Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Lunite acuta.
Ore 06.30, cielo buio e letto rimpianto, ma la prima Luna piena dell’anno non la potevo perdere. La testardaggine mi ha trattenuto sulla battigia, non faceva molto freddo, pochi gradi sopra lo zero non facevano nessuna paura, sono temperato e poi uno spiraglino ma ino ino di luce rossastra cercava di forare il nero muro delle nuvole.
Mi sembrava di essere nella novella di Hansel e Gretel attirato dal lumicino e così ho atteso la sorpresa scattando foto che non facevano vedere nulla di interessante quando Lei è finalmente uscita dalle tenebre come la fata e non la strega.
Il mio urlo, tanto ero l’unico scemo che si trovava lì, non era di gioia, ma di dolore, un dolore non nel fisico ma nell’interno delle cellule di cuore e cervello che hanno fatto tilt: la macchina fotografica aveva scaricata la batteria!
Le pedate nella sabbia non si contavano, le patte nemmeno e la Luna rideva rimbalzando la sua voce sull’onde a riva.
Il telefonino ha fatto quel che ha potuto, ma non è lo stesso!
Fra “dieciore” ci riprovo!