Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
VA A FINIRE CHE È COLPA NOSTRA...
Premetto, a scanso di equivoci, e di eventuali critiche, che il sottoscritto ha sempre sostenuto, anche in sedi istituzionali e con interventi pubblici (nel senso che ne ho le prove scritte), la "causa" palestinese, e sottolineo la "causa" perché sulla vicenda si confondono molte cose.In effetti mi sono spesso chiesto, più in generale, quali possano essere i tratti distintivi di un popolo..., la prima risposta che mi sono dato è la "condivisione culturale", ma non basta, d'altra parte qualcosa che unisce ci vuole, altri invece pensano a fattori geografici, o peggio ancora "etnici" (per dirla in modo più cialtrone: "la razza")...
Peraltro quando si fanno coincidere i popoli e le comunità con la cosiddetta "etnia", si rischia di combinare grossi guai, a giudicare, senza andare troppo lontano, dal caos (e relativa carneficina) che è accaduto nei balcani.La risposta non può quindi che essere più complessa e molteplice, e chi va alla ricerca di risposte semplici commette quasi sempre grossi errori.Per fare un esempio il popolo "padano" non esiste, è una invenzione, sostanzialmente una bischerata (che non voglio perdere tempo a dimostrare), mentre i processi di unificazione e "assimilazione", che hanno caratterizzato molti popoli, e che sono un po' anche il percorso fatto storicamente da noi italiani, sono percorsi che mi convincono di più, ed anche in questo caso penso di non dover dimostrare l'intero percorso, perché data la nostra storia ci vorrebbe troppo tempo, basterebbe studiarsela.
Di una cosa, anzi due, sono certo però:la prima è che qualsiasi tipo di percorso si voglia analizzare, questo non è mai "statico" (per i "fissati" sulle etnie è un po' diverso, e in quel caso ci sarebbe anche una componente "razzista"), la storia lo evolve ed anche lo modifica e trasforma nel tempo (semplificando ci sono popoli vecchi ed anche più nuovi, altrimenti noi toscani saremmo ancora etruschi...);la seconda è che il filo conduttore di questi processi è sempre quello di una tendenza ad unire, mettere insieme, "contaminare", mentre tutto ciò che va al contrario, verso le separazioni e fratture, ha sempre prodotto disastri.La cosa certa resta comunque il fatto che un popolo e una nazione non possono nascere trovando le ragioni "fondanti" solo nell'essere "contro qualcun'altro".
Anche il "cemento" religioso, dal quale noi stessi, prima di arrivare ad oggi, siamo in qualche modo passati (e ci siamo evoluti), è una brutta strada, ma qui il discorso si farebbe ancora più lungo... e poi quale religione, dato che pur essendo oggi maggioritaria la fede musulmana, questa non è la sola tra i palestinesi...Tutte queste cose mi hanno comunque incuriosito, rispetto alla parola "Palestina" e al concetto di "popolo" palestinese, ed allora ho provato ad approfondire... quando nasce la Palestina? quando si comincia a parlare di "popolo e nazione palestinese?La storia ci dice che quelle zone erano suddivise in vari territori, c'era la Giudea, la Galilea, la Samaria, c'erano le terre di Canaan, c'erano anche i filistei... oltre a molti popoli che in quelle terre, spesso di transito e passaggio, mischiavano i tratti arabi con quelli asiatici e africani, oltre a quelli europei. In tutto questo la componente "ebraica ha sempre avuto in quelle zone una presenza rilevante.
Quando è quindi che si inizia a parlare di Palestina e popolo palestinese?Andiamo al sodo, il termine "Palestina" fu usata per la prima volta in modo ufficiale dai romani (come ho detto nel titolo "va a finire che è colpa nostra"...), fu l'imperatore Adriano che lo usò al posto di "terra di Canaan". E perché lo fece?Quelle zone erano molto turbolente (chi l'avrebbe mai detto...). I romani repressero varie rivolte ebraiche, in un periodo medio-lungo, con ben tre guerre dagli anni 66-73 d.c. fino addirittura al 135 d.c. cercando di cancellare i segni dell’identità ebraica, di quella società, di quella cultura.
Roma, come sappiamo, sapeva essere spietata, e l’imperatore Adriano utilizzò al posto di "terra di Canaan", o "terra di Israele provincia Judea", la definizione di "provincia Syria Palaestina", che più tardi venne abbreviata in Palaestina.Nello stesso tempo cambiò anche il nome di Gerusalemme in "Aelia Capitolina", città dedicata a Giove, e cambiò anche il nome della stessa Giudea in quello di "Syria Palestina".... e poi? E poi morì, nel 138.Di fatto, considerata anche la molteplicità culturale (arabi, musulmani, sciti e sunniti, cristiani, anch'essi di varie tendenze, ed altro), è difficile pervenire, almeno fino ad una certa data, ad una idea unitaria di una Nazione araba palestinese, non esiste una lingua conosciuta come palestinese, non esiste una distinta cultura palestinese non ci sono mai stati uno Stato, una Nazione, conosciute con quel nome, governate da palestinesi, se non dopo la seconda guerra mondiale.
Palestina deriva comunque da "Philistine" occupata e colonizzata dai Filistei, identificati spesso come "popolo del mare" (non autoctono), acerrimi nemici degli ebrei, e forse a questo tipo di "sgarbo" pensava Adriano, tanto fu che i romani ribattezzarono inizialmente con questo nome la "Eretz Yisrael" (Terra di Israele), evidentemente con lo scopo di fare infuriare gli ebrei, comunque di frustrarli e offenderli, come ho detto i romani non andavano per il sottile.Il termine Palestina dunque non solo non è autoctono, ma non è originariamente legato al mondo arabo, e derivante semmai dal popolo dei "filistei" (provenienti da Creta e dall’Asia Minore) ed è stato imposto dai romani.Linguisticamente i filistei non erano del ceppo "semitico" (Arabi, Ebrei, Assiri etc.) non erano arabi e non hanno mai avuto alcun legame storico, etnico o politico con gli arabi e con l’Islam.Detto questo, Tenendo conto di questa "varietà" dei palestinesi, compreso un paio di milioni di loro che vivono pacificamente in Israele, e lì votano ed esercitano i loro diritti, insomma oltre all'odio viscerale di organizzazioni come Hamas (che, sottolineo sempre, non è affatto tutto il popolo palestinese) verso Israele, e ai soprusi subiti da Israele stesso a Gaza e in Cisgiordania (politica considerata dal sottoscritto del tutto sbagliata), la domanda è: cosa è che fa dei palestinesi un popolo propriamente detto?
Noto peraltro che queste stesse cose le ha dette l'ex presidente della Associazione italiana amici di Israele, il quale ha ricevuto in passato minacce per se e la sua famiglia, e per vari motivi si è dimesso. Io non ho da dimettermi da niente, e confido nella civiltà dei commenti.