Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Mario Draghi “candidato” per il dopo Ursula. Grandi manovre: chi c’è dietro
Draghi è l’unico che può dare qualità e autorevolezza e mettere, finalmente, la maggioranza qualificata. È l’unico per chi crede nell’Europa, c’è tanta ”nostalgia” del prestigio e autorevolezza riconosciuta da tutti di Mario Draghi. Tanta da far apparire irrinunciabile, per chi ha a cuore il destino UE, l’esigenza di averlo alla guida della Commissione Europea. E come cantava Eros, volenti o nolenti, all’orizzonte ”più bella cosa non c’è”.
Mario Draghi candidato per succedere a Ursula von der Leyen alla guida della Commissione europea, col “bollino” di Emmanuel Macron.
Si fanno sempre più insistenti le voci di un ritorno in campo dell’ex capo della Bce e premier. Insomma, altro che “nonno al servizio delle istituzioni”, come disse ai tempi dell’ipotesi Quirinale. Un retroscena di Repubblica ripercorre questo solco e spiega che il presidente francese, che “tirò fuori dal cilindro il nome di Ursula von der Leyen per la presidenza della Commissione europea. Concordandola con l’allora Cancelliera tedesca Angela Merkel”, a questo giro dei elezioni europee punti sul cavallo Draghi: “L’ex presidente del consiglio italiano è il ‘campione’ su cui Macron vuole scommettere. Proprio per succedere a von der Leyen.
Con lui il rapporto è stato sempre privilegiato. Basta ricordare il modo in cui spiegò perché è stato possibile il Trattato del Quirinale: «Perché era lui, perché ero io»”. Per Repubblica, che cita fonti francesi a Bruxdelles, sarebbero già partiti i “sondaggi informali” e le interlocuzioni con la Germania di Olaf Scholz. Insomma, sull’asse Parigi-Berlino.
E l’ex premier che ne pensa? “Il recente incarico ricevuto a settembre scorso proprio da von der Leyen per preparare un rapporto sul futuro della competitività europea gli sta permettendo di visitare tutte le cancellerie europee e di mettere sul tavolo le sue idee relative al futuro dell’Unione”.
E a molto osservatori il suo intervento sull’Europa presentando il libro di Aldo Cazzullo è sembrato un passo in questa direzione.