Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
ED ECCO L'ACCROCCHIO (RIFORMA) COSTITUZIONALE.... (Seconda puntata)
Ed eccoci arrivati alle spiegazioni in dettaglio, ogni promessa è debito. Chi ha letto il mio primo post conosce le ragioni di questo secondo, nel primo ho fornito la bozza di riforma andata in Consiglio dei Ministri, in questo secondo fornisco le osservazioni che mi hanno portato a definirla un “accrocchio”….
Mi fa peraltro piacere di sapere che anche vecchi amici, più qualificati di me, come ad esempio Stefano Ceccanti (e non è il solo) hanno tratto al momento essi stessi impressioni negative.Quindi non mi perdo in chiacchiere, e neppure mi strappo i capelli come già stanno facendo in molti anche nel mio partito, entro nel merito e proseguo:
Partiamo dall’Art.1 Non c’è bisogno di giri di parole, propone l'abolizione del comma 2 dell'Art.59 della Costituzione, semplicemente non c’entra niente con la elezione diretta del Premier, e tende esso stesso, come ho già detto, ad un depotenziamento della figura del Capo dello Stato. L’articolo parla infatti dei Senatori a Vita.
Ogni Presidente della Repubblica, al termine del proprio mandato, diventa Senatore a Vita, ma in più, durante il suo mandato ha la facoltà di nominare Senatori a vita, che però non possono mai essere complessivamente più di 5 (quindi se già ce ne sono cinque non può nominarne nessun altro), li nomina tra quei cittadini che hanno dato evidente lustro al nostro Paese per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario.
Per intendersi, oltre agli ex Presidenti della Repubblica si tratta di figure come Carlo Rubbia o Rita Levi Montalcini, ma sono stati Senatori a vita anche Arturo Toscanini, Claudio Abbado, il poeta Trilussa, Ferruccio Parri, Eugenio Montale, Leo Valiani, e poi Eduardo De Filippo, Camilla Ravera, Norberto Bobbio, Gianni Agnelli ed altri, tutte persone che hanno portato in alto nel mondo il nome dell’Italia.
Detto questo, si può essere d’accordo o no, ma cosa centri questo articolo della Costituzione con la “elezione diretta del Premier” solo a destra lo sanno. Questa cosa quindi conferma ciò che viene negato, ovvero l’obiettivo di “depotenziare” il ruolo del Capo dello Stato.
Ma andiamo oltre, anche con l’Art.2 non cambia la sostanza (non ci sarebbe quindi da soffermarsi più di tanto), modifica l'art.88, ed è anch’esso finalizzato a limitare i poteri del Presidente della Repubblica, che ha la facoltà attribuita dalla Costituzione di sciogliere le Camere. Ora, attualmente può farlo, secondo la Costituzione, per entrambe, od anche solo per una di queste, evidentemente per specifici e particolari motivi, che secondo i “costituenti” potrebbero verificarsi (da non dimenticare che il Capo dello Stato è anche il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, e non è sprovvisto quindi di esperti consiglieri...).
La Bozza di riforma invece lo vincolerebbe, limitandolo, alla logica del “tutto o niente” ovvero a sciogliere entrambe le Camere in ogni caso, oppure nessuna. Che dire? Praticamente stessa minestra, si riducono le prerogative del Presidente della Repubblica, e comunque anche questo articolo non c’entra niente con l’elezione diretta del Premier… e ce ne siamo giocati già 2 su 5.
Passiamo all’Art.3, che cambia la sostanza dell’art.92, l'attuale articolo dice:“Il Governo della Repubblica è composto dal Presidente del Consiglio e dai Ministri, che costituiscono insieme il Consiglio dei Ministri.Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di questo, i Ministri”.E qui si entra proprio nel cuore del “Pastrocchio”, perché il secondo comma viene così riformulato:“Il Presidente del Consiglio è eletto a suffragio universale e diretto per la durata di cinque anni. Le votazioni per l’elezione del Presidente del Consiglio e delle Camere avvengono tramite un’unica scheda elettorale. La legge disciplina il sistema elettorale delle Camere secondo i principi di rappresentatività e governabilità, e in modo che un premio assegnato su base nazionale garantisca ai candidati e alle liste collegati al Presidente del Consiglio dei Ministri il 55 per cento dei seggi nelle Camere.
Il Presidente del Consiglio dei Ministri è eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura.”Ora, qui si dimostra quello che ho detto anche nel precedente post, una notevole superficialità, perché è ovvio che, se si vuole passare veramente alla elezione diretta, e introdurre addirittura un premio di Maggioranza, in questo modo si finisce per “deragliare” anche sul piano tecnico,- Primo, perché nel suffragio universale ad unico turno non è detto che un candidato (e ce ne possono legittimamente essere più di due) raggiunga la maggioranza assoluta, quindi occorrerebbe semmai, visto che si cita a sproposito “il Sindaco d’Italia”, introdurre il ballottaggio tra i primi due;- Secondo, solo in questo caso potrebbe avere un senso il “premio di maggioranza” del 55% (ovviamente alla coalizione), dato che un "premio" non è una "regalia", un conto è un piccolo premio per garantire stabilità a chi ha superato il 50%, altro è regalare milioni di voti, alterando la realtà, non è pensabile infatti dare un premio di maggioranza, al primo turno, ad un candidato che magari ha conseguito non più del 35% dei voti.
Quanto poi al fatto che “venga eletto nella Camera nella quale ha presentato la sua candidatura” è un elemento che è inutile precisare, aumenta la confusione e andrebbe peraltro spiegato meglio, io almeno non lo capisco, nel senso che si vuole introdurre una elezione diretta (a suffragio universale) e poi la candidatura viene presentata in una sola delle due camere, no comment.
L’Art.4 (che potete comunque rileggere per intero nel mio precedente post) introduce ulteriori elementi di confusione, in quanto individua una seconda figura, di possibile incaricato (dal Presidente della Repubblica), nel caso il primo (eletto direttamente) venga sfiduciato, il che rappresenta un po’ la cosiddetta “scialuppa di salvataggio” della maggioranza, e questa figura rischia (conoscendo le dinamiche italiane) di diventare un Premier addirittura più "stabile" di quello legittimamente eletto in prima battuta, che potrebbe addirittura costruire un governo con maggioranze diverse, e dato che dopo di lui, una volta sfiduciato egli stesso, si tornerebbe alle urne con tutte le altre regole immutate, anche in termini di maturazione della pensione per i parlamentari, figuriamoci quindi la reazione dei singoli parlamentari ad una proposta di sfiducia.L’art.5, l'ultimo, ritorna a parlare dei Senatori a vita. E a questo punto non so più cosa dire, evidentemente queste figure, rappresentative delle eccellenze italiane, alla Meloni e alla destra non piacciono proprio… mi permetto una battuta: avrà valutato che forse di eccellenze nel centro destra ce ne sono poche, ma al di là della battuta, riportare la discussione sulle "eccellenze" che il paese esprime a un dibattito tra chi è di “destra e sinistra” sarebbe veramente una misera cosa, ma sicuramente non è così...
Tornando comunque alla bozza di riforma, ribadisco quindi che tre articoli su cinque non c’entrano niente con la elezione diretta del Premier.
Aggiungo (anche per la sinistra) che per una “riforma costituzionale” decente, anziché salire sulle barricate (come sta facendo anche il mio partito), sarebbero sufficienti poche cose, e più utile se condivise:- una buona e seria legge elettorale (senza scomodare la Costituzione);- l’introduzione della “sfiducia costruttiva”;- e l’indicazione della coalizione e del Premier individuato, in modo più regolato e chiaro (dalla legge elettorale) di come abbiamo già sperimentato in passato, ma in questo modo non si tratterebbe di individuare un “uomo forte” sul piano personale...si tratterebbe semmai di individuare una figura politicamente capace di tenere insieme una maggioranza, e soprattutto capace di governare, con maggiori facoltà di modellare il proprio governo (indicazione e revoca dei ministri), e far funzionare le cose, ma naturalmente questa è la mia opinione....
Spero di essere stato chiaro.