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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Intervista a Maria Elena Boschi per Il Quotidiano Nazionale di Giorgio Caccamo
Boschi: Schlein federatrice del centro sinistra? Prima definiamo cos’è. Noi mai federati con i populisti!

18/12/2023 - 19:29

Boschi: Schlein federatrice del centro sinistra? Prima definiamo cos’è. Noi mai federati con i populisti!

Intervista a Maria Elena Boschi per "Il Quotidiano Nazionale" di Giorgio Caccamo
Maria Elena Boschi, già ministra per le Riforme nel governo Renzi, ex capogruppo di Italia viva alla Camera, nutre profondi dubbi sulla possibile "federazione del centrosinistra", rilanciata anche da Romano Prodi. Dentro il Pd è ripartito il dibattito su un eventuale "federatore" del centrosinistra, come ai tempi dell`Ulivo. Voi che cosa ne pensate? Sareste della partita?
«Mi sembra un dibattito molto teorico, al momento. Prima chiariamoci le idee su che cosa sia il centrosinistra, che cosa vogliamo sostenere e poi possiamo discutere.

Sul lavoro: siamo quelli che hanno votato il Jobs Act e fatto ostruzionismo sul Reddito di cittadinanza o viceversa il centrosinistra è in mano a quelli che vogliono ripristinare il reddito e fare un referendum sul Jobs Act? Vogliamo alzare le tasse al ceto medio degli impiegati, degli operai e dei professori, come pare si accinga a fare persino la nostra Toscana, o siamo quelli degli 80 euro?

Siamo garantisti come prescrive la nostra Costituzione o torniamo il partito delle procure e del sospetto seguendo il M5s e qualche corrente della magistratura? Questi sono i punti da chiarire».
Ci sono ancora margini?
«Noi siamo rimasti affezionati al Pd che faceva le primarie e vinceva le elezioni, che sui diritti civili faceva le riforme e non solo i convegni.

Quel Pd c`è ancora o è tornata la ditta che annulla le primarie e insegue i Cinquestelle? Dalla risposta deriva la nostra possibilità di stare dentro un processo federativo. La destra sta fallendo, Meloni mi pare più interessata al pandoro di Ferragni che alle riforme, eppure la sinistra non sembra un`alternativa credibile. Fossi nei federatori mi farei qualche domanda».
Un padre nobile del centrosinistra come Romano Prodi ha investito la segretaria Elly Schlein di questo ruolo da federatrice. Ma si parla anche di Paolo Gentiloni...
«Ho votato Romano Prodi ai tempi dell`Ulivo, ho lavorato con Gentiloni in due diversi governi, ho partecipato al Gay Pride insieme a Elly Schlein. Ma mi domando: che dibattito è questo sui nomi, senza alcun riferimento alle scelte politiche da fare?

Anche perché da qui al 2027 è lunga: la destra è aggrappata con le unghie e con i denti al potere. Alle Europee noi vogliamo il voto di chi crede negli Stati Uniti d`Europa, di chi sogna un`Europa meno burocratica e più agile, di chi non ne può più di sovranisti di destra e populisti di sinistra».
Intanto il Movimento 5 Stelle, che con il Pd dialoga su diversi temi e alleanze, ha già fatto sapere che è un dibattito «prematuro e interno al Pd». L`idea del "campo largo" è fallita?
«Per quel che mi riguarda non è mai esistita. Ma i Cinquestelle sono i veri avversari del Pd. Non a caso di giorno litigano con Meloni, ma di notte fanno gli accordi con Lollobrigida sui posti in Rai e sul sottogoverno. E litigare sul Superbonus fa comodo a entrambi. Conte fa il paladino del 110% pur sapendo che produce un buco miliardario che pagheranno i nostri figli, Meloni lo attacca, ma non ha il coraggio di dire che quella misura l`ha usata anche lei, personalmente. Giuseppe e Giorgia stanno insieme molto più di quello che sembri. Il Pd sembra non accorgersene, spiace per loro».
Anche dentro lo stesso Pd ci sono voci che invitano a ripristinare il dialogo con Iv. Per esempio Marianna Madia, sua collega di governo nell`esecutivo Renzi, auspica un coinvolgimento dell`ex premier nel campo largo, ricordando l`azione di governo di quegli anni.
«Marianna è un`amica. Ma è soprattutto una donna intelligente. Lei sa che è cambiato il Pd, non siamo cambiati noi. Tuttavia il suo appello al nostro coinvolgimento cade nel vuoto. Anche perché Madia è circondata da gente che preferisce perdere piuttosto che stare con noi: quello che ha fatto Letta per le Politiche del 2022 sarà studiato nei manuali di strategia politica come "Il suicidio perfetto"».
Si è appena conclusa Atreju, la festa di Fratelli d`Italia. Che giudizio date dell`azione del governo Meloni e del suo posizionamento anche in vista delle prossime elezioni Europee? Vedete possibilità di confronto con l`attuale centrodestra?
«No. Ho visto la destra peggiore. Il discorso della premier è quello di chi ha bisogno di nemici, ma non indica una visione. Ha attaccato gli avversari, da Ferragni a Saviano, ma non ha detto mezza parola sull`Intelligenza artificiale, sul rientro dei cervelli, sulla crisi del ceto medio che non riesce ad arrivare alla fine del mese. È sembrata una leader più desiderosa di suscitare rancore anziché di coltivare speranza. Noi siamo totalmente un`altra cosa. Ma non saremo mai nelle mani dei populisti grillini: noi Conte lo abbiamo mandato a casa per portare Draghi. E ne andiamo orgogliosi».



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