Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Dopo i cenoni con gallina lessa (per tutti), gli scoppi (per qualcuno) e il pingpong per i “politici” A contro C, F contro D, L contro M e B contro Tutti, ritorniamo alla leggerezza, da non confondere con “sciocchezza”, dei sonetti antropomorfi(!) che avevano occupati gli ultimi giorni del “lontano” ’23.
Ma te guarda ora a cosa mi porta il 23: smorfia locale "buo di ‘ulo”, smorfia napoletana “lo scemo”.
Ognuno, in questa bella Italia libera può scegliere quello che crede!
Ritorniamo al sonetto e alla sua semplificazione:
Ir collo lungo come la Ersina,
‘r petto ‘nzeppo era ‘vello di Sofia,
pè le ‘osce!…’Velle erin della Gina,
ma ‘r culo basso come Maripìa.
Sbueggia pe’ lle vie e pe’ lle piazze,
maresciallo e notaio fan boccuccia,
l’acquolina alle gente vien’a ttazze;
tutti dïan “beato chi lla ciuccia!”
Però lei ‘un si sente di sciantosa,
pensa solo alle voglia der marito
e ppe’ ‘ bimbi farebbe d’ugni ‘osa:
anco fassi restà’ nsenza vestito,
pé gnudassi e, senz’esse’ vergognosa,
fa’ ll’ovo e…. rivogassi ‘nder bollito.
Pagine tolte dal diario di un Gallo.
“Io la amo, la desidero e niente può distogliere la mia mente da lei. Il mio primo canto lo dedico a lei, le mie penne si colorano per lei e i miei bargigli si arrossano al suo pensiero. Cosa significa il mio Chicchirichì se non l’urlo disperato della mia paura di non essere alla sua altezza?
Chi? Chi? Chi l’arricchì?
Sì, perché lei è ricca di tutto quello che un amato può bramare di trovare nell’amata:
il lungo esile principesco COLLO come la sofisticata diva Elsa Martinelli, un’antenata della quale senza dubbio fece da modella ai famosissimi quadri di Modigliani, il prosperoso giunonico PETTO come la maggiorata Sofia Loren, bellissima diva che il mondo intero ci invidia, un’antenata della quale senza dubbio fece da modella per le sculture di Michelangelo,
le lunghe piene sode GAMBE come la mediterranea Gina Lollobrigida, la diva con la più italiana bellezza, anche lei con antenate modelle addirittura richieste dal greco Fidia, e infine il CULO bello tondo zeppo armonioso ondulato, un po’ basso ma sodo come quello della vispa Maria Pia Casilio, poco conosciuta diva, ma di una latente sensualità, nascosta a mala pena da parti poco importanti.
Lo voglio gridare a tutti: TI AMO GALLINA MIA!”
...dalla cronaca locale di un giornale di una località X.
“Nella giornata di ieri vi sono stati tafferugli nella piazza principale di … per la caccia data ad una gallina che scorrazzava ancheggiando spudoratamente. Ad arrivare per primo sulla preda è stato un tal Giannaccio di Spennapolli, persona poco raccomandabile, al quale però le autorità hanno sequestrato il bottino. Tale reperto, preso in custodia dalla locale Stazione dei Carabinieri nella persona del maresciallo Massimo Zelo, è stato in seguito consegnato al notaio Donato Perforza che ha disposto, in seguito, uno scrupoloso esame della saliva uscita dalla bocca dei presenti, non invitati, nell’aula del ristorante “Ciuccialosso“ per verificare la veridicità della bontà della gallina lessa”.
...dal testamento della Gallina.
“Giuro sul capo dei miei pulcini che la sola mia aspirazione, per gli anni giovanili, sarà quella di allevare in santa pace la prole, di assecondare le brame del Gallo mio sposo, anche se a volte è un poco troppo focoso, di perdonare le sue scappatelle anche se a volte un po’ troppo frequenti, di dare la vita per il benessere della famiglia. Giuro inoltre che negli anni della pienezza lotterò anche contro animali più grossi di me, compresi gli umani, affinché niente e nessuno possa far del male ai nuovi nati, di dare penne per i covi e uova in abbondanza per la gioia dello sposo e della massaia che mi cura, di sforzarmi a farne anche due al giorno se ci fosse una mala parata e in cambio, al termine della mia vita, chiedo solo di finire nel migliore dei modi. Queste sono le mie ultime volontà:
quando sarò vecchia spogliatemi, la vergogna con l’età è superata, fatemi fare l’ultimo uovo e bollitemi in un pentolone con cipolla, sedano, carota, pomodoro e basilico. Se non avessi ancora fatto l’uovo, lasciate stare, per qualcuno sarà meglio, e assicuratevi che i miei piedi stiano ben dentro il pentolone.
Ai miei ultimi figli direte loro che:
Gallina vecchia fa buon brodo!
Addio!”