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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Ir nome ‘ngannino dell’amore.

19/1/2024 - 21:32

Ir nome ‘ngannino dell’amore
 
Proprio proprio nazzista ‘un si sentiva,
l’ebrei sì, l’aveva spaventati,
ma con loro la vita s’accaniva
e tanto ‘ danni…. ‘un erino contati!
 
Agile e vispa come una gazzella,
c’era però ‘ver nome da bimbetta
che la faceva scende’ dalla sella
quando cercava er maschio nella fretta.
 
 A Mmarina attrappöo ciaffogava,
 anco ‘n San Rossore ‘un ci fu ccristi,
 quando… vidde un pittore ‘he lavorava.
 
Amori ‘osì ‘un s’erino mé visti,
trovato aveva ‘vello che cercava.
“Diacci però ll’amici dell’artisti!”
 
La sorpresa

  
È terminato il periodo di formazione della Scuola del Prato, sessione primaverile. 
Il preside, Cervolante Scarabeo, consegna a tutti gli insetti, che si sono formati ed hanno studiato nell’erba, un attestato.

 

“Tocca ora alla signorina Cavalletta Salterina che si diploma con il massimo dei voti così distribuiti:
ginnastica      10,

bellezza         8 e mezzo,
appetito         10 e lode,
socievolezza  9
cattiveria        10 e lode.
Pertanto essa viene inscritta di merito negli insetti distruttori. Tanti auguri”


La Cavalletta saltella felice. Ora è grande, può volare con le sue amiche a far danni, limitati perché fa sempre un po’ freddino, e vedere nuovi posti. Si ricorda che sua nonna le raccontava degli ebrei, di quello che avevano in passato fatto loro a proposito di una certa ottava piaga in Egitto e di come era stato il destino di quel popolo fino al nazismo, parola che non riusciva ancora a comprendere, ma lei è una giovane cavalletta e si sente fremere tutta da un certo nonsoché che non è né politica né tanto meno storia.
La mamma le ha raccontato tutto sul sesso e su come si fanno i bambini e lei non vede l’ora di buttarsi nel vortice del mondo. Si guarda le agili lunghe gambe, il bel colorito verde brillante del corpo, controlla i grandi occhi sfaccettati di mille cristalli e si sente pronta. 
Intorno ci sono bei maschioni di Locuste, aitanti, di un bel marrone fumé, ma disinteressati ad una “cavalletta”, una bimbetta.
“Mamma come mai nessun maschietto mi considera?”
“Ma perché sei piccolina, sei sempre una bimbetta!”
Quel nome che finisce in “etta” non le piace, troppo limitativo per poter arrivare dove vuole e allora decide di cercare dove il diminutivo non esiste. 
Se lei “cavalletta” non la vuole nessuno, meglio passare subito al superlativo. 
“Scusi signor Moscondoro Di Rosa, lei che gira tanto, lo sa dove sono i Cavalloni? 
A Marina di Pisa?  
È lontana? 
Seguo l’Arno? 
Grazie!”
Arrivata al mare, la nostra Cavalletta si butta vogliosa verso quella schiuma bianca che nasconde i tanto desiderati “Cavalloni”, ma non trova l’amore cercato, anzi, se non si aggrappa ad un provvidenziale barattolo che galleggia lì vicino, ci lascia anche la pelle.
Meglio scendere di definizione, abbandonare i Cavalloni e buttarsi sul semplice “Cavallo”.
“Scusi signor Bombo Peloso, lo sa dove sono e dove posso incontrare i Cavalli? 
In San Rossore di là d’Arno?
Così vicini? 
Traverso?
Grazie!” 

 
“Belli, tanti, neri e bianchi, marroni e screziati, questo è il Paradiso! Io mi butto e comincio a baciare, mordicchiare e a far l’amore!”
Una valanga di lunghi peli si abbatte sulla povera Cavalletta scaraventandola lontano sull’erba e lasciandola tramortita. Quando riapre gli occhi vede un essere con le lunghe gambe simili alle sue, con il dorso colorato di verde, giallo, rosso come ha sempre sognato nel suo amore e ora è lì, rimirato e coccolato da un altro strano bipede brutto e peloso che tutti chiamano “pittore”.
“Chi sei tu, sei forse amore? Io sono Cavalletta Di Prato, e sono tua. Dimmi tu, chi sei?”
“Io sono Cavalletto di Pittore!”
“Cavalletto!!, Oh Cavalletto, dolce nome. Lo sapevo che ti avrei trovato! Ed io scema che sono andata a cercarti in mare, su altri mondi e tu eri qui, immobile ad aspettarmi, anima mia, dolce amore, ora finalmente scoprirò anch’io cosa vuol dire essere amata e desiderata e rimetterò tutto il tempo perso!”
La giovane si butta attaccata alle zampe dell’amato, freme, si agita, mugola, chiama Cavalletto con la voce che esce a stento dalla gola riarsa dal desiderio, si scuote in una maniera che se la vedesse sua madre sarebbero dolori, ali che vibrano, artigli che graffiano, ansimare, il ventre le duole dallo spasimo, ma lui…… niente!
“Sarà la tensione, vero caro? Cerca di calmarti tesoro, non è
niente, non aver paura.”
Poi, fra sé e sé:
“Me l’avevin detto ‘he ll’artisti en tutti un po’ diaccini, mah, speriamo bene, sennò mi sa di fa’ lla fine di ‘vella der Taralla, ......
‘vella ‘he morì senz’assaggialla!”

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20/1/2024 - 10:16

AUTORE:
Anna Tomeo

Mi garba proprio tutto l'articolo sulla cavalletta, sia la poesia che tutto il resto.
Bravo o brava non so l'unica che so è che il tutto mi ha fatto molto ridere e l'ho mandata al mio fratello che ha paura delle cavallette e penso che dopo la tua lettura diventeranno almeno più simpatiche grazie a te.

20/1/2024 - 9:23

AUTORE:
Mery

Grilli locuste amantidi cavallette
sono tutti animaletti salterini
e non amando un granche'danzatrici e ballerini
a essere sincera
non mi piacciono nemmen le piroette
di queste agili bestiole.
Non le cerco di sicuro
e quando le scorgo sul muro
sulle siepi o sull'aiuole
me ne tengo alla larga...
e se Dio vuole
riesco a evitarle perche'
se mi saltassero addosso
griderei a più non posso
come una gallina spennacchiata.
È pura sciocchezza lo so...
ma ne son terrorizzata
da quand'ero una bambina
e un grosso grillo saltò,
il forte slancio mi sorpassò
ma io me lo sentii sulla pelle
Vidi la luna e le stelle
anche in pieno giorno:
e scusate
ma da allora non li voglio intorno!