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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
MARIO LAVIA
Il Riformista 10 ottobre 2023
E' inutile negare che in una parte della sinistra il germe dell’antisemitismo abbia attecchito da decenni.

10/10/2023 - 12:29


E' inutile negare che in una parte della sinistra il germe dell’antisemitismo abbia attecchito da decenni. La questione si intreccia con il problema morale e politico del terrorismo
generando purtroppo una zona di ambiguità persistente e irriducibile. Lo stiamo vedendo in questi giorni con il riproporsi di due sinistre: da una parte i difensori dei valori universali della
democrazia e dell’umanità, dall’altra gli hater dell’Occidente non lontanissimi da certi pronunciamenti burocratici e silenzi vigliacchi. Assistiamo, entrando nel merito, alla fermezza dei leader del Pd, Italia viva, Azione; di contro, le condanne - certo - però sempre condite da pelosi distinguo, da retoriche precisazioni, ridondanti contestualizzazioni: che non equivalgono all’aperto giustificazionismo degli Orsini e dei Montanari e tuttavia ne respirano in qualche modo il mefitico alito.
Prendiamo Giuseppe Conte, uno che è stato presidente del Consiglio, dunque in teoria un uomo di Stato, che dinanzi alla barbarie di Hamas non si vede e non si sente, evidentemente distratto dalle sue macchinazioni alla caccia di uno zero virgola in più, a riprova che il M5s è ai limiti del sistema valoriale occidentale e democratico: probabilmente pensa di pescare, l’avvocato, nel mare magnum del suddetto antiebraismo ignorante che alligna a sinistra, quello descritto da David Rich, autore del saggio “Il problema ebraico della sinistra”:
“C’è un vecchio pregiudizio che spinge alcuni progressisti, in tutto il mondo, a vedere negli ebrei e nello Stato ebraico la fonte di ogni male che deriva da un modello di pensiero che divide il mondo in oppressi e oppressori, assegnando quest’ultima etichetta agli ebrei, visto come popolo ricco, potente e manipolatore”. O parliamo anche di Sinistra italiana, dei Verdi, di alcuni dirigenti della
sinistra Pd che a differenza di Schlein testano silenziosi, o dei pacifisti che bofonchiano più che urlare la condanna dei tagliagole con in mano la bandiera arcobaleno, quella che furbescamente Roberto Gualtieri ha piazzato sulla facciata del Campidoglio insieme a quella israeliana per pararsi il fianco dalle critiche della sinistra "santoriana" dopo che hanno massacrato centinaia di persone di che pace si può parlare esattamente?
Dov’è l’Arci, dov’è la galassia di mille cortei pacifisti? La stessa Cgil è stata deludente, sabato avrebbe potuto e dovuto fare della grande manifestazione una prima risposta di popolo contro il
terrorismo di Hamas, e invece giusto una frasetta di Maurizio Landini in un profluvio di parole vecchie di dieci anni...
Il fatto è che dietro questo mondo si è ammassato da anni un humus anti-Israele che affonda le radici nel fango antiebraico esibito, come diceva Sartre, da uomini della folla, perlopiù mediocri.
In una parte della sinistra è forte ancora il richiamo di un terzomondismo raffazzonato e antioccidentale, figlio di una mai sedata pulsione anticapitalista e antiamericana tale da travolgere secoli di valori liberali, illuministi e democratici, e di qui il passaggio a contorti giustificazionismi il passo è breve. La verità è che c’è nel “popolo di sinistra” un orientamento non minoritario di questo tipo: certo, l’attacco di Hamas va condannato ma la responsabilità reale, storica è di Israele, tanto più che al governo c’è Netanyahu, e dell’Occidente (leggi, Stati Uniti), che non hanno mai voluto risolvere la questione palestinese. Questo fa premio persino sulle decapitazioni e sul rapimento di bambini.
L’equidistanza tra tagliagole e uno Stato democratico ancora alberga, magari non espressa, come ai tempi dei “compagni che sbagliano”. D’altronde vale anche per Putin, “in fondo l’Ucraina era
russa, no”? Sono fantasmi che risorgono nella notte della ragione, viscere che buttano odio sul Nemico nel rigurgito di ideologie fallite e nel koestleriano buio a mezzogiorno: niente, c’è un pezzo della sinistra che proprio non ce la fa a slegarsi dal nodo più o meno robusto dell’odio contro Israele in quanto Stato ebraico. E questo è un problema enorme, per la sinistra e per l’Italia.

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