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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Terre di presepi

2/1/2024 - 8:21



E’ tempo di Presepi.
 
Quando arrivo a dicembre, inizia il mio peregrinare tra i presepi. Ovunque io mi trovi, in Italia o all’estero, entro sempre in qualche chiesa in cerca del presepe. Per esempio, nella Cattedrale di Bruxelles, si può assistere a queste piccole Natività provenienti da vari Paesi del mondo, oltre all’Europa ci sono il Brasile, l’Africa, la Corea, la Cina e molti altri.
Nel 2019, visitando per la prima volta “Il Presepio che cresce” di Nicosia (Calci), venni a conoscenza della rete Terre di Presepi, che coordina e unisce i vari presepi in Toscana e in Italia, e della Credenziale del presepista pellegrino, ovvero il ‘passaporto’ di chi visita i presepi, i musei del presepe, le vie dei presepi, una Credenziale che funziona proprio come quella per il cammino di Santiago di Compostela oppure la via Francigena, e in ogni luogo che fa parte della rete c’è la possibilità di far apporre il timbro che certifica il passaggio e quindi il pellegrinaggio.
Parlandone con l’amica con cui ho percorso i sentieri verso Santiago e, quest’anno, una tratta della via Francigena, abbiamo deciso di andare alla scoperta dei presepi della provincia di Pisa, e così sabato 17 dicembre di siamo dedicate alla zona più vicina a noi, ovvero Calci. Abbiamo iniziato con Il presepe che cresce di Nicosia, così chiamato perché ogni anno viene arricchito con un nuovo personaggio e nuove ambientazioni; i personaggi sono in gesso e rivestiti con abiti veri, ricercando tessuti che possano essere adatti al luogo e all’epoca, è molto suggestivo e colorato. Dopodiché ci siamo dirette alla Certosa dove, nel Museo di Storia Naturale, si trovano i presepi storici animati di due artigiani calcesani che portano lo stesso cognome, Meucci; si tratta della fusione di tre presepi diversi tutti realizzati a mano nel corso di quattordici anni di lavoro, dal 1948 al 1962, e sono composti da alcune decine di personaggi, alcuni dei quali in movimento. Il terzo presepe visitato è quello che si trova nel Santuario della Madonna delle Grazie, nella frazione di Tre Colli, e ripropone il tema della Natività ai piedi del Monte Pisano, infatti si riconosce la rocca della Verruca, il territorio calcesano con i suoi antichi mulini e i torrenti, nonché gli ulivi disposti sui terrazzamenti tipici di Calci.
Per sabato 23 dicembre abbiamo invece scelto la zona di San Miniato, con una prima sosta a Cigoli dove, nel Santuario “Madre dei Bimbi”, si trova un presepe artistico meccanizzato di 100 mq, dislocato in due stanze dove è stata ricostruita la Palestina del tempo di Gesù. Si ha possibilità di assistere al risveglio della comunità, con le prime luci dell'alba che danno il ritmo ai mestieri dell’epoca in piccole botteghe o all’esterno, con scene di vita quotidiana dove i mercanti espongono la loro mercanzia, i pescatori al lago tirano su i pesci attaccati all'amo e alcuni oziatori si riposano sotto le palme. Si arriva poi a Gerusalemme, con il tempio nella parte più alta della città, e in basso le case bianche e le viuzze popolate, le guardie romane all'ingresso a controllare i passanti, e poi il deserto con le tende dei beduini e la capanna della Natività. Con gli effetti luce e sonori, giunge la notte con il passaggio della stella cometa. Per questi effetti, viene definito il “presepe sensoriale”.
Colme di tanta bellezza, ci siamo spinte fino a San Miniato alto per passeggiare nelle vie dei presepi, ma il nostro entusiasmo si è spento subito perché abbiamo trovato una cittadina deserta e niente di ciò che avevamo letto sul dépliant. Abbiamo trovato un locale aperto e ci siamo fermate per rifocillarci prima di andare a scoprire il presepe artistico di San Romano, allestito nel chiostro del Santuario della Divina Grazia. E mentre parlavamo ancora di quello di Cigoli, della sua grandezza e perfetta ricostruzione della vita dei villaggi, della precisione nel riprodurre piccole case e botteghe in miniatura, dei dettagli degli orti e delle ciabattine del calzolaio, siamo rimaste a bocca aperta nel varcare la soglia che porta al chiostro…ci siamo trovate si fronte a 400 mq di presepe, una meraviglia assoluta! Anche qui si è ricreata la vecchia Palestina, dal deserto alle montagne, dal fiume al lago, con i personaggi che svolgono i lavori più svariati, con le bancarelle dei mercati ricchi dei prodotti della terra, con i pastori e i loro animali, e poi svariati accampamenti, e il presepista lì presente orgoglioso ci ha detto “le tende sono state cucite dalle nostre mogli, mentre i personaggi e tutto il resto viene fatto da altre tredici persone, tutte unite dalla passione per i presepi”…abbiamo trascorso un tempo lungo a posare i nostri occhi sulle varie scene rappresentate, anche qui pescatori intenti a tirare su i pesci con la canna da pesca, la ragazza con il cesto in mano seguita da una famiglia di oche, i falegnami che segano un tronco d’albero, il macellaio intento a tagliare la carne, il pescivendolo che vende il suo pescato, i panni stesi al sole…ogni dettaglio è un capolavoro, ed è impossibile non provare una profonda ammirazione per questi artisti.
Sulla via del ritorno abbiamo fatto una deviazione con sosta al piccolo presepe di Forcoli di Massimo Brini, anche qui la scenografia propone personaggi in movimento, con suoni e luci e le attività quotidiane. Questo piccolo gioiellino viene ampliato ogni anno, qualche anno fa è stato esposto anche in Vaticano con il riconoscimento di Papa Francesco.
Di fronte a queste meraviglia che rallegrano il cuore e gli occhi si torna bambini, e si avvera di nuovo la magia del Natale.

Daniela Falconetti
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2/1/2024 - 21:07

AUTORE:
AUTRICE Olga

L'albero, che poi si identifica per lo più con l'abete, è diventato un decoro immancabile nelle nostre case ma soprattutto nelle piazze, nei luoghi pubblici e istituzionali, nei negozi, nelle scuole, nelle stazioni...praticamente ovunque...e si dice che abbia soppiantato il presepe.
Forse è vero e me ne dispiaccio perche' il fascino del presepe non ha nulla da invidiare.
Non so se il non allestirlo in casa è dovuto a pigrizia, a mancanza di spazio, o a noncuranza...in casa mia convivono da sempre e non potrei pensare di festeggiare Natale senza il presepio...tenendo conto che rappresenta il simbolo più autentico della festa delle feste.
Quello che più mi addolora, è che in alcuni luoghi all'aperto, come ad esempio sul lungomare di Viareggio, dove tradizionalnente si preparava un bellissimo presepe con pochi personaggi ma di grandi dimensioni...hanno smesso di farlo perche' rubavano il Bambinello...
Lo dico con tono accorato e sdegnato: ma si può essere più incivili di così?! E non parlo di chi ha preso questa dolorosa decisione ma per sottolineare il comportamento stupido di qualche guascone ozioso che crede d'essere spiritoso.

2/1/2024 - 9:11

AUTORE:
AUTRICE Anna Tomeo

Si trovo che sia una bella iniziativa quella di far conoscere i presepi che ogni paese con cura fa ogni anno per rivivere insieme a bambini e anziani la nascita di Gesù e di tutto il suo percorso fino all'arrivo dei re magi con i loro doni. Un cammino segnato dalla stella cometa che sempre brilla in ogni presepe che si rispetti. Mi piacerebbe un anno fare anche io un giro per la Toscana e rivivere il presepe che faceva mio padre quando ero piccola rigorosamente in carta pesta e legno con tutte le lucine e l'acqua vera che scorreva, proprio come faceva Eduardo De Filippo nella sua famosa commedia di Natale in casa Cupiello, bellissima anche quella.
Grazie bell'articolo ho rivissuto un momento particolare della mia vita di
infanzia vissuta vicino Napoli dove il presepe con i suoi pastori e altre figure non può mancare in ogni Natale che si rispetti. Buon anno a tutta la redazione e a chi legge, Lelle