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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
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Di Antonio Campo
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di Bruno Desidera
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Di Mario Lavia
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Renzo Moschini
GLI SCONQUASSI NEL PARCO

2/10/2023 - 12:30

GLI SCONQUASSI NEL PARCO


La riunione della comunità del Parco Migliarino San Rossore Massaciuccoli di lunedì 16 settembre ha provocato una serie di reazioni, soprattutto all’interno del PD, che ha portato alla presentazione delle dimissioni del Presidente del Parco, Lorenzo Bani, dal Comitato Cittadino del partito.
Si ha la sensazione che si sia perso il senso di un corretto metodo per assumere delle decisioni ed operare delle scelte. Chi amministra necessariamente deve scegliere. Ma la scompostezza delle reazioni evidenzia che al fondo emerge un problema sul quale forse non si è ancora posta attenzione: aver ridotto di fatto drasticamente il ruolo politico del parco per farlo sempre più dipendere della Regione, quasi alla stregua di un suo ufficio decentrato, sancito con la LR 30/2015. Infatti, da una parte i parchi mantengono le cariche politiche, con il presidente e il consiglio direttivo, ma dall’altra sono sempre più svuotati di un potere decisionale. In questo senso la vicenda della proposta del Piano del parco, anche questo oggetto di recenti e reiterate polemiche, è emblematica. Il momento politico per eccellenza: quello della formazione del piano con incontri, dibattiti ecc. si è trasformato in un momento di polemiche in cui tutti parlavano spesso senza sapere di cosa perché l’oggetto del dibattito (la proposta di piano) è stato secretato dalla Regione Toscana.

Bene ha fatto il presidente Bani a chiedere un parere alla Regione stessa per verificare la correttezza di tale assoluta segretezza. Non si hanno ancora notizie sul contenuto di tale parere, ma qualcuno sostiene che sia giunto confermando l’assoluta segretezza del documento, anche se con un’apertura per la sua disponibilità ai membri dei consigli delle amministrazioni facenti parte della comunità del parco, ma con l’obbligo di segretezza da parte degli stessi consiglieri.
Per diversi anni sono stato vicepresidente del parco, la gestione è avvenuta senza segreti di sorta tanto è vero che dei problemi del parco ne parlavamo a livello locale e regionale ma anche a livello nazionale, nella consapevolezza di dover gestire un patrimonio comune, al di là delle diverse opinioni e delle diverse appartenenze, e nella consapevolezza che l’equilibrio tra la popolazione che viveva nel territorio e la protezione dell’ambiente era da ricercare e questo poteva avvenire rendendo pubblico il dibattito e coinvolgendo su di esso tutte le forze presenti nel territorio.

  La stessa collana di libri “Aree naturali protette”, che ho diretto per diversi anni, serviva per aprire a tutti e non solo localmente il dibattito sul tema dei parchi. Tale apertura era possibile per il ruolo politico che era riconosciuto all’ente parco.
Se fosse confermato il parere della regione Toscana nei termini sopra espressi, ed auspichiamo che tale parere sia reso pubblico, avremo la conferma che la sopracitata legge regionale 30/2015 ha “svuotato” il parco di un reale ruolo politico, indebolendolo quindi anche sull’azione quotidiana di tutele dell’ambiente naturale. Questo aspetto non è così banale come potrebbe sembrare perché le conseguenze, che si sono viste già nelle due vicende della caserma dei Carabinieri e della proposta di Piano Integrato del Parco, sono del tutto nefande per il parco e per la protezione del territorio cui tale Ente è preposto.
 

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