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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Fine dei Saluti e baci (?)

15/10/2023 - 20:41


Piazza Mazzini (1)

 
Cartolina lucida con francobollo strappato e data di spedizione indecifrabile, ma dato che per la successiva ho messo ’68, questa è antecedente per la mancanza del bar d’angolo e la scritta “da Giorgio” che anticipa quella “da Luigina”. Gli alberi della strada son più piccoli, un paesano a piedi, uno in bicicletta e (mi sembra) una Topolino parcheggiata a destra.
 
Via Mazzini. (2)
 
Cartolina lucida non viaggiata, edizioni G.S. Pisa, anno 1968, dati i cambiamenti, anche se piccoli.
La strada è asfaltata di fresco, si sono aggiunte le segnaletiche orizzontali e verticali, gli alberi sono cresciuti, c’è più movimento in strada, il bar e la casa Baroncini hanno perso i tabacchi e vespe e biciclette sono spudoratamente parcheggiate fin quasi nel bar.
 
Via Mazzini e Via Aurelia. (3)
 
Cartolina lucida non viaggiata, complementare della precedente; potrebbe benissimo essere attaccata all’ultima dell’articolo precedente n. 8 per fare una panoramica completa della piazza.
I tabacchi dell’Assunta si sono trasferiti nel bar del Carbognani (poi Jolly e ora Me la bevo), in fondo a via Matteotti il palazzo Giusti è terminato, molte auto vanno all’autostrada o a Viareggio come ora suggerisce giustamente il cartello del quale parlavamo.
A proposito del cattivo uso che viene fatto dalla e sulla Via dei Pini, perché non facciamo un passo indietro di trent’anni per ritornare a quando fu creduto giusto, tanto da cambiare i cartelli stradali, che la sola strada per Viareggio era la nuova Aurelia e mettere un avviso di divieto di transito sulla vecchia come si vede ancora alla discesa del ponte poco prima del semaforo?
(n.b. molte di queste spiegazioni turistiche e toponomastiche e imprenditoriali sono state scritte molti anni fa ed ora le sto ricopiando per comodità).
 
Ristorante Rustichello. (4)
 
Cartolina illustrata  viaggiata, anni ’60, edita per conto dei proprietari.
Esiste un’altra versione color seppia della stessa, ma con diversa annotazione sul retro. Quella a colori riporta il nome, la posizione e la proprietà: “Hotel Villa Kinzica” Pisa e “Hotel Miramonti” Forte dei Marmi. L’altra: stessa direzione Hotel Villa Kinzica e “All’Oscar della Cucina Italiana” Perugia, il miglior Secondo Piatto in Assoluto. Il ristorante fu aperto nei primi anni ’60.
E proprio nel 1960, casualmente il 10 ottobre, un gruppo di giocosi clienti scrissero un’altra cartolina ad un’amica di Milano con questo saluto: “Castaluni sinceri di taralsati. Tellinici saluti castalminati di foturni e di orpioture. Allop!!
Forse Silvia, la destinataria, avrà capito, noi no!
A parte lo scopo prettamente pubblicitario delle due cartoline, a noi piace guardare in esse un esempio di perfetta ristrutturazione di una vecchia casa colonica di proprietà Salviati (negli ultimi anni adibita a ovile).
Nessun albero è stato abbattuto, il laghetto sul davanti ripulito e l’ultima capanna di falasco del territorio (che non si vede nella foto) ristrutturata.
 
Ristorante Ugo (5)
 
Molti anni prima che nascesse il “Rustichello”, il ristorante più noto di Migliarino stranamente non era a Migliarino, ma in territorio sangiulianese che, non avendo case o agglomerati urbani nelle vicinanze, divenne per forza “nostro”.
Le specialità erano cacciagione e le indimenticate anguille fornite dalla famiglia di mio padre e da altri pescatori locali. La cartolina è stata spedita a Stoccarda nel gennaio del ’68.
 
La stazione (6)


 Cartolina non viaggiata e trovata “all’ultimo tuffo”.
Molto difficile stabilirne la data ma la darei e direi anni ”70 anch’essa. L’edificio è ben sistemato. Il bar non c’è più e un casotto-ufficio per le spedizioni si intravede sotto gli alberi, il capostazione è pronto a ricevere un “accellerato” per Pisa e degli altri solo un paio mi sembrano viaggiatori, signora compresa.
 
L’altra stazione (7)


Avevamo visto l’ingresso della Firenze-Mare a Migliarino e, seppur mancasse il casello di riscossione pedaggio, vi era un altro importante “casello”, come si chiama ancora il posto, dove stazionavano un carabiniere e due guardie private. Una di esse, il più alto, era il padre di Renato Moncini, il nostro “rocket man” paesano che si trasferì in America per lavorare alla NASA, l’altro è anch’esso un noto migliarinese, Valentini, che rimase “la guardia” anche in seguito.

 
Conclusioni
 
Dopo aver guardato le cartoline del paese, non possiamo dire che l’appellativo “di strada” dato a Migliarino non sia giustificato.
L’ottanta per cento delle foto sono di strade con case lungo i bordi, nessun altro cenno al lavoro, alle caratteristiche del territorio, alle persone, agli edifici (escluso villa di là e Serchio di qua), a quello che può fare di una cartolina un pezzo del nostro passato.
Solo strade e pubblicità di punti di ristoro.
Ma a noi non importa (facciamo finta) dell’aspetto del paese che può apparire (o essere apparso) ai destinatari delle nostre cartoline.
Non abbiamo mostrato monumenti, non ne abbiamo, ma siamo l’unico Paese dove ognuno di noi sa chi abita in quella tal casa, chi coltiva il tale orto, chi ha costruito la tal altra baracca e anche di chi è la macchina parcheggiata nel posto x!
E non è pura curiosità; è affiatamento, amore e stima per il vicino, parentela o meglio ancora amicizia, condivisione delle stesse idee sogni gioie e dolori, è lo spirito di un paese unito anche se diviso da quella maledetta strada che sparisce con il verde del semaforo, è la tolleranza dello straniero e del diverso, è la possibilità di sapere che puoi chiedere e ti sarà dato.
È Migliarino che si è diviso in di qua e di là per avere più soddisfazione nel momento in cui si riunisce.
A dire il vero il fatto, che sembrerebbe grave, di non avere più da anni nessuna immagine del paese da spedire (leggi cartolina), non è che sia totalmente a sfavore.
Lasciamoli con il dubbio!
Tanto, come cantava Marco:
 
Una blanda mestizia, una profonda
arcana pace incombe su le cose;
un’acre odor di resina circonda
d’ogn’intorno le piante rigogliose.
 
Vaga ne l’aere un’armonia gioconda,
quasi un fremito d’ali vaporose,
va come una carezza tremebonda,
come un canto di laudi religiose.
         
Strani bagliori, bianche apparizioni
danzan intorno con movenze stanche,
con bisbiglii di lugubri canzoni;
 
e sopra, in alto, il cielo; il ciel severo
col lento tremolio di stelle bianche,
sublime e immenso come il mio pensiero.
 
 
Quelle fin qui viste erano le cartoline,
 prese da un cassetto,
e spedite
“di qua e di là”
 
Queste altre che verranno sono cartoline,
“di qua e di là”,
che sono
sempre nel cassetto.
 
La corda (8)


Non è finita qui però, questa è per dare uniformità alla presentazione e, se non vi sono venuto a noia, ne seguiranno altre 8 fra una settimana, poco più poco meno, e se saremo sempre in sintonia.

 

Saluti e baci a chi se lo merita.

Baci e saluti a tutti gli altri e di più alle altre. 

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