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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Umberto Mosso
ALTRO CHE PACE!

4/1/2024 - 19:46

ALTRO CHE PACE!

 

L’Ucraina è un Paese dalla grande storia e cultura indipendentista, animato da una grandissima forza d’animo. Ma quantitativamente, come popolazione ed economia, è come uno scricciolo in confronto all’aquila bicipite Russa.

L’Ucraina, primo Paese europeo aggredito da una potenza straniera dopo la seconda guerra mondiale, non può resistere a lungo senza l’aiuto dell’occidente. Quell’aiuto non è solo dimostrazione di solidarietà verso un popolo massacrato per le mire espansionistiche di un dittatore criminale, ma è innanzitutto indispensabile per la difesa della libertà in Europa, perché chiunque nel mondo sappia che non si vince scatenando guerre di aggressione. Perché se Putin vincesse in Ucraina poi toccherebbe alla Moldova, alla Finlandia e ai Paesi Baltici. Fece bene la Nato a rafforzarsi, anche se in ritardo visti i messaggi di guerra che arrivavano apertamente da Mosca almeno dal 2007.

Era lui, non la Nato, che abbaiava ai confini dell’Europa.

Oggi l’occidente non sta mantenendo tempestivamente fede alle sue promesse di sostegno all’Ucraina. In particolare l’invio di armi promesso è fermo ad un terzo di quanto concordato. E questo si vede. Sta avvenendo, in sordina, quello che le anime belle del pacifismo, oggettivamente filoputiniano, chiedevano con lo stop all’invio di armi all’Ucraina.

Dicevano che così sarebbe finita la guerra. In realtà è successo quello che era stato previsto. Se si affievolisce la capacità di resistenza armata dell’Ucraina Putin non si ferma, ma rilancia estendendo la guerra su tutto il territorio.

Dunque, come dicevamo da facili profeti, chiedere di non armare l’Ucraina equivale a lasciare che sia sopraffatta dalla Russia. Non significa parteggiare per la pace, ma favorire l’espansione della guerra di aggressione. Ora abbiamo la prova.

E’ questo che volete? Temo di si, altro che pace.

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6/1/2024 - 11:39

AUTORE:
Dispetto

" perché chiunque nel mondo sappia che non si vince scatenando guerre di aggressione. "
Giusto, gli Usa lo hanno già fatto 3/4 volte ( Vietnam, Afghanistan, Iraq...) e c'hanno picchiato il naso. L' Urss già una volta ( Afghanistan )...e mo vediamo come finirà.