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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Autore dell'articolo:Claudio Velardi
Articolo pubblicato:1 Febbraio 2024
La sinistra e gli operai

3/2/2024 - 13:39

La sinistra e gli operai

“La lingua batte dove il dente duole”, recita l’antico detto.

Così ieri Massimo D’Alema è tornato su un tema che gli sta molto a cuore, ri-battezzando Giuseppe Conte come leader dei lavoratori e della povera gente: “È un progressista votato da operai e persone in difficoltà, molto più del Pd”. All’incirca lo stesso concetto che espresse nel 1995, quando disse che la Lega era “una costola della sinistra” e quindi bisognava dialogarci (successivamente smentì la frase, aspettiamo ancora un po’ e farà lo stesso con la frase pronunciata ieri…).
In realtà, però, il cruccio trentennale di D’Alema riflette una verità incontestabile. Prima la Lega, e poi via via tutti (tutti) gli altri soggetti della politica italiana, da tempo immemorabile hanno preso il vizio di scorrazzare nei territori dei lavoratori e dei non garantiti, cui la sinistra non è più in grado di parlare, essendo diventata sempre più il luogo reale e simbolico della gestione del potere, del politicamente corretto spinto all’estremo, dei diritti delle minoranze, e null’altro che questo. Il PD rappresenta ormai – anche nella fisicità dei suoi dirigenti, nei loro comportamenti e stili di vita, nei linguaggi utilizzati – un mondo distante e lontano dalla cosiddetta “povera gente”.
Posto che poi questa categoria abbia un senso, così espressa. Senso che invece non ha, perché l’errore di fondo di D’Alema, e di tutti quelli che a sinistra si affannano a rincorrere gli “svantaggiati”, è proprio quello di pensare che la collocazione degli elettori sia piattamente determinata da fattori sociologici, e che da ciò derivi l’adesione a questa o quella piattaforma di partito (e la loro, per missione originaria, sarebbe quella giusta).
Andrebbero informati, i dirigenti di quel partito, che non è più così da molto tempo. E non solo nei fatti (basta scorrere ogni tabella possibile e immaginabile per scoprire che nella composizione ormai strutturale dell’elettorato di sinistra, sono ampiamente maggioritari i ceti abbienti, i laureati, i professionisti etc…), ma nel profondo, perché la società si è trasformata, non si orienta più per appartenenza a “classi sociali”, ma per un insieme sfuggente di interessi particolari, passioni temporanee, flussi limitati di coscienza, stili di vita individuali, rincorsa affannosa di trend. Cui la politica può solo rispondere con fortissimi investimenti simbolici, poche issues e non vaghe, creazione di nuove leadership, etc… Sto dicendo cose ovvie, mi rimproverete. Lo so, ma qualcuno le faccia capire al buon D’Alema e a tanti altri…
Nel frattempo, dichiarando battendosi il petto che sono gli altri a parlare alla “povera gente“, la sinistra inciampa nella più banale delle profezie che si autoavverano. “Lo dicono anche loro che sono distanti dalla gente normale. Allora sarà proprio così, la nostra sensazione è giusta… – sembrano dire coloro cui la sinistra si rivolge piagnucolando – Conte sì che invece protegge gli operai e le persone in difficoltà, l’ha detto pure D’Alema…”.

Che disastro che sei, cara la mia sinistra.




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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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4/2/2024 - 14:43

AUTORE:
BdB

...ma è cosi da molto tempo.
Noi giovani comunisti su spinta di quelli più iscritti di noi al partito si portava l'Unità la domenica mattina alle famiglie contadine che pensavano/pensavamo meno erudite e così anche i pieghevoli del cavolo che arrivavano a pacchi dalla fedrazone pisana del PCI soprattutto per le elezioni di livello nazionale e la discussione "a mano" poi era: non può esser comunista Fellini, Gian Maria Volontè, Guttuso e Pasolini, ha troppi varini lorolì per'esse comunisti!

Anche volendo non potremmo contrastare i vari Grillo e Salvini che ci beccavano i voti popolari ed il Conte Giuseppi di oggi che si butta a pesce per pescare i voti su quella che un tempo si chiamava gente ignorante (nel senso che ignorava) e il discorso sarebbe lungo e menomale che esistono i Velardi che non han fatto come quasi tutti gli ultimi direttori di quello che un tempo era il mio giornale L'Unità che "purtroppo" hanno famiglia e scrivere sul FQ non gli fa schifo per niente.

Su D'Alema stendo un velo pietoso; quando veniva tutti i mercoledì a vedere le nostre rassegne cinematografiche al Teatro del Popolo di Migliarino era la nostra speranzosa luce.
Ora vien D'Alema a Vecchiano? Io passo da Torre del Lago, Massarosa, Massaciuccoli per andare a San Giuliano.

4/2/2024 - 12:41

AUTORE:
Tommaso

Questo articolo di Claudio Velardi non fa altro che dichiarare quello che gran parte degli elettori, che si riconoscono nei valori della sinistra, hanno capito da tempo. Cioè che il Pd, massima espressione del centro sinistra, non guarda più, come serbatoio di voti, alle classi meno abbienti ma punta alle cosiddette ZTL.
Le classi sociali più basse, le periferie delle città, grandi o piccole non fa differenza, sono ormai terreno " di caccia " della destra, nelle sue varie forme, dei 5Stelle, in minima parte della Sinistra di Fratoianni. O del partito più grande, quello dell'astensione. E non pare esserci all'orizzonte un cambio di rotta, anzi si persevera. Un po' come l'orchestra del Titanic, la nave affonda ma noi continuiamo a suonarcela.
L'esempio più vicino ce lo da Pisa : il Sindaco Conti vince in quasi tutta la periferia più qualche quartiere come S.Antonio e porta a Lucca ( il Cep, Gagno, S.Ermete e Putignano una volta erano feudi incontrastati del Pci ) mentre Martinelli ha vinto in S.Maria, S.Marco, S.Francesco, S.Martino e S.Giusto. Ecco, visto che sono tutti santi...sarà il caso di tornare a quelli vecchi...?