Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Giornata del calzino spaiato.
Sono in ritardo di una decina di giorni ma non mi sembrava di buon gusto inserire questa foto e commento-spiegone nei giorni in cui si ricordavano brutte cose.
Da un po’ di tempo c’è una corsa a dedicare una giornata, a volte che ricorda un particolare evento, ma altre volte…così…tanto per avere qualcosa da pensare di aver sbagliato e quindi aggiustare, oppure tanto per far vedere che un interesse c’è, dove non si sa, ma il fatto desta attenzione.
Questa è davvero una giornata particolare: “la giornata del calzino spaiato”!
I politici spero che ci vedano un interesse comune fra chi può e chi non può adducendo una comune intenzione di cercare l’aiuto dell’altro a prescindere dal colore e dalla natura. I maestri e le maestre hanno preso il fatto spiegando agli studenti che per stare bene a volte si necessita di qualcosa di diverso, tipo un calzino di un altro colore ed è uscita, fra tante, questa bella filastrocca trovata su internet (ti pareva!):
FILASTROCCA DEI CALZINI SPAIATI
Questa mattina mi sono svegliato
e per la scuola mi son preparato.
Ma qualcosa è andato storto:
un calzino era lungo e l’altro era corto!
All’improvviso mi son vergognato,
perché pensavo di aver sbagliato
Ma la maestra una cosa mi ha detto:
esser diversi non è un difetto!
Tutti noi siamo come calzini:
uno a righe, uno a pallini,
uno a colori, uno bianco e nero,
non c’è un falso, non c’è un vero.
Siamo tutti un po’ speciali
e non siamo mai banali.
Siamo tutti come calzini,
seppur spaiati, siamo carini!
Io la giornata del calzino spaiato me la porto dietro da anni!
A mia moglie dico sempre, quando mi controlla se il destro è come il sinistro, che se la gente mi deve guardare come ho i “carzerotti”, allora sono messo male, io guardo gli occhi e la bocca di chi incontro e non cosa hanno nelle scarpe!