Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Così... documentandomi un po' durante la pausa pomeridiana (ormai sono abbastanza preparato), mi salta agli occhi una questione specifica.
Diverse Agenzie riportano, da qualche settimana, notizie drammatiche, secondo le quali la città di Avdiivka, in Ucraina, sarebbe in sostanza un "regalo" che alcuni generali dell'esercito russo, vorrebbero fare a Putin, prima delle elezioni.
Per esibire, insomma, una città "conquistata", prima delle prossime elezioni "farsa", dato che l'ennesimo candidato di opposizione (Nadezhdin), "pacifista", che trovava un minimo di consenso (comunque non sufficiente) non è stato ammesso dalla commissione centrale.
E infatti la battaglia per quella città si sta dispiegando con una ferocia sproporzionata, un po' come fu per Mariupol a sud, o Kharkiv a nord (poi riconquistata dagli ucraini).
Per rendere meglio l'idea di ciò che intendo dire allego al post anche le cartine.
Dalle cartine si rileva la posizione di Avdiivka (evideziata dal segnaposto rosso), e il contesto territoriale più completo (con tutte le provincie ucraine).
Adviivka è una cittadinadi poco più di 30.000 abitanti (più piccola, per intenderci tra noi pisani, di Cascina o San Giuliano Terme) molto più a est di Dnipro, ma anche di Kharkiv e di Mariupol, praticamente quasi al centro della regione di Donetsk, che, insieme alla regione soprastante di Luhansk, costituisce la regioni contese del cosiddetto Donbass.
La guerra si è fatta feroce proprio in quelle zone, anche se i russi stanno bombardando su tutto il territorio ucraino, e non solo nelle zone che originariamente dicevano di rivendicare.
Ma gli stessi russi stanno pagando, in quelle zone, un prezzo altissimo in termini di perdite, per ottenere degli obiettivi che non hanno nei fatti ancora raggiunto, dopo due anni di guerra.
Viene infatti da sottolineare alcune cose:
La prima riguarda il numero di morti, in sostanza hanno già perso, solo in quella zona e in poche settimane, circa 13.000 soldati, di cui 4-5.000 morti, e il resto feriti e dispersi (i morti russi totali, dall'inizio della guerra, sono oltre 300.000), e sempre le agenzie riportano proprio oggi la perdita di 214 carri armati (circa il 10% di quelli totali, impiegati su tutto il territorio ucraino), evidentemente qualcosa non va.
Le cartine mettono anche in evidenza alcuni fatti, che spesso i notiziari non considerano:
- la città contesa si trova dentro una regione che la Russia avrebbe già "annesso", e se non ci fossero tutti quei morti ci sarebbe da ironizzare sul fatto che si tratta del caso di "annessione" di una regione che non è ancora stata occupata del tutto (come se noi dicessimo agli Austriaci che Innsbruck è annessa al Trentino e all'Italia);
- Mettono anche in evidenza che nonostante due anni di guerra, e perdite enormi, il fronte è ancora fermo lì, nonostante tutto quei morti e quella distruzione.
Al che uno si domanda, ma come vengono considerati i soldati in Russia? E la risposta che viene scontata è: sostanzialmente "carne da cannone", un po' come nella seconda guerra mondiale, nella quale i russi subirono il doppio delle perdite rispetto alle altre forze in campo (8 milioni di soli soldati).
Centinaia di migliaia di giovani di leva (e lasciamo perdere i delinquenti e i criminali arruolati con la promessa della libertà), strappati alle loro famiglie e ai loro studi, e mandati a morire sotto il fuoco "nemico" con una facilità sconcertante, che poi chi l'ha stabilito che gli ucraini sono nemici? Se non è un genocidio questo...
Insomma, tornando ad Avdiivka, una cittadina piccola, e neppure tanto strategica, che per essere conquistata richiede il sacrificio di migliaia di uomini.
13.000 perdite, tra morti, feriti e dispersi, solo per una piccola città e in poche settimane (su un totale, lo ricordo, di oltre 300.000). A Gaza (22.000 dal 7 ottobre) si parla di "genocidio".
E mentre la Russia continua a lanciare bombe e missili, non solo sulle zone contese ma su tutto il territorio ucraino, capitale compresa, aspettiamo ancora qualche riflessio in merito dai pacifisti nostrani.