiorno a chi è in ascolto,un generico che va bene per tutti e tutte o un altro programma dove dicono ascoltatori e ascoltatrici e mica muoiono di fatica…..
Intanto sono arrivata all’ufficio postale. Faccio quello che devo fare e l’impiegata mi dà dei fogli da firmare sotto a IL SOTTOSCRITTO..ma io sono una donna…...sto per dire, ma mi fermo, faccio la magia. Il modulo ora si è trasformato in LA SOTTOSCRITTA e firmo tutta contenta.
Sono appena le dieci.
Ma perché non hanno capito che qui viviamo anche noi donne? Mica siamo in Afganistan..o no? Quanto tempo ci vorrà ancora? Li vorrei vedere loro, gli uomini se li chiamassero sempre come se fossero donne!!! Li vorrei proprio vedere e sentire…
E come faccio la mattina, quando non vince la pigrizia, vado a fare una passeggiatina sulla pista ciclabile in pace, lontana dalle automobili.
All’inizio un cartello bianco e azzurro con una chiara figura di uomo con una bella bicicletta con canna da uomo. E’ riservata agli uomini, mi chiedo? No, è che loro, quelli che decidono, fanno moduli, cartelli, segnali, pensano che la città sia popolata solo da uomini e a loro si rivolgono. Ma non è così. E mentre cammino sogno. Sogno che quello che da quasi cinquanta anni noi femministe stiamo cercando di fare capire è stato capito. Nel mondo di Utopia Rosa il mondo è fatto di donne e di uomini, di bambine e di bambini e si vive nel rispetto delle differenze senza dire “ma ieri, ma da sempre.. ma la natura…”. .
Ma oggi è una giornata anche di scadenze oltre che di magie. Oggi devo andare in Comune a rinnovare la mia carta di identità.
Allo sportello una signora, una impiegata che mi consegna la carta di identità nuova fiammante (siamo nel 2016). Guardi signora, le vorrei dire, guardi che si è sbagliata, mi ha dato quella da uomini e io sono una donna. C’è scritto NATO il.. sotto la mia foto c’è scritto Firma DEL titolare, sotto il timbro del Comune c’è scritto IL FUNZIONARIO INCARICATO e lei è una donna.. Si è sbagliata, ne prenda una da femmine, la prego…Ma lo penso e non lo dico. Mi rammento che già da tempo questa discriminazione proprio su un documento di identità valido anche all’estero è anticostituzione ecc ecc è stata fatta presente, persino alla presidente Boldrini e che per ora non è cambiato nulla. Vorrei proprio vedere cosa succederebbe se al mio amico Francesco che è anche un po’ irascibile tentassero di dargli un documento tutto scritto per donna….E allora qui ci vuole proprio una magia perché i diritti, le pari opportunità non stanno funzionando. Chiudo gli occhi recito la formula e zac la mia carta di identità è quella giusta. Scadenza? Tra dieci anni. Esco e penso a figlie a nipotine. Riusciranno a non essere trattate da uomini?
Esco. Stanno facendo dei lavori al selciato e hanno messo un cartello “a passo di uomo”. Aiutooo e ora come faccio? Come può fare una donna a camminare “a passo di uomo”? E poi di uomo basso, alto, atletico, lumacone? Come sarà mai il “passo di uomo”? utopia rosa utopia rosa utopia rosa occhi chiusi e poi aperti. Il cartello è diventato “procedere lentamente”.
Ci voleva tanto? sì. c’è voluta addirittura una magia.
Ora vado a fare un po’ di spesa che faccio quasi giornalmente perché mi piacciono i cibi freschi. Ma oggi è un giorno speciale. E così in questo Centro Commerciale trasformo un po’ di tutto: cartelli, insegne, volantini. Ci voleva proprio una bonificatina a questo posto luccicante in apparenza ma in sostanza all’antica. E’ tutto scritto solo per uomini. Solo sui gabinetti vedo le due figurine distinte, donne e uomini. Ma allora si sono accorti che c’è una differenza? Sulla vetrina della farmacia moderna, ristrutturata da poco con al banco tutte donne un cartello suggerisce “ Chiedilo AL TUO FARMACISTA”.Vattelo a pesca!
Seconda colazione. Al bar un cartello con scritto “se non sei SODDISFATTO del tuo caffè…all’ingresso del supermercato uno striscione mi accoglie con BENVENUTI e mi garantisce informazioni in un volantino per i diritti DEL CONSUMATORE. Mi guardo in giro. Siamo quasi tutte donne.
Ho preso il cappuccino ho fatta la spesa e mi dirigo verso casa.
Mi è arrivata una bolletta che non ho ben capito e chiamo al telefono il Comune. BENVENUTO al callcenter…dice una voce. Guardi, anzi senta io non sono un uomo…ma la voce è registrata e non mi ascoltano allora magia. Utopia Rosa e il disco riprende a dire. Qui il callcenter del Comune…appena possibile vi risponderà IL PRIMO OPERATORE LIBERO aspetto e mi risponde una voce..sono Fiorella, in cosa posso esserle utile? Chiedo, chiarisco e prima di mettermi a tavola per pranzare un po’ perplessa vado al computer e cerco su google una informazione. Mi appare una grande e luminosa scritta SEI FORTUNATO, oggi….Chiudo.
E così mangio, mi siedo all’aperto sul mio terrazzino, guardo lontano davanti a me oltre gli alberi poi laggiù verso le nuvolette e penso. Quante cose oggi che io faccio, dico come se fossero naturali alle mie due nonne sarebbero apparse come impossibili, come vere e proprie utopie?
Ma le utopie possono diventare realtà solo se le si sogna in molte, se le si desidera fortemente magari anche contro quello che viene chiamato buon senso, evidenza, legge di natura.
O non lo vedi che il sole prima è basso poi alto poi basso? O non lo capisci che il sole gira intorno alla terra? Si è sempre saputo così e quindi è vero.
O non lo capisci che prima vengono gli uomini e poi le donne? Non lo vedi che è sempre stato così dappertutto e che è una legge di natura?
No, non lo capisco e sono qui determinata e attiva in attesa che l’Utopia Rosa diventi realtà.
Matilde Baroni (una delle 13 partecipanti al Concorso I diritti e le diritte 2016 Carmignani editrice, tutte a pari merito)