Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Questa volta non voglio scherzare su un animale “strano” o ritenuto tale, ma vedendo questa radice, che sembra essere un mostro, mi è venuto in mente il mitico “Moloch”.
Questo era il nome di una cornuta orrenda divinità pagana che i fenici, gli ebrei, gli egiziani, i cananei adoravano al punto di sacrificare la vita del loro primogenito in suo onore. La convinzione di questi popoli era che l’olocausto avrebbe offerto al bimbo la divinità e che questi sarebbe poi divenuto il protettore della famiglia.
Non riesco a non pensare alle brutalità fatte dai discendenti di tali popoli perpetrate il nefasto 7 ottobre e non riesco a dire niente perché già detto e perché mi tremano le mani e mi si appanna la vista.