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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Umberto Mosso
CHI PARLA MALE PENSA MALE (E BUON NATALE).

17/11/2023 - 13:25

CHI PARLA MALE PENSA MALE (E BUON NATALE).

 

Il Consiglio Comunale di Siena ha approvato una mozione che chiede alla Sindaca, di centrodestra, che nel territorio senese sia osservato «il rispetto delle tradizioni, delle radici cristiane dell’Italia e dell’Europa e della festa del Natale».

La mozione ha fatto seguito alla volontà espressa dal presidente dell’Istituto universitario europeo (Eui) di Fiesole, di rinominare la festa di Natale in “festa d’inverno”, eliminandone il riferimento cristiano nella logica del Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui.«Noi accogliamo un numero crescente di studenti del mondo intero attuando una politica di inclusione delle diverse culture e vogliamo garantire che la celebrazione di festività e ricorrenze sia comunicata con un linguaggio inclusivo, riconoscendo le diverse religioni e credenze» aveva detto il presidente.

Chiederà anche ai suoi studenti, nostri amici musulmani, di celebrare il Ramadan chiusi in casa per non offenderci col festoso pranzo serale e di chiamarlo, per noi, un “forty days of wellness treatment”? Questo episodio, di rilevanza apparentemente locale, rimanda ad un confronto sotterraneo, che a tratti riemerge, tra laici integristi e “purissimi” difensori del cristianesimo. Entrambi presunti rappresentanti di due esclusivi schieramenti in lotta sull’esistenza, o meno, delle radici cristiane dell’Europa.

Per i primi l’inclusione sociale avrebbe come requisito la sterilizzazione, anche semantica, di ogni riferimento culturale all’origine delle differenze che, pure rispettate nella loro espressione privata, dovrebbero produrre una nuova cultura pubblica integrata e di conseguenza un ordine sociale omogeneo, con comportamenti dettati e descritti da un linguaggio neutralizzato. Un assunto in linea con l’esasperazione autoritaria della “cancel culture”, un prodotto d’oltre Atlantico, ma assai gradito dai nuovi antimperialisti occidentali. Soprattutto in grado di fornire alla destra una potentissima arma politica a doppio taglio. Da un lato per insediarsi nei sentimenti della più grande massa delle persone. Non solo cristiane e di destra, ma di chi vive la laicità nel rispetto delle manifestazioni pubbliche delle religioni, culture e tradizioni altrui. Di chi, per cosmopolitismo, non si sente offeso e non prova fastidio per la loro espressione pacifica e nel rispetto degli ordinamenti e delle leggi europee. Laici veri, internazionalisti prima ancora che globalisti, trattati come vecchi arnesi arrugginiti, residuati dell’illuminismo, del liberalismo e della storia migliore dell’umanesimo socialista e libertario. Dall’altro le forniscono argomenti politici forti per dividere, anziché integrare, e per utilizzare lo stesso autoritarismo culturale per fini opposti. Per cancellare, usando gli stessi argomenti, assieme ai cascami di un progressismo errante senza meta anche le culture e le politiche comunque ritenute avverse. Nel merito negare le radici cristiane dell’Europa, di certo non le sole ma assieme a quelle greco – romane, giudaiche, illuministe, liberali e socialiste, non è esercizio di laicità ma di pura grettezza culturale.Si può immaginare una Europa senza considerare le sue origini culturali e politiche sancite almeno a partire dall’Editto Costantiniano del 313 d.c. che la conformò tutta? Senza valutare positivamente la difesa e il lascito della sua cultura, anche non confessionale, operata da monachesimo premessa del Rinascimento europeo?

 

 

Si può immaginare una Europa senza le cattedrali romaniche, gotiche o le chiese di Gaudì, Le Corbusier, di Michelucci? Senza le opere sacre di Giotto, Rublev, Masaccio, Piero, Antonello, Michelangelo, Caravaggio, El Griego, Velazquez? Senza Manzoni e Dostoevskij, senza Hugo, Maritain, Pascal e Tolstoij. Senza Benedetto da Norcia, Francesco da Assisi, Caterina da Siena, Teresa d’Avila o Calvino, Lutero, Valdo? Provate da laici ad immaginare che tutto questo non sia esistito o non se ne abbia traccia da nostalgici delle chiese trasformate in granai. Invece sono anche queste le nostre radici europee, pure di laici e non credenti come chi state leggendo.

Le differenze non vanno nascoste o cancellate, vanno espresse, riconosciute, valorizzate, accolte per quelle che sono. Le differenze (fero) portano.

Le diversità (adversis) sono in guerra tra loro e non si  superano negandole, se non sopprimendole in modo autoritario. La mentalità del presidente dell’Eui rappresenta bene la mutazione antropologico – culturale di certa sinistra, la sua cesura con la storia migliore del progressismo italiano, la sua subalternità culturale e politica al pensiero incialtronito della deriva populista, senza etica né memoria, che l’ha divorata. Quella mentalità è tornata al ribellismo inconsulto e dopo avere stravolto la sua identità culturale, pretende che la nostra lingua sia cancellata in nome di un asterisco al posto di una vocale o che la nostra identità europea sia deformata censurando una tradizione di pace e di amore universale, donato dai credenti anche a chi non crede, come un atto discriminatorio e offensivo.

Una assicurazione di lunga vita alla destra rilasciata da questi nuovi chierici arcigni. Che ipocrisia disossata! 

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