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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Di Matteo Renzi, presidente di I V
Mi candidò o non mi candido?

15/1/2024 - 6:04

Mi candido o non mi candido, questo è il problema.

Solo che se Amleto si trasforma in Elly Schlein, la tragedia diventa commedia. 
Perché l’errore fatto dal gruppo dirigente del PD fa veramente ridere.
Avevano un calcio di rigore e hanno deciso di non tirarlo. Quale?
Facciamo un passo indietro. Torniamo alla conferenza in cui Giorgia Meloni decide di scegliersi l’avversaria. 
Scarta il Movimento cinque stelle, scarta Conte e sceglie il Partito Democratico.

E prova a giocare di sponda con Elly Schlein cui offre un assist mica male.
La Meloni dice: sono pronta a candidarmi alle europee e vorrei un confronto TV con Elly Schlein. 
Per il PD è tutta manna dal cielo: visibilità gratis e radicalizzazione assicurata. 

A quel punto al Nazareno hanno due opportunità. 
La prima è dire: grazie, Giorgia, per il reciproco riconoscimento. Elly si candiderà in tutte e cinque le circoscrizioni e contiamo di batterti. Invitiamo tutti gli oppositori di questo Governo a votare PD e dare la preferenza a Schlein.

La seconda è dire: grazie, Giorgia, ma le elezioni europee sono una cosa diversa da un mega sondaggio come quello che tu intendi. Elly non si candiderà perché non potrebbe svolgere la funzione di parlamentare europea. 
Entrambe le risposte sarebbero state comprensibili e chiare. E avrebbero messo il PD in una posizione di forza.

Invece che fa il PD? Anziché rispondere, apre il dibattito. 
Un partito politico il cui gruppo dirigente discute come in un’assemblea studentesca e senza una leadership che decide mostra palesemente le sue difficoltà. Quello non vuole la segretaria perché teme di perdere preferenze; l’altro vuole solo la segretaria perché non vede alternativa; poi c’è quello che dice una cosa e ne pensa un’altra. 
Niente di nuovo nel correntificio del PD. Solo che non decidendo nulla, Schlein lascia il campo agli altri.
Conte sa che le preferenze non sono il suo forte, le europee non sono Instagram e sa che con il PD alle europee perde: dunque tuona contro quelli che si candidano per fare un altro mestiere. 

La Meloni fa assist, Schlein tentenna, Conte insacca. Uno a zero per i grillini. 
Poi arriva Salvini. Che sa di non poter replicare il risultato di due milioni di preferenze del 2019 e allora se ne esce diplomaticamente inventando candidati diversissimi al solo scopo di mascherare la marcia indietro del fu Capitano: Vannacci, Paragone, Palamara. Ancora incerto Topo Gigio, pare non abbia sciolto la riserva.
L’errore è tutto di Elly: doveva replicare per prima alla Meloni. Avrebbe potuto dirle sì, avrebbe potuto dirle no. Rispondendole Ni e aprendo il dibattito interno si sono levate le voci – disinteressate e non – di tutti, tranne che l’unica che forse valeva la pena sentire: la voce di Elly.  Peccato, un’occasione persa.

Io nel frattempo mi candido. Contro questo Governo incapace ma anche contro questa opposizione inconcludente.

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15/1/2024 - 23:20

AUTORE:
( S ) Tommaso

Per carità, non mi permetterei mai di dettare il che fare a chicchessia figurarsi a un lobbista come Renzi. Ci penserà la sua segretaria.
Detto questo, non le sembra un po' stantio ripetere sempre le stesse cose, ormai lo sappiamo a memoria quanto è devoto a S. Matteo da Rignano.
Sa benissimo, come lo so io, che Renzi non optera' per il parlamento europeo, non gli conviene economicamente. A meno che rinunci a tutte le passerelle a pagamento in giro per il mondo.
Come se non gli bastasse, novello Fassino, lo stipendio da parlamentare. Ehĥ così è la vita, solo l'altro ieri, 2021, mostrava il suo c/c con poco più di 15 mila euro e diceva che con la politica, quella vera, fatta con passione, la sua per interderci, non ci si arricchisce. Deve aver cambiato idea nel frattempo.
Mi scusera' se correggo alcune imperfezioni del suo commento, ma ho il gusto delle cose precise, per non dire vere. Vede, Santoro e Lilli Gruber furono candidati alle europee del 2004, lui come indipendente, lei come Ds. Santoro si dimise dopo circa un anno, Gruber arrivò in fondo alla legislatura. Come vede, il PCI di Berlinguer non c'entra nulla. Come non c'entra nulla lo specchietto per le allodole. Non avevano cariche pubbliche, non erano parlamentari italiani in carica, erano solo giornalisti come altri prima di loro tipo Augias o Manisco del tg3. Se il senatore Renzi è tra i più presenti in aula ne saro' felice, anche perché nel 2022, ultimo dato ufficiale, aveva il 45% di assenze.
La saluto augurandole la buonanotte e mi perdoni per la tediosita'.

15/1/2024 - 13:25

AUTORE:
Amico di Enzo Rametti

...di Berlinguer candidava le allodole con gli specchietti del tipo San-Toro e Lilligrube che poi entrambi si dimisero anzitempo perché in TV guadagnavano assai di più. Ricordo che Michele Santoro si dimise per partecipare ad una trasmissione condotta da Adriano Celentano di gran successo e...

La politica può essere anche una professione, vedi: Fanfani, Napolitano, Pertini, Moro, Martinazzoli, Casini, La Malfa, Bonino, Pannella, poi Alicata, D'Alema, Veltroni che hanno diretto il loro giornale: L'Unità che aveva 1 Milione di copie.

Matteo Renzi,dopo un breve periodo di lavoro comune divenne Presidente della Provincia di Firenze battendo alle primarie un deputato europeo del PD, poi battendo Galli, il portiere della Fiorentina divenne Sindaco di Firenze, fu battuto da Bersani alle primarie anche per cagione mia (non lo conscevo).
Poi stravince due primarie sia nel suo partito PD e con milioni di "passanti" che addirittura altri passanti no votanti lo accusarono di far milioni con i due euro a voto per i non iscritti.

Ora ad un anno solamente dei 50 anni per essere eletto "anche PdR", Il PdC lo ha già fatto per 3 anni e....partendo da una ventina di mila euro il suo conto in banca ora è miliardario e....
....un Tommaso qualsiasi gli detta l'agenda?
Via giù; Anche San Tommaso volle vedere il costato del Nazareno resuscitato e...
Conosce Tommaso le varie mosse del cavallo fatte da Enzo Rametti?

1° lo smacchiatore del giaguaro segretario del PD che aveva un 10% in più di preferenze di Silvio Berlusconi quella volta la riuscì a non vincere al Senato e credendo di essere Andreotti, chiese un voto di astensione a Grillo Giuseppe per formare un suo governo senza Berlusconi, ricevuto il no dai grilli, il Bersani voleva la rivincita con elezioni anticipate subito; Enzo Rametti saggiamente gli disse: vuoi la riperdita?
Il governo va fatto con chi vuol stare con noi e Napolitano dette l'incarico a Enrico Letta e fece il governo con Berlusconi, Monti ed altri.
Poi a breve, visto che le riforme chieste dal Presidente Napolitano non partivano, il 93% dei dirigenti PD chiesero le dimissioni del loro PdC Letta é pregarono il segretario Renzi di continuare la legislatura su richiesta espressa da Napolitano doveva essere la legislatura delle riforme per tornare poi al voto e chi vinceva governava.

Le altre mosse del cavallo ormai sono storia passata; il no al governo con il vincente Di Maio Luigino/Martina Maurizio per avere due ministretti PD e basta.
Il no all'uomo del Papeete che chiedeva pieni poteri.
Il no al Conte ter per avere Mario Draghi PdC.
Il no a Belloni ed altri scelti da Salvini per il PdR ed avere il Mattarella bis.
Se verrà eletto parlamentare europeo per quanto lo conosca direttamente essendo amici, lui si atterra scrupolosamente al dettato dei regolamenti UE.
Per quanto riguarda il Senato della Repubblica Italiana dove è permesso fare anche libera professione e se vediamo le presenze dall'inizio della legislatura vigente.
Lui "dice" che abbia una partecipazione superiore a molti altri suoi colleghi e si vede (per chi lo vuol vedere) non certo alla TV Grillina.

15/1/2024 - 10:30

AUTORE:
Tommaso

Dunque, lei dice: " quelli che si candidano per fare un altro mestiere ". Bene, è giusto. Ma uno che si candida per essere eletto al Parlamento Europeo, dopo l'eventuale elezione va a Strasburgo. Se lei ha deciso di candidarsi vuol dire che lascia il Senato della Repubblica. O invece fa da classico specchietto per le allodole ? Candidarsi per poi rinunciare è prendere in giro i propri elettori, caso mai ci fossero. Libero di criticare gli altri leader, ci mancherebbe, ma pure lei non è da meno. Con una aggravante, che lei sicuramente conosce, e si torna al mancato rispetto di cui sopra. Il Parlamento Europeo non permette ai suoi rappresentanti di svolgere attività extra, lobbistiche o altro, tantomeno partecipare a board, o prendere compensi, di stati esteri. Un bel dilemma per lei. Ma sappiamo come finirà.