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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Diaspora nel Pd pisano: in cinque presentano le dimissioni
Amarezza nel segretario provinciale Sabatino. I dimissionari: "Solo questioni politiche, nulla di personale"

7/10/2023 - 11:38



Diaspora nel Pd pisano: in cinque presentano le dimissioni
Amarezza nel segretario provinciale Sabatino. I dimissionari: "Solo questioni politiche, nulla di personale"

in foto, il segretario provinciale Pd Pisa Oreste Sabatino

"Abbiamo convocato per giovedì sera (5 ottobre) una direzione provinciale per discutere di temi di fondamentale importanza non solo per la nostra provincia ma per l’intera regione. Durante la riunione ho presentato una relazione nel merito delle questioni. Purtroppo l'interesse di una parte del PD era quella di dare una spallata alla segreteria provinciale.

Cinque componenti della segreteria hanno comunicato prima della direzione le proprie dimissioni accompagnate da un documento che voleva essere una delegittimazione del segretario, per altro su temi (Piano regionale dei rifiuti, riorganizzazione dei servizi pubbli locali a partire dal servizio idrico, Piano integrato del Parco MSRM e base militare) che per la loro natura sovraprovinciale interpellano in primis il livello regionale del partito".

A raccontare con amarezza quello che è accaduto durante l'assemblea dem è lo stesso segretario provinciale del Pd Pisa Oreste Sabatino che sottolinea come la diaspora dei 5 membri sia avvenuta "in un momento in cui l'azione del Partito andrebbe rafforzata in vista della tornata elettore della prossima primavera che coinvolgerà 26 Comuni della nostra provincia.

Non sono passate inosservate le assenze all'incontro dei Sindaci che stanno completando il loro primo mandato e che in vista di una rielezione hanno bisogno di un convinto e impegnato sostegno di tutto il partito"."Al voto sulla mia relazione però quella parte politica non ha voluto partecipare - prosegue Sabatino - hanno abbandonato la sala, consapevoli di non avere i numeri, compreso il presidente della direzione che dovrebbe garantirne il regolare svolgimento.

La direzione a quel punto è continuata sotto la guida della presidente dell'assemblea provinciale e si è espressa votando la relazione del segretario con 37 voti. Un fatto grave, che viola la normale dialettica interna di un partito"."Diciamo sempre che i cittadini non sono interessati alle nostre contrapposizioni interne e che la tensione fa male alla nostra comunità.

Quello che è successo l'altra sera invece sembra confermare che qualcuno da tutto questo non riesce a  liberarsi - sottolinea il segretario provinciale - un atto di arroganza e di prepotenza nei confronti di tutta la  comunità del PD. Tuttavia proprio per la responsabilità verso la nostra comunità e la consapelezza degli impegni che ci attendono non possiamo fermarci"."Andiamo avanti, spero tutti insieme, senza timori e con forza. Nei prossimi giorni chiederò alle migliori energie del PD, indipendentemente dalle aree culturali a cui appartengono, di dare una mano, sicuro di trovare la generosità e la disponibilità che è propria di chi vive la politica come servizio al bene comune. Lo devo e lo dobbiamo ai tanti militanti che animano le nostre feste e i nostri circoli. Alle tante amministratrici e ai tanti amministratori che si impegnano nelle nostre comunità. Alle donne e agli uomini che credono che un'alternativa alla destra sia possibile".

 

I cinque dimissionari spiegano le loro ragioni in una nota in cui è Giovanni Russo a fare il punto sulla decisione: "Le difficoltà esternate da alcuni membri della segreteria da settimane e culminate con le dimissioni derivano da un percorso senza più spinta e che ha scelto di intraprendere direzioni che non ci trovano d’accordo. Il documento presentato in direzione provinciale dai membri dimissionari della segreteria pone esclusivamente questioni politiche, non vi è nulla di personale. L’esito dell’unica votazione tenutasi giovedì sera tra l’altro indica un dissenso ampio, poiché i numeri parlano di 35 voti per parte e un astenuto. Indicando chiaramente la non esistenza di una maggioranza a favore del segretario".
"Non riteniamo di dover alzare i toni, anzi - prosegue Russo - nell’interesse di tutta la nostra comunità invitiamo ad abbassare il livello dello scontro, cosa che ci aspetteremo da tutti. Abbiamo mostrato perplessità sulla conduzione del partito per diverse ragioni di metodo e merito. Nel metodo registriamo come il livello provinciale abbia scarsamente coinvolto i livelli comunali del PD e la stessa direzione provinciale su questioni strategiche. Senza confronto la politica rimane a vantaggio delle decisioni di pochi. La segreteria stessa è risultata essere poco consultata. Nei rapporti con gli amministratori locali non si è inoltre costruito un rapporto proficuo, coordinato e di sostegno alle difficoltà dei territori".
"Come già anticipato dai membri della segreteria abbiamo poi maturato posizioni legittimamente diverse su temi di primarie importanza - prosegue Russo - la nostra preoccupazione intorno alle vicende di Acque SpA è forte e non ci ha convinto il percorso intrapreso che ha di fatto diviso i soci pubblici. E’ stato siglato un accordo preferenziale con chi rappresenta le ragioni della Multiutility della Toscana centrale. E’ un’impostazione che non ci ha mai convinto. E alla prova dei fatti ha mostrato le sue debolezze. Sul Parco dopo anni si era trovato un equilibrio nelle ragioni della difesa dell’ambiente che oggi appare in bilico per l’insediamento militare e per la revisione del Piano del Parco. Avremmo avuto bisogno di una presa di posizione forte e decisa che purtroppo non si è sentita".

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