none_o

La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

. . . il sig Marino vuole metter becco dove da anonimo .....
Correva voce, al Circolo, che Bruno della Baldinacca .....
Il tuo forse lo ha guadagnato ultimamente ed il mio .....
Cara manuela
io non so con esattezza i pro e i contro .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
di Mario Lavia
none_a
di Biancamaria Coli seg. PD Circolo di Nodica
none_a
di Umberto Mosso
none_a
IMMAGINA San Giuliano Terme
none_a
Crollo mura di Volterra; mozione di Pieroni (Pd)
none_a
A cura di Erminio Fonzo
none_a
da Museo del Bosco
none_a
Di Gavia
none_a
di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
none_a
Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
none_a
Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
none_a
Valdottavo, 17 maggio
none_a
Pisa: quartiere delle Piagge
none_a
Pisa, 16 maggio
none_a
Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
none_o
I BROGLI ELETTORALI DI UNA VOLTA
di Franco Gabbani e Sandro Petri

21/1/2024 - 12:00

 
I brogli elettorali sono una costante di ogni tempo e luogo. Ogni situazione ha avuto la sua particolarità nella tipologia di raggiro o condizionamento di quelli che avevano il privilegio di esprimere la loro scelta.
Fino ad arrivare alla piaga mostruosa dei social attuali, che hanno elevato alle stelle l'arte della manipolazione.
E' quindi quasi con tenerezza che leggiamo questa nuova chicca delle ricerche di Franco Gabbani, una manipolazione tanto maldestra che appariscente, ma certamente proficua e produttiva per l'epoca, nel paese di Vecchiano.

Sandro Petri
 
I BROGLI ELETTORALI DI UNA VOLTA
( ELEZIONI MUNICIPALI A VECCHIANO)
di Franco Gabbani
 
Nel Marzo 1848 scoppiò la prima Guerra di Indipendenza che si concluderà  definitivamente un anno dopo, con la sconfitta di Carlo Alberto di Savoia a Novara (Marzo 1849) e con l’occupazione della Toscana da parte dell’esercito imperiale austriaco. 
 
Leopoldo II, che si era rifugiato a Gaeta, rientrò allora a Firenze.
 
Tornato al potere, il Granduca emanò una serie di provvedimenti che portarono anche all’introduzione di una nuova normativa per quanto faceva riferimento alla procedura da seguire per le elezioni municipali.
A questo proposito, il Ministero dell’Interno, il 13 Gennaio 1850, inviò ai prefetti una lettera affinché la legge:
 
produca quei più pieni vantaggi, che erano nel desiderio universale. (…) gravissima conseguenza verrebbe al Paese se il fatto mostrasse che non si è compresa l’importanza delle elezioni comunali. (…) Se il concorso degli elettori sarà numeroso, si può essere certi, che le scelte riusciranno ottime; se scarso, vi è fondamento a dubitare che prevalgano riguardi e interessi di Località a pregiudizio dell’intero comune.
Faccia, Sig. Prefetto, che questa verità così semplice, così intuitiva sia da tutti appresa e valutata.
V’impegni lo zelo dei Gonfalonieri, e di ogni onesto e influente Cittadino, e la carità dei Parrochi, si la carità dei Parrochi, poiché l’istruire i loro Popolani sui propri e più vitali interessi non appartiene meno a questa virtù di quello che vi appartenga il soccorso dato al Mendico. Essi senza dubbio vi si presteranno ogni volta che sia fatto appello al loro amore per il pubblico bene, Ella può e deve adunque ricorrervi con piena fiducia”.
 
E con distinto ossequio passo all’onore di ripetermi
 
Di VS. Illustrissima                                                Lì 13 Gennaio 1850
 

L. Landucci

La risposta della Curia Arcivescovile non si fece attendere e, il 20 Gennaio 1850, l’arciprete Luigi della Fanteria, su incarico di Monsignor Arcivescovo, inviò ai Parroci della Diocesi una lettera in cui si rilevava che l’amministrazione degli interessi municipali non riguardava il clero, ma, poiché, molti “oggetti di temporale utilità hanno una stretta relazione con la Religione e la Chiesa  contribuendo al mantenimento dell’ordine pubblico e alla pubblica prosperità, appartengono, di conseguenza, tanto alla società civile che alla società religiosa”.
 
E’, perciò, dovere del parroco - prosegue il Della Fanteria - usando tutta quella influenza che gli deriva da tale ufficio, di esortare i suoi parrocchiani, chiamati alle elezioni municipali, affinché la loro scelta porti all’elezione di uomini competenti e, soprattutto, onesti.
 
Questa premessa si è resa necessaria  per comprendere  quanto avvenne, nel 1850, per l’elezione del Consiglio Comunale di Vecchiano, a conferma dell’influenza e del condizionamento esercitati dai parroci sulle loro comunità, cosa non del tutto sorprendente in un contesto che per la popolazione è quello delle prime esperienze di (imperfetta) democrazia.                                
 
Dopo le elezioni municipali del 26 Marzo 1850, il parroco di S. Frediano di Vecchiano, Luigi Prato, scrive il 22 Maggio 1850 al Giudice Istruttore degli Affari Criminali al tribunale di Pisa un reclamo relativo alle consultazioni avvenute poco prima:
 
debbo in primo luogo con formale dichiarazione avvertire alla S. V. Ill.ma, come nel Reclamo non tendo al certo a porre chicchessia in stato di accusa né a provocare un ordinario giudizio, ma solamente a realizzare quelle verificazioni di fatto, sulle quali poi il Consiglio di Prefettura, e l’Autorità competente amministrativa, possa procedere a giudicare della nullità, o validità delle Elezioni sudd.e e possa altresì conoscersi se vennero in quelle elezioni violate talmente le Leggi vigenti in proposito, da poterne inferire agli autori di esse le pene comminate dai veglianti regolamenti sulla materia (...) 
 
Prato passa poi a riferire i fatti sui quali sembra doversi basare la richiesta di nullità delle elezioni stesse, allegando un elenco di testimoni che depongono a conferma degli stessi. Tra i fatti segnalati si ricorda ad esempio che:
 
-il prete Luigi Tabucchi Economo Spirituale della chiesa di Nodica impediva la libera scelta a molti elettori, prendendo ad essi le schede, e raccogliendone molte, col dire “date a me ci penso io” e ponendo in esse nomi non scelti dagli elettori, ma da lui solo, ed a suo piacimento.
 
-il prete Giò Vannozzi(1) di S. Alessandro di Vecchiano dopo avere dato il suo voto in proprio, fu veduto votare per una tale Teresa Billeci, in qualità di suo mandatario, contro il manifesto disposto dell’art.14 del Regolamento per la formazione dei Consigli Comunali che proibisce di dare il doppio voto nella stessa comunità.
 
-furono presentate e ricevute molte schede visibilmente alterate, e sostituiti col lapis, e colla penna alcuni nomi dei primi eletti, senza che la cancellazione fosse fatta dall’Elettore.
 
-il Parroco di Filettole Luigi Bartalini parlando pubblicamente al Popolo indusse molti Elettori a consegnare a lui le proprie schede, col fargli credere, che non occorreva rimetterle personalmente, e che egli avrebbe pensato a consegnarle al Seggio, essendo così  regolarmente trasmesse.
 
-i voti dati al Sacerdote Odoardo Luperini di Ranieri furono accumulati con quelli dati ad altro Sacerdote, parroco Luperini di Tommaso, e poiché quest’ultimo non figura nelle Liste degli Eligibili, i suoi voti furono riattribuiti al primo Luperini di Ranieri.
 
-infine, dopo l’ultima seduta fu rifatto, accomodato e riformato tutto il processo verbale; Mancò. inoltre, l’intervento del Cancelliere del Censo, e di conseguenza la sua firma al Processo verbale di quella adunanza. Venne così  violato il disposto dell’art. 58 della Legge Municipale del 20  Ottobre 1849 nel quale si stabilisce “Nelle adunanze dei Consigli Comunali l’Attuario è sempre il Cancelliere Ministro del Censo”, il che induce la nullità di tutte le operazioni Elettorali.
 
Terminata l’esposizione dei fatti il sacerdote Luigi Prato aggiunge: “dove non paresse alla S. V. Ill.ma di poter prendere cognizione dei fatti medesimi né di fare le verificazioni, in tal caso, io sottoscritto parroco di S. Frediano a Vecchiano faccio istanza, affinché venga l’affare nuovamente inviato alla Prefettura affinché Essa ordini, a chi di ragione le verificazioni in proposito, onde poi giudicare in Consiglio amministrativo della validità, o nullità delle controverse elezioni”.
 
                                                     Dev.mo Obll.mo Servo
 
                                                     Prete Luigi Prato
 

Frediano a Vecchiano Lì 22 Maggio 1850

I sacerdoti probabilmente non avevano letto quella parte della lettera inviata dall’arciprete, che affermava  “si limiti al suo consiglio prudente ed imparziale e affatto scevro da individuali riguardi sopra le scelte da farsi quando ne sia richiesto; tenendo e dando per regola che le persone veramente religiose e capaci declinano, non ambiscono le ingerenze e gli onori; e gl’intriganti accattatori di voti sono degli ambiziosi e degli avidi e perciò esseri immeritevoli e perniciosi”.
Diversamente dagli altri sacerdoti, la lettera della Curia Arcivescovile e la Legge sulle elezioni municipali erano state lette e approfondite da Luigi Prato, come risulta dalla denuncia delle numerose violazioni alla normativa in materia.
 
Non è stato possibile sapere quale seguito abbia avuto presso l’autorità (se pure ne ha avuto uno) la denuncia del parroco di San Frediano.
 
Il finale, almeno per il momento, è dato dalla risposta, fatta in difesa dei  sacerdot incriminati, il 27 Giugno 1850 , dai sacerdoti Giuseppe Domenici di Vecchiano, Pietro Cola di Vecchiano, Antonio Casella di Filettole, Odoardo Luparini di Nodica. In essa si legge:
 
 Attestiamo noi sottoscritti per la pura verità, pronti anche a deporlo in giudizio, che per quanto è a nostra notizia le Elezioni Municipali avvenute nella Comunità di Vecchiano il 10.11.12 Marzo decorso procederono con perfettissima regolarità, non essendo per parte degli Elettori, probi, ed Onesti, ed affezionati al Governo, mosso lamento veruno, che stia a far credere avvenuti fatti contrari alle Leggi, ed ai Regolamenti Vigenti.
Attestiamo per quanto è nostra notizia, come i molto Rev. Sacerdoti Sig.re Giovanni Vannozzi Pievano di Vecchiano, Sig.re Luigi Bartalini Pievano di Filettole, Sig.re Luigi Tabucchi Economo Spirituale di Nodica, e l’Ill.mo Sig.re Dottore Attilio Frizzi Gonfaloniere attuale della Comunità di Vecchiano, sono Persone di Ottimi, ed Onesti costumi, amanti del buon Ordine, ed affezionati all’attuale Governo; e nessuno di Essi si è fatto capo, o contro di partiti, o di intrighi ad ottenere, o a fare ottenere preferenze nelle Elezioni Municipali in Comunità di Vecchiano il 10 Marzo decorso, giorno destinato per la nomina dei Consiglieri Comunali, e supplenti di detta Comunità. 
 
I Prato hanno avuto una parte importante nelle vicende vecchianesi dell’800.
Famiglia benestante, aveva una notevole proprietà fondiaria.
Luigi (nato nel 1789) era uno dei figli di Adriano Prato, primo Maire della Comune di Vecchiano, e di Niccolina di Zaverio Barsanti del Borgo di Lucca.
Luigi fu prima cappellano della chiesa di S. Alessandro e, dal 1832 al 1858, parroco della chiesa di S. Frediano a Vecchiano: ultimo parroco ad essere sepolto in quella chiesa  Uno dei fratelli di Luigi, Massimiliano, fu Procuratore e successivamente Gonfaloniere del comune di Vecchiano.
 
Nell’interessante volume “Vecchiano. Storia del territorio e delle sue chiese” Mario Noferi ricorda: “il 26 Gennaio 1796, Santi del fu Gregorio Scateni, con atto rogato dal Canonico Arrighi, aveva fatto atto di donazione, alla Famiglia di Adriano Prato, del diritto di juspatronato sull’altare dedicato all’Apostolo Matteo, del diritto di sepoltura e della disponibilità di una panca nella chiesa di S. Alessandro”.
 
Fonti archivistiche:
 
Archivio Storico Comune di Vecchiano: Documenti da catalogare.
 
Archivio Storico Diocesano – Pisa: Carteggio delle parrocchie di Vecchiano – Cancelleria 21 – Fascicolo n. 27. 

Noferi: Vecchiano, Storia del territorio e delle sue chiese. Felici Editore, Pisa 2008. 
 
 
Note:
 
1) Giovanni Vannozzi: Rettore della chiesa di S. Alessandro di Vecchiano dal 1835 al 1863. Fu sepolto nella Chiesa di S. Maria in Castello.

 

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri