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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Danilo Di Matteo
Il mondo rurale, un’antica questione

7/2/2024 - 10:11

Il mondo rurale, un’antica questione

Le capitali d’Europa attraversate dai trattori suscitano un’impressione forte. Dell’agricoltura continuiamo, infatti, ad avere un’idea distorta, come se fosse un’attività marginale.

Un paradosso: il settore primario considerato come l’ultimo per importanza. E ancora si tende ad associare l’idea della campagna con l’arretratezza (del resto il divario fra il livello di benessere raggiunto in città e quello del mondo rurale è un tradizionale indice economico). Quando pure dovremmo sapere, ad esempio, che il capitalismo agrario precede e contribuisce in maniera decisiva a creare le condizioni per quello industriale. Errori “percettivi”, i nostri, legati senz’altro anche a modelli di sviluppo abnormi e disarmonici.
Ecco, non conoscendo a fondo le ragioni degli agricoltori in rivolta, non mi addentro nel merito. Provo, però, a farne un motivo di riflessione sul complesso e problematico rapporto tra le sinistre e la realtà contadina. Sullo sfondo permane il ricordo, per così dire, dei fenomeni vandeani: la Vandea come simbolo e metafora di una funzione politica e sociale quanto meno conservatrice della campagna, paragonabile forse, nell’immaginario di parte della sinistra, fin dal XIX secolo (si guardi ad esempio al Manifesto del Partito comunista di Marx ed Engels), a quella dei “bottegai” della città.
E, al cospetto di autori come Ignazio Silone, pronti a cogliere le peculiarità della plebe meridionale, comprendente, tra i “cafoni”, anche i piccolissimi proprietari di terra, ve ne sono altri – si guardi a un gigante come Giuseppe Di Vittorio, espressione della realtà dei braccianti – più inclini ad “assimilare” i contadini nullatenenti al proletariato industriale e urbano.

Del resto, l’effige della “falce e martello” è proprio l’icona dell’alleanza tra operai e “contadini poveri”. E, come è noto, Gaetano Salvemini rimproverava a Filippo Turati di esprimere quasi solo le istanze dell’“aristocrazia operaia” del triangolo industriale: pagine mirabili del meridionalismo più acuto e lungimirante. Paragonabili alle sagaci e profonde riflessioni gramsciane sulla “questione meridionale”.
È tuttavia nell’Italia centrosettentrionale che certe aspirazioni si traducono in fatti, in situazioni concrete, in pratiche. E, accanto a quella del “contadino povero”, si impone la figura del ceto medio rurale. Era soprattutto al mondo agricolo, alla composita realtà dei coltivatori diretti, dei fittavoli, dei mezzadri e simili che si riferiva Palmiro Togliatti nella celebre conferenza del 1946 sul Ceto medio e Emilia rossa. Un discorso decisivo e talora trascurato; se si fosse seguito quel solco, non sarebbero stati sottovalutati, decenni dopo, i ceti medi urbani. Fu quella, tra l’altro, una delle basi per il rilancio quantitativo e qualitativo dell’esperienza delle cooperative.
E oggi? Dovremmo considerare la “rivolta” delle campagne come uno stimolo fecondo a comprendere ciò che lì si muove, provando ad attualizzare l’esempio formidabile di dirigenti politici e sindacali come Giuseppe Avolio, veri maestri di una sinistra degna di tal nome.



Danilo Di Matteo
Danilo Di Matteo (1971) vive e lavora a Chieti come psichiatra e psicoterapeuta. Al tempo stesso coltiva gli studi filosofici e segue con passione la politica e la ricerca teologica. Collabora con varie testate. Ha scritto “L’esilio della parola”. Il tema del silenzio nel pensiero di André Neher (Mimesis 2020), Psicosi, libertà e pensiero (Manni 2021) e Quale faro per la sinistra? La sinistra italiana tra XX e XXI secolo (Guida 2022). È uno degli autori di Poesia e Filosofia. I domini contesi (a cura di Stefano Iori e Rosa Pierno, Gilgamesh 2021) e di Per un nuovo universalismo. L’apporto della religiosità alla cultura laica (a cura di Andrea Billau, Castelvecchi 2023).






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12/2/2024 - 14:51

AUTORE:
La Francesca

Ritiro della proposta regolamento Ue sui pesticidi, Legambiente: incomprensibile. Lollobrigida e Salvini: è quel che volevamo

Non aiuta gli agricoltori né il futuro dell’agricoltura, va a discapito dell’ambiente e della salute dei cittadini

[6 Febbraio 2024]

Secondo Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, «l’annuncio della presidente della Commissione Ue di voler proporre il ritiro della proposta legislativa sui pesticidi – commenta – è incomprensibile e rappresenta un sonoro passo indietro rispetto al grande tema dell’agrogeologia e al futuro dell’agricoltura. Così facendo non si aiutano gli agricoltori, né l’ambiente e la salute dei cittadini. Si tratta dell’ennesima strumentalizzazione politica in vista delle prossime elezioni Europee. Questo regolamento, che era attualmente in discussione, avrebbe potuto rappresentare uno dei fondamenti della nuova politica agricola comune, architrave di un più ambizioso green deal europeo e uno strumento importante per raggiungere gli obiettivi della strategia Farm to fork, quali la riduzione del 50% dell’uso di pesticidi chimici e la riduzione del 50% dell’uso di pesticidi più pericolosi entro il 2030. Senza contare che uno dei temi al centro della proposta di regolamento, oggi messa in discussione dalla Commissione Ue, riconosce in termini decisi il ruolo dell’agricoltura biologica nella riduzione dei pesticidi indicandola come priorità nei piani d’azione nazionali. Il nostro auspicio è che la nuova proposta di regolamento che la Commissione Ue dovrà formulare vada nella stessa direzione del regolamento appena ritirato per difendere davvero la qualità e l’eccellenza delle produzioni europee, l’ambiente e la salute degli agricoltori e dei consumatori».

Angelo Gentile, responsabile nazionale agricoltura di Legambiente, aggiunge: «Come denunciamo da anni con il nostro report Pesticidi nel piatto buona parte della frutta, della verdura e degli alimenti che mangiamo tutti i giorni contengono residui di pesticidi. Un fatto grave su cui è fondamentale lavorare per arrivare ad una regolamentazione. IL SUR andava in questa direzione per cui quanto annunciato oggi dalla presidente Commissione UE ci lascia sgomenti. Parliamo di un regolamento che fino ad oggi ha avuto un iter travagliato, e che faticosamente stava cominciando a vedere la luce. L’Europa ci ripensi, mentre a livello nazionale torniamo a ribadire anche l’urgenza dell’adozione del PAN (Piano d’azione Nazionale per l’uso sostenibile dei fitofarmaci) e l’approvazione di una legge nazionale contro il multiresiduo che vieti la compresenza di principi attivi».

Esulta invece il ministro dell’agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida: «La Commissione Ue recepisce le proposte dell’Italia. Bisogna limitare ulteriormente gli agrofarmaci solo quando si è in grado di proteggere le produzioni con metodi alternativi. Abbiamo contrastato, dal primo giorno, un approccio ideologico sul tema che avrebbe avuto un effetto devastante sulle produzioni e limitatissimo sull’ambiente. E’ evidente e logico che eliminare medicine indispensabili per le piante, lasciandole preda di insetti o fitopatie, contrae decisamente la produzione se non la cancella. Se i consumi europei restano invariati, ci si deve approvvigionare, di conseguenza, da paesi terzi che non rispettano alcuna delle regole che imponiamo ai nostri agricoltori. Anzi producono utilizzando maggiori quantità di pesticidi. In questo modo l’effetto su aria e acqua del pianeta è esattamente l’opposto di quello dichiarato. L’Italia ha proposto di lavorare, ed è stata avanguardia in questo, sulle Tea per garantire piante più forti e resistenti che possano fare a meno di agrofarmaci. Le politiche pragmatiche del nostro Governo in Italia e in Europa stanno portando i primi frutti. Recuperare i disastri di anni di politiche irrispettose della produzione e del lavoro agricolo richiederà tempo. Ma la strada intrapresa è quella corretta».

In questa battaglia di retroguardia non poteva mancare il commento impreciso e demagogico del segretario leghista e ministro delle infrastrutture e trasporti Matteo Salvini: « La Commissione europea ritira la proposta legislativa sui pesticidi. Evviva gli agricoltori, i cui trattori stanno costringendo l’Europa a rimangiarsi le follie imposte dalle multinazionali e dalle sinistre!»

Al Governo Meloni, a Lollobrigida e a Salvini, Legambiente ricorda che «Gli agricoltori possono essere aiutati in altro modo. A livello nazionale, come ha già sottolineato ieri Legambiente, servono interventi per supportare la transizione ecologica del settore ma al tempo stesso garantire il reddito: si snellisca la burocrazia, si garantisca assistenza tecnica e politiche che premiano economicamente chi punta su agrogeologia e servizi ecosistemici, si incentivi lo sviluppo delle rinnovabili in ambito agricolo per ridurre i costi energetici e si approvi l’inserimento dei delitti delle agromafie nel codice penale per fermare l’illegalità e la concorrenza sleale del settore».

8/2/2024 - 23:46

AUTORE:
Dispetto

Peccato che secondo l'Airc è in Asia che ci ammala di più per tumore e il Giappone, lo sappiamo tutti, è in "America Latina " . Dove ci ammala meno è a Cipro, in Finlandia, a Malta, in Svezia....Ruanda non so.
Fra i paesi industrializzati con i maggiori livelli di incidenza, sempre secondo l' Airc, del cancro ci sono: Usa, Italia, Australia, Germania, Olanda, Canada e Francia. I paesi in via di sviluppo con la minore incidenza del cancro sono nell'Africa del Nord e nel sud est asiatico.

8/2/2024 - 3:41

AUTORE:
BdB

Dopo il Giappone e non il Ruanda.

8/2/2024 - 0:29

AUTORE:
Dispetto

Il bello, o brutto, è che non è un gioco. Sono in ballo vite, le nostre. Ricordalo, quando fai merenda.

8/2/2024 - 0:22

AUTORE:
BdB

...bona
...e dirti bona Ugo non è il caso.
La terra dei fuochi c'incastra come il cavolo a merenda.

Il bel gioco è quello che dura poco.
bona (buona notte)

8/2/2024 - 0:04

AUTORE:
Dispetto

Quando uno non sa più che dire, di solito la butta in caciara. I pesticidi sotto accusa non sono certo il rame per la vite o il lumachicida messo vicino all'insalata che si usa nell'orto di casa. Sono sotto accusa i fitofarmaci dati in campo aperto, quelli dati, specialmente in Usa, con gli aerei, in dosi massicce e invasive tanto da avvelenare la terra e le falde acquifere. Fatti un bel giro in Campania, nella terra dei fuochi o in Veneto, fra le celeberrime vigne del prosecco.
Parla con le persone che abitano, e che si ammalano, in quelle zone, ti farai una cultura.
Fatti un favore, quel contenitore di vetro impagliato, posalo.
E visto che ci metti la faccia, metticela fino in fondo.

7/2/2024 - 23:11

AUTORE:
Bruno della Baldinacca

Ecco, direbbe Angori.
I fiaschi son contenitori in vetro che di solito contengono un litro e otto di vino Chianti toscano.
I fischi invece son quelli che vengono usati dai capostazione per dare il via al locomotore e dagli arbitri per le partite di calcio e scendere in campo con il fiasco...ed anche il meccanico (così vengon chiamati i macchinisti dei treni) e vedersi licenziare (dare il via al convoglio) con il fiasco...oioia🥵.

Esaltare i pesticidi?
Ma quando mai si è visto una vite produrre uva sana senza solfato di rame e zolfo; provare per credere; ammenoche non sia uva bianca detta "francese" o uva fragola.
Ergo; il medicamento giusto aiuta piante, terra dalle muffe, cani, gatti, polli, coniglioli (conigli) e uomini (inteso anche donne) il troppo stroppia.
Poi un agrofarmaco comunemente usato, chiamarlo comunque pesticida da più forza al tuo ragionamento?
Fai come i vecchi comunisti che i datori di lavoro per loro eran tutti solo padroni.
Certo, nei secoli scorsi i duchi Salviati eran padroni di tutto Migliarino: terra, fiume, mare, arenile, lago, pineta, case, chiesa, scuola e strade per accedere al mare-fiume-lago e di tutta la selvaggina stanziale e migratoria, ma i tempi son cambiati e a conti fatti ho avuto più tempo libero io di Berlusconi Silvio che Lui poverino non aveva nemmen tempo di raccogliere i pioppini nei suoi enormi giardini.

Ora vediamo se pubblichi! (?)

nb; siamo in sei in redazione, quindi alle volte trovo il tutto già pubblicato oppure cancellato senza che io mi sia accorto di niente.

...non ho coda di paglia e come vedi ci ho messo la faccia anche se non richiesto per nessuno, ma è un vantaggino, non credi?

...ma chi melo faffà, nsarò mica un santo?😇
bona.

7/2/2024 - 22:07

AUTORE:
Dispetto

...è essere convinti di quello che si dice. Poi naturalmente la realtà ti riporta alla terra. E spera che non sia troppo avvelenata. Ma pensa te, le api stanno scomparendo e questo esalta i pesticidi. Da non credere.
Ora vediamo se pubblichi!

7/2/2024 - 19:53

AUTORE:
BdB

...e pochi curiosotti che ci seguono.
In precedenza avevo scritto una risposta particolareggiata di oltre 1000 battute epperò con il cell in fase di approvazione ho toccato un tastino sbagliato ed è sparito nniosa.
Pazienza, tanto dimostravo di aver ragione io e torto te come modestamente apparte quasi sempre.
Nella risposta sintetica c'è quasi tutto.
Nell'altra portavo dimostrazioni pratiche di quando regalo cestini
di insalata et radicchi vari senza aveli lavati e quindi pieni di lumachelle e chioccioline ed i riceventi mi dicono sempre: con questi bacarozzoli è la dimostrazione che non usi agrofarmaci, ma, un ma c'è sempre; se dovessi venderle le mie gustose patate tutte o quasi bucherellate dai gremignoli, ruffole, e vermetti vari, nessuno le comprerebbe di sicuro.
Quindi se fossi produttore di patate per comprare un trattore o un materasso, una bicicletta dovrei vendere anche a gente che non mi conosce o no?
...poi c'era altro ma per saperne di può ti offro una "letio magistralis agricola" di qualche tempo fa (se non l'hai ancora letta/vista) e a gratisse come per tutti il lettori della VdS.

http://www.lavocedelserchio.it/vediarticolo.php?id=41295&page=0&t_a=abbiamo-bisogno-di-contadini-di-poeti-gente-che-sa-fare-il-pane-che-ama-gli-alberi

http://www.lavocedelserchio.it/vediarticolo.php?id=39423&page=0&t_a=ecco-le-ortimpiadi-limportante-e-seminare

http://www.lavocedelserchio.it/vediarticolo.php?id=32875&page=0&t_a=potranno-tagliare-tutti-i-fiori-ma-non-fermeranno-mai-la-primavera-pablo-neruda

Buona visione/lettura

Bruno della Baldinacca

7/2/2024 - 18:37

AUTORE:
@Bdb

...non so, parecchio in contraddizione si.

7/2/2024 - 15:33

AUTORE:
BdB

Para-Gone ma non è!
Se il produttore agricolo, così come il medico fa un uso spropositato di agrofarmaci e/o medicine il cliente/paziente muore, oppure vomita anche gli occhi e cambia fornitore e/o medico.
Qui nessuno è fesso!

7/2/2024 - 13:39

AUTORE:
Dispetto

Il paragone tra i fitofarmaci, l'uso spropositato di questi in agricoltura, e la chiusura delle farmacie lo trovo proprio azzeccato. Complimentoni...

7/2/2024 - 12:29

AUTORE:
BdB ex coltivatore terraqueo di tutto un po

Il fiorentino aveva tolto l'irpeffe agli agricoltori; il governo Giorgia l'ha rimessa e se la toglie si prende il merito di averla tolta, ma se stavano boni-boni senza far staccia-buratta con quella iniqua tassa un'era mellio!?!

Nb, senza diserbanti si elimina la disoccupazione, senza concimi chimici c
i sarebbe la fame come nei secoli passati ed i fitofarmaci? è come chiudere le nostre farmacie e mandare tutti i medici (e le mediche) a zappare le vecce, la mollagra, la vena matta e le rosoline per tutto il mese di febbraio e mpopò di marzo nei campi del grano come ho visto e fatto negli anni /50.

7/2/2024 - 12:13

AUTORE:
Dispetto

In Francia come a Berlino, gli agricoltori sono scesi in piazza per contestare le nuove norme europee, che limitano l'uso di pesticidi nelle culture. E di per sè è un controsenso che protestino, però questo aumenta i costi dei raccolti. Ma già ieri Ursula ha detto che queste norme, già approvate, verranno riviste. Con tanti saluti al " green*deal ".
Da noi invece gli agricoltori protestano per l'aumento dell' Irpef agricolo ( giammai per il clima ) che questo governo non ha rifininziato come succedeva dal 2016...Da notare Salvini che sta con i " trattori " e contro il suo governo dove anche lui ha votato l'aumento. Puro cabaret...

*
Il Green Deal europeo è un pacchetto di iniziative strategiche che mira ad avviare l'UE sulla strada di una transizione verde, con l'obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Sostiene la trasformazione dell'UE in una società equa e prospera con un'economia moderna e competitiva.
Consiglio europeo
Consiglio dell'Unione europea.