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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani si cambia completamento lo scenario.

Non avvenimenti storico- sociali, nè vicende di personaggi che hanno segnato il loro tempo.Il protagonista è questa volta è il fiume Serchio, l'attore sempre presente nella storia del territorio, con grandi vantaggi e tremendi disastri.

Ma non manca il tocco di Franco nell'andare ad esaminare grandi lotte politiche e piccoli episodi di vita comune legati al compagno di viaggio nella storia del nostro ambiente. 

Il fu presidente Biden lascia la carica e fa un bel .....
E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Tonino Serra Contu
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di Tonino Serra Contu
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dal Pensiero Prismatico.(post tutto da leggere di Ermes Antonucci).
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di Ylenia Zambito, senatrice
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di Umberto Mosso
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di - Maestra Antonella
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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Freddo vento pioggia neve gelo ed influenza
si accendono e si spengono come le lucine a intermittenza
di piazze strade vie vicoli e viali cittadini. .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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I nuovi rioni.

9/10/2023 - 16:16

 
Panorama di Migliarino (lato monte. (1)
 
Cartolina lucida non viaggiata, edita da G.S. Pisa, anno 1964.
Questa volta non riassumo l’indecisione della datazione rifugiandomi in ’50, ’60 o ’70. La mia nuova casa era la terza sulla sinistra andando verso l’alto (Vecchiano per chi conosce il territorio) e, parcheggiata davanti vi è la mia Lambretta comprata in quell’anno e durata poco!
Quella più sotto è la Vespa di Roberto Bani.
Come ho già detto per l’ultima cartolina dell’articolo precedente riguardo altre divisioni territoriali (i rioni), questa si dovrebbe intitolare: Panorama di Malaventre.
Là, dietro le ultime case, lontano nella nebbia e lontano nel tempo, vi era una immensa distesa paludosa dove misere famiglie di contadini morivano di stenti, di miseria e di una strana malattia che alcuni attribuirono alla mala aria che sprigionava dalle acque putride e alimentata dal malo vento che ne portava maggiormente altra dal vicino lago di Maciuccoli.
Il nome mala (cattiva) aria è stato preso per designare la terribile malattia trasmessa dalla zanzara anofele e l’altro, malo (cattivo) vento (aria), per toponimo della zona a noi vicina e interessata. Dal Padule di Malaventre il nome si spostò al Popolo di Malaventre, poi al paese di Malaventre, abbandonatosi infine per la predominanza di Migliarino. Ma come ogni dinastia che si rispetti, lo spirito onesto, lavoratore, duro, ribelle, prepotente anche, resta e si ritrova nei pochi Malaventrini rimasti e in coloro che ne hanno preso il posto.
Anche la via Mazzini ha cambiato più volte il nome.

Un tempo era Via della dogana per passare poi, agli inizi del ‘900, a via Vittorio Emanuele III.
Il nome dedicato al Re d’Italia è comprensibile, quello di Dogana un po’ meno.
Poteva esserci un’altra stazione di controllo delle merci che provenivano da Pisa per Vecchiano, perché quelle da Viareggio per Pisa ne avevano, come abbiamo visto, una in Via dei pini alla Torretta.
Io credo che la dogana fosse collocata dove sono vissuto 10 anni prima di passare nella nuova di là dalla strada: la casa del Castellino. È una casa a filo strada, con il fronte perpendicolare ad essa e non parallelo come la stragrande parte delle abitazioni, posizionata su un terrapieno, e poi il nome: Castellino.
Non ho mai saputo di famiglie che si chiamassero così anche se Castelli è presente nei cognomi di paese.
Fatemi sapere! A proposito, la casa del Castellino è quella al centro in alto, quella con tre finestre che ci guardano e un albero (un olivo) che ne nasconde una metà.
Abbiamo parlato di divisioni e di rioni che un gruppo di migliarinesi ha pensato fosse simpatico dare alle parti più significative del territorio paesano, addirittura simboleggiandole con bandiere colorate.
 
Migliarino Mare - tutta la parte di là dall’Aurelia, bandiera bianco celeste con pino e cinghiale.
La Barca - il centro del paese, piazza Mazzini, palazzi e Via Mazzini fino alla chiesa, bandiera bianco rossa con barca e remi incrociati.
Malaventre - dalla chiesa verso Nodica il lato destro di Via Mazzini e il vecchio nucleo di Malaventre, bandiera bianco verde con disegno della “Chiesaccia”.
Migliarino Nova - il lato sinistro della cartolina, quello che nascerà nel terreno che vediamo ora libero dietro le case, bandiera bianco gialla con uccellino stilizzato al centro (il migliarino di palude).
 
 Viale Mazzini. (2)
 
Cartolina lucida, viaggiata da Migliarino il 22 luglio 1962, edizione Masoni Elia.
Qui la strada è chiamata “viale”, forse a causa degli alberi.
Come la precedente, pochissimo traffico con biciclette e una mitica Dauphine che forse qualche migliarinese riconoscerà come sua.
 
 Via Mazzini. (3)
 
Cartolina lucida, non viaggiata, anni 60, edizione G. S. Pisa.
Niente da dire su una strada, la più centrale e l’unica, per lo scorrimento veloce verso Vecchiano e le altre frazioni del comune.
La seconda via della parte di paese da questo lato dell’Aurelia, è la strettissima Via di Piaggia che inizia con questa deviazione che si nota a sinistra della foto dietro al muretto. Tale strada termina con l’innesto nella provinciale alla curva della fattoria di Malaventre dopo circa un chilometro fatto lungo l’argine del Serchio.
Si chiama “Di Piaggia” perché a metà percorso vi era una “pedata”, un attraversamento dell’argine per arrivare in golena e sulla riva del fiume, che portava ad una spiaggia ricca di sabbia e di ghiaia dove i paesani andavano a lavare e lavarsi, pescare, ed estrarre rena e ciottoli per materiale da costruzione. Ebbe anche il nome di Via del Cimitero, fino al 30 luglio 1911, perché portava al cimitero vicino alla chiesa finché fu inaugurato il nuovo, dall’altro lato del paese, in località Prata Vecchie.
 
 
La Chiesa. (4)
 
Cartolina non viaggiata, ma stampata come la precedente nei colori e nei caratteri. Stranamente è stata affrancata con un francobollo da lire 450,  dove si legge: anno 1986.
La stessa storia dell’Albergo.
Migliarino non ha più cartoline!
La chiesa è chiamata “Chiesa di San Pietro in Malaventre”, ricostruita dopo i bombardamenti che l’avevano distrutta. La vecchia aveva il campanile dall’altro lato, dalla parte del Serchio cioè, e unito all’edificio. La nuova invece è in due parti separate, la modernità entra anche nel culto e nei luoghi di culto.
La strada è la via Mazzini o “provinciale vecchianese”.
 
 
Piazza della libertà e Albergo Tirreno. (5)
 
Cartolina illustrata viaggiata da Migliarino a Parigi il 21 marzo 1997.
In un piccolo paese i nomi dei luoghi a volte si scambiano con quelli dei paesani e quindi l’albergo era quello “del Masoni” (il proprietario) e la piazza quella del Giusti (il padrone e costruttore delle case vicine).
Non figura nessun inserzionista.
Come confonde la data di spedizione di una cartolina rispetto alla sua messa in commercio!
Questa è una foto di 20 anni prima, ma non ne sono state trovate altre nei negozi per permettere ad un giovane migliarinese di mandare saluti e baci “di giornata” alla fidanzata che studiava a Parigi!
Il ragazzo era mio figlio Gabriele e la cartolina mi è stata prestata, per l’occasione, da mia nuora Francesca.
 
 
Piazza Mazzini e Via Aurelia. (6)
 
Cartolina illustrata non viaggiata, ma pronta alla spedizione (mai avvenuta).
La data è 28 luglio 1987, non affrancata.
Stessa serie delle n°. 1 e 2, non ha committenti, ma un’annotazione: accesso alle autostrade Firenze-mare. Europa 1.
Non vale la pena ripetere quello già detto sopra!
La piazza non ha perso la sua connotazione a sosta per i viaggiatori, richiamandoli con bar, tabacchi e trattorie. A destra si può leggere: Trattoria da Dino, al centro Luigina.
 
 
 
 
La Via Aurelia. (7)
 
Cartolina illustrata non viaggiata, sembrerebbe scattata da un’altra angolazione, ma nello stesso periodo della precedente.
L’editore qui annotato è Capitani—Luperini il che fa datare la foto ad almeno 10 anni prima.
Bisogna che lo ripeta invece!
Troppo simili i dettagli e quindi va rivista la data 1987 (messa a penna). Ammettere che la prima cartolina non sia troppo recente vuol solo dire che il paese è mancante di nuove inquadrature e questo fa molto dispiacere, ma è proprio così
Si usano cartoline degli anni precedenti per sopperire il bisogno di mandar saluti, creando equivoci sul reale aspetto del paese.
 
Piazza Mazzini (8)
 
Cartolina lucida viaggiata da Migliarino il 18 agosto 1962, edizioni Masoni Elia.
In fondo alla strada che si vede a sinistra (via Matteotti) si vede il palazzo Giusti in costruzione, il bar d’angolo non è ancora “dei cacciatori”, ma “tabacchi”, il Capitani vende il gas Agip, la strada è un poco dimessa.
Due ciclisti soli, ombre a picco e l’ombrellone del benzinaio fanno pensare che la foto è fresca di giornata.

 

Siamo quasi alla fine delle cartoline.

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