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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Renzo Moschini
GLI SCONQUASSI NEL PARCO

2/10/2023 - 12:30

GLI SCONQUASSI NEL PARCO


La riunione della comunità del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli di lunedì 16 settembre ha provocato una serie di reazioni, soprattutto all’interno del PD, che ha portato alla presentazione delle dimissioni del Presidente del Parco, Lorenzo Bani, dal Comitato Cittadino del partito.
Si ha la sensazione che si sia perso il senso di un corretto metodo per assumere delle decisioni ed operare delle scelte. Chi amministra necessariamente deve scegliere. Ma la scompostezza delle reazioni evidenzia che al fondo emerge un problema sul quale forse non si è ancora posta attenzione: aver ridotto di fatto drasticamente il ruolo politico del parco per farlo sempre più dipendere della Regione, quasi alla stregua di un suo ufficio decentrato, sancito con la LR 30/2015. Infatti, da una parte i parchi mantengono le cariche politiche, con il presidente e il consiglio direttivo, ma dall’altra sono sempre più svuotati di un potere decisionale. In questo senso la vicenda della proposta del Piano del parco, anche questo oggetto di recenti e reiterate polemiche, è emblematica. Il momento politico per eccellenza: quello della formazione del piano con incontri, dibattiti ecc. si è trasformato in un momento di polemiche in cui tutti parlavano spesso senza sapere di cosa perché l’oggetto del dibattito (la proposta di piano) è stato secretato dalla Regione Toscana.

Bene ha fatto il presidente Bani a chiedere un parere alla Regione stessa per verificare la correttezza di tale assoluta segretezza. Non si hanno ancora notizie sul contenuto di tale parere, ma qualcuno sostiene che sia giunto confermando l’assoluta segretezza del documento, anche se con un’apertura per la sua disponibilità ai membri dei consigli delle amministrazioni facenti parte della comunità del parco, ma con l’obbligo di segretezza da parte degli stessi consiglieri.
Per diversi anni sono stato vicepresidente del parco, la gestione è avvenuta senza segreti di sorta tanto è vero che dei problemi del parco ne parlavamo a livello locale e regionale ma anche a livello nazionale, nella consapevolezza di dover gestire un patrimonio comune, al di là delle diverse opinioni e delle diverse appartenenze, e nella consapevolezza che l’equilibrio tra la popolazione che viveva nel territorio e la protezione dell’ambiente era da ricercare e questo poteva avvenire rendendo pubblico il dibattito e coinvolgendo su di esso tutte le forze presenti nel territorio.

  La stessa collana di libri “Aree naturali protette”, che ho diretto per diversi anni, serviva per aprire a tutti e non solo localmente il dibattito sul tema dei parchi. Tale apertura era possibile per il ruolo politico che era riconosciuto all’ente parco.
Se fosse confermato il parere della regione Toscana nei termini sopra espressi, ed auspichiamo che tale parere sia reso pubblico, avremo la conferma che la sopracitata legge regionale 30/2015 ha “svuotato” il parco di un reale ruolo politico, indebolendolo quindi anche sull’azione quotidiana di tutele dell’ambiente naturale. Questo aspetto non è così banale come potrebbe sembrare perché le conseguenze, che si sono viste già nelle due vicende della caserma dei Carabinieri e della proposta di Piano Integrato del Parco, sono del tutto nefande per il parco e per la protezione del territorio cui tale Ente è preposto.
 

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