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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
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Di Antonio Campo
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di Bruno Desidera
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Di Mario Lavia
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Porto, 06/10/2023 (II mandato)
Dichiarazioni alla stampa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

7/10/2023 - 9:26

Dichiarazioni alla stampa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della XVIII Riunione informale dei Capi di Stato del Gruppo Arraiolos

Porto, 06/10/2023 (II mandato)

Da Arraiolos a Porto, girando per l’Europa per vent’anni, e riflettendo, ogni volta, su temi attuali di primaria importanza: questo è lo scopo di questo foro di riflessione che questo Gruppo di Capi di Stato, senza compiti di governo, ogni anno rinnova in maniera proficua.
Vorrei ringraziare anch’io il Presidente Rebelo, l’amico Marcelo, non soltanto per averci ospitato, ma per aver impostato il lavoro di questa giornata. E per aver introdotto e concluso i dibattiti di entrambe le sessioni in maniera assolutamente puntuale.
Due sessioni che sono state proficue.
Abbiamo lavorato bene, intensamente, con franchezza, con molta libertà, come in un foro di riflessione.
Credo che sia ragionevole sottolineare come al primo posto fosse collocata l’Ucraina, che rimane al primo posto nell’agenda europea dopo il mutamento del suo volto che la sciagurata aggressione della Federazione russa ha determinato nel nostro continente.
Abbiamo ribadito, come tutti hanno detto - lo ripeto anch’io - l’esigenza che l’Unione mantenga, con determinazione e compattezza, il sostegno all’Ucraina. E quanti siamo qui lo abbiamo espresso nella riunione e lo esprimiamo adesso con convinzione.
Abbiamo, naturalmente, ribadito l’auspicio che si possano creare condizioni di un processo di pace, che naturalmente deve essere giusta, e quindi basata sulla sovranità dell’Ucraina e sul rispetto delle regole del diritto internazionale.
Abbiamo parlato anche del futuro. Di come assicurare all’Ucraina prospettive anche per la sua ricostruzione e per la sua futura collocazione.
È una condizione - quella dell’Ucraina - che abbiamo tutti condiviso; condizione di sostegno che abbiamo tutti condiviso.
Nel pomeriggio abbiamo parlato di diversi temi.
Ne sono stati evocati alcuni, tra cui il cambiamento climatico. Io vorrei ancora pubblicamente ringraziare la collega, Presidente ellenica, per avere promosso, due mesi fa, un appello per il Mediterraneo che alcuni di noi hanno rivolto all’Unione e alla comunità internazionale.
Abbiamo parlato anche dei flussi migratori. È importante l’intesa che si è raggiunta due giorni fa a Bruxelles.
Abbiamo parlato, naturalmente, di allargamento all’Ucraina, di allargamento alla Moldova, e quando sarà il tempo, alla Georgia, con la convinzione che questo sia un effetto della consapevolezza che la crescente adesione all’Unione europea sia un fattore di stabilizzazione della comunità internazionale, che in questi decenni ha funzionato con grande importanza.
Questo è quello che ci siamo detti, che abbiamo sottolineato.
Abbiamo anche fatto riflessioni sulle tensioni in Europa che sono, allo stato, molto alte dopo quello che è avvenuto e che è ancora in corso.
Abbiamo parlato dei nuovi posizionamenti nella comunità internazionale.
E, in tutto questo panorama, tra alcuni mesi saranno chiamati al voto oltre 400 milioni di cittadini europei.
Abbiamo parlato di questo, delle prospettive, di quanto questo richieda una riflessione. Perché chiamiamo oltre 400 milioni di elettori a votare? Per decidere cosa? In che cosa ricade questo grande esercizio democratico?
Questo grande esercizio democratico deve ricadere su una struttura di Unione europea che abbia un’effettiva capacità di efficienza, di veloce decisione, di una capacità di efficacia di azione in questo mondo che sta cambiando.
È un obiettivo ambizioso, per cui serve un grande impegno, una grande collaborazione reciproca.
Ma questo è, d’altronde, lo stile dell’Europa: agire attraverso difficoltà e crisi.
Grazie ancora Marcelo.




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