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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Ferdinando Bezi
Abolizione dell’abuso d’ufficio, i sindaci del Pd contro il no del partito: “Questa è una nostra vittoria”.

16/1/2024 - 23:52

Abolizione dell’abuso d’ufficio, i sindaci del Pd contro il no del partito: “Questa è una nostra vittoria”. “Loro lontani da realtà”
bezzifer

L’abolizione di un provvedimento che, così come concepito sino ad oggi, ha paralizzato migliaia di procedimenti a causa della paura, fino ad oggi giustificata, di mettere una firma o intraprendere un’iniziativa a causa di una denuncia, paralizzando le attività di qualsiasi ente pubblico e portando alla rovina centinaia di famiglie. Per poi trovarsi assolti. Qui non è questione di colore politico.

Qui la scelta è tra chi vuole uno stato di polizia dove basta una firma sbagliata per bloccare e distruggere azioni e vite oppure uno stato dove si cerca di fare, crescere e progredire. Entro i sacrosanti limiti della legge.

 

PER QUESTO IO CONCORDO CON I sindaci sanno bene in cosa si traduce il reato di abuso di ufficio nei confronti degli amministratori locali. Una costante sottoposizione a procedimento penale che alla fine, dopo anni di spese legali affrontate che sono in pratica la punizione in cui si traduce questa ipotesi residuale di reato, si conclude con un’assoluzione. Vicende kafkiane che comprende solamente chi ci è passato.Il vuoto del PD è disarmante: piuttosto che fare la battaglia, modificare questa legge farlocca e renderla più giusta ed equa ,quando si era al governo , finiscono nel corto circuito attuale smentendo gli amministratori che governano e prendono voti localmente.

Disastro totale. Che livello il parlamento, mamma mia..



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18/1/2024 - 15:52

AUTORE:
Massimo

Difficile stare dietro ai suoi ragionamenti. Mescola mele con pere, aranci con mandarini, purtroppo scivendo anche strafalcioni. Riassumo : lei dice che il Pd era morto prima di Renzi. Il Pd comunque è nato nel 2007. D'Alema nel 2001 guidava i Ds.
Alle elezioni del 2008, le prime del Pd, il risultato fu 33 %. L'anno dopo, europee 26%, amministative del 2011 7 province su 11. Politiche del 2013, 25%. Europee del 2014, segreteria Renzi, 40,8%. Amministrative 2016 3 capoluoghi su 7. Politiche 2018, 19%. Politiche 2022, segreteria Letta, 19%.
Se era morto prima non è che dopo sia risorto. Certo se dopo tre giorni si potessero dare sempre 80 euro...allora forse si.
Comunque il voto sull'abuso di ufficio rischia di diventare una vittoria di Pirro per chi lo ha votato. Quando si dovrà approvare la Direttiva europea del 2023, e andrà fatto perchè siamo uno dei paesi fondatori della EU, questa norma verrà reinserita. Con buona pace di Sindaci, amministratori e dirigenti pubblici a vario titolo.
Votare sulla difesa ? Votare su l'invio di armi a Kyev non è votare sulla difesa. Si legga l'art. 11 della Costituzione.
Buona serata.

17/1/2024 - 20:23

AUTORE:
E-Lettore

....Vasco Errani non è certamente come l'ex segretario PD Pierluigi Bersani che motivò la sua uscita dal PD per andare a prendere le milionate di voti che avrebbe perso il PD renziano.
Ma, un ma c'è sempre; il PD prima di Renzi era un partito già morto fin dal tempo del PDS di Occhetto che fu disarcionato dal solito D'Alema dopo tre elezioni perse.
con il 22/25% di Occhetto.
D'Alema nel 2001 portò il partito al 16,5% (la stessa percentuale dell'ultima guida di Enrico Letta), per poi con il ritorno "delle milionate fasulle" il PD ha toccato il 23% per poi "stacciaburattare" intorno al 19% attuale che non sarebbe poco se avesse altri partiti nella coalizione di un certo peso ed affidabilità non certo alla Soumahoro-Bonelli-Fratoianni e consorte....e Conte? lasciamo perdere.
Difficile stare sul pezzo quando quello che era ed è ancora un partito di riferimento per me/noi di sinistra, i dirigenti votano secondo coscienza sulla difesa come fossero chiamati a decidere se dar da mangiare i grilli o carne elaborata fosse derimente.
Essere d'accordo con il governo italiano per l'invio di acchiappa missili in volo diretti sulle abitazioni come fece Meloni con Draghi, ora "loro" decidono secondo coscenza per l'aiuto alla resistenza ucraina e l'obolizione dell'abuso d'ufficio?

17/1/2024 - 18:51

AUTORE:
Massimo

Questa espressione gergale dovrebbe essere seguita, onde evitare di andare fuori tema. Cosa che e-lettore ha fatto e cha fa di solito.
Se parla di Renzi, sinceramente mi interessa il giusto, ossia poco o nulla. Se parla di Vasco Errani ne parli con cognizione di causa o lasci perdere. Le garantisco che la sua uscita dal Pd è quella che le ho riferito nel commento precedente.
Del resto del suo commento non so che dire, sono problemi che non mi competono e che non sono attinenti al tema in questione. Che dirle...sopporti.
Buona serata.

17/1/2024 - 14:36

AUTORE:
E-Lettore

Matteo Renzi è stato un dolcione a credere a quel che gli diceva sua nonna centenaria ed era proprio: " male non fare, paura non avere " ed ora si è rinfurbito e segue altro detto "colpo su colpo" ed infatti Marco Travaglio o chi per lui gli stanno facendo la piscina in villa- pagare-.

Il compagno Vasco Errani avrà anche detto: me ne vado dal PD perchè in disaccordo con la politica del segretario Matteo Renzi.
Conosco, anzi ho "anche" conosciuto compagni di paese (Migliarino) che dissero: via Renzi si ritorna nel PD e...purtroppo due di loro per forza maggiore non possono più rientrare; altri ancora "forse" avranno votato PD grazie alla nuova segretaria rientrata anche lei dal "Possiamo" di Civati, ma è stato un fuoco di paglia a sentire Piepoli ed altri sondaggisti con il rietro di Speranza, Bersani ed altri che furono Art1-LeU il PD fece la fiammatella (che fa la brancatina di paglia; provare per credere).
Ammetto di non stare sempre si Wikipedia a controllare puntigliosamente le date del quando Vasco se ne andò e se voleva non essere più sotto Renzi, poi ci fu Martina, Zingaretti e credo anche Letta (Letta, quello che chiese i voti a Renzi per essere eletto alle supplettive di Siena nel seggio che fu di Pier Carlo Padoan) Poi con l'anti Renzi garantita e votata segretaria PD anche da chi non voterà mai PD, potrebbero ritornare i Vasco, i Piero gli Antonio&.
Ecco, direbbe l'amico Angori, se si parla a grandi linee di politica ci sono e ci sarò.
Ma se debbo sentire ogni 3x2 Renzi aveva detto che lasciava la politica se..
...oppure; se ti garba Renzi perchè non vai con lui?
...mi garba anche Alena Seredova, Anna Falchi, e a suo tempo Sofialore....oimmena però che sopportazione.
bona.

17/1/2024 - 12:16

AUTORE:
Massimo

Non sono/sarei all'altezza del compito richiesto. Però c'è un detto popolare che andrebbe seguito quando si vanno ad occupare posti di rilievo :" male non fare, paura non avere ".
Mi pare, per esempio, che il sindaco Angori non abbia mai avuto problemi con la giustizia in questi anni. E di iniziative procedurali con firme apposite ne ha prodotte, ne conviene?
Ora però faccia il favore di ascoltare, in questo caso leggere, questo :
conosco Vasco Errani da diversi anni, amici comuni, e posso dirle che è una persona seria e onesta, difatti è stato assolto da tutte le imputazioni perchè il fatto non sussisteva, ma la sua vicenda, dal 2012 al 2014, non aveva niente a che fare con il reato di "abuso d'ufficio". Sappia che lasciò il Pd, nel 2017, perchè in disaccordo con la linea politica di Matteo Renzi, non perchè " i suoi non andarono a votare ".
Guazzaloca venne nel 1999 e se ne andò nel 2004.
Vasco, in quegli anni, era in consiglio regionale e nel 2000 fu eletto presidente della Regione Emilia-Romagna...
Vale per lei lo stesso consiglio dato al sig. Bezi ( incipit del mio commento precedente )
Di nuovo salutoni.

17/1/2024 - 11:37

AUTORE:
E-Lettore

...e oi vediamo: su 100 carriere, 97 vengono sciupate e li si tratta di famiglie, parenti ed amici e fuducia politica per NIENTE e come si è visto al comune di Genova, e nella regione Umbria con l'assoluzione tardiva ed intanto c'è stato il cambio della guida politica che dura da anni.

....Domandare a Vasco Errani che poi assolto cambiò addirittura partito perchè i suoi non andarono a votare e venne Guazzaloca.

17/1/2024 - 10:39

AUTORE:
Massimo

Prima di avventurarsi per vie di cui poi non si trova l'uscita, sarebbe il caso informarsi da chi ne sa più di noi. E posti ce ne sono...

abuso d'ufficio art 323 CP.

Il reato di abuso d’ufficio, previsto dall’art. 323 codice penale, punisce la condotta del pubblico ufficiale o dell’incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di specifiche regole di condotta espressamente previste dalla legge o da atti aventi forza di legge e dalle quali non residuino margini di discrezionalità, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, procura intenzionalmente a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale o arreca ad altri un danno ingiusto.

1a modifica nel 2012 :

La norma ha subito recenti modifiche nel 2012 (L. n. 190/2012) in esecuzione degli impegni internazionali assunti dall’Italia con la Convenzione penale di Strasburgo sulla Corruzione, prevedendo l’innalzamento del limite edittale della pena (da 1 a 4 anni anziché da 6 mesi a 3 anni).

2a modifica 2020 :

Nel 2020 c’è stato poi l’intervento più significativo, quando, con il decreto semplificazioni (art. 23, D.L. n. 76/2020) la norma ha subito un significativo restringimento dell’ambito della condotta punita (nella precedente formulazione infatti bastava la violazione di un regolamento per far scattare il reato mentre attualmente è necessaria la violazione di una regola di condotta espressamente prevista dalla legge o da un atto avente forza di legge, e che non lasci spazi di discrezionalità.).

La restrizione dell’ambito della fattispecie ha determinato una parziale abolitio criminis, mandando in archivio molti dei procedimenti pendenti, e probabilmente determinando quell’innalzamento delle archiviazioni riferito dal Viceministro Sisto. Nonostante la modifica del 2020, nel dibattito politico si è continuato a sostenere la necessità della totale abrogazione del reato, come unica possibilità per correggere il fenomeno c.d. della “amministrazione difensiva, cioè di quell’ approccio alla gestione della cosa pubblica da parte dei funzionari caratterizzato da una cautela eccessiva fino alla paralisi decisionale, per il rischio di incorrere nell’apertura di un’indagine penale.
La strada più prudente da percorrere, sarebbe stata, probabilmente, quella prospettata dal Presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione, Giuseppe Busìa, che aveva suggerito al Governo un ulteriore restringimento della fattispecie senza tuttavia cancellarla, proprio per evitare di creare quel vuoto normativo che porrà il Paese in contrasto con gli obblighi internazionali e con la direttiva UE. Direttiva che ancora non è stata approvata, ma che, all’indomani della sua approvazione, costringerà verosimilmente l’Italia ad un dietro front sulla scelta appena compiuta.

e dulcis in fundo :

Con il voto degli emendamenti all’art. 1 del ddl Nordio, concluso in Senato il 10 gennaio 2024, arriva il via libera all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. La scelta è stata voluta da tutta la maggioranza e da Italia Viva. Ma l’approvazione in Europa della proposta di direttiva del 3 maggio 2023, potrebbe costringere l’Italia a tornare sui propri passi ed introdurre di nuovo la fattispecie appena cancellata.
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Domanda per il sig. Bezi : si ricorda quali forze politiche governavano nel 2020 insieme al Pd ?
Salutoni

ps. A scanso di equivoci, le notizie da me riportate sono copia/incolla di siti specializzati in provvedimenti di legge.