Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Mai una situazione ed un suono così poco piacevole suscita in noi migliarinesi dei ricordi così dolci.
Chi non ha mai bevuto una bella gozzata d'acqua salata nei bagni col mare grosso a Bocca di Serchio?
Quando i cavalloni rompevano ben prima della battigia, là dove si sapeva essere la secca, allora, con il permesso delle tante mamme che a turno si sarebbero date il compito di bagnino, tutti insieme, ragazzi e ragazze, facevamo il più meraviglioso dei bagni.
Con le onde alte il divertimento era nel tuffarsi contro i cavalloni di petto, di schiena e nel farsi trasportare fino a riva dalla cresta dell'onda.
Quando riuscivi dalla spuma, un misto di aria e di rena, respirando e ricevendo una tremenda labbrata dal secondo inaspettato cavallone, non potevi non bere una gozzatella d'acqua di mare.
Le onde, il sapore aspro dell'acqua salata, Bocca di Serchio, sono ricordi di testa, quelli di cuore vengono dalla compagnia di quei bagni.
Quelle onde erano le nostre paraninfe, creavano l'atmosfera per gli amori nascenti, l'occasione di un primo contatto. La loro violenza poteva essere contrastata solo dalla nostra unione e l'abbraccio dello sconforto della sconfitta era ben mascherato e tollerato dalle guardiane.
Entrando tutti insieme a catena, con la scusa della sicurezza, ognuno cercava di stare vicino alla ragazzina del cuore, avere la scusa di stringerle forte la mano, più forte di quanto sarebbe stato necessario, anche un poco più oltre il tempo della lotta con le onde.
Quando il cavallone più grosso, quello che aspettavi da giorni e che da lontano non ti sembrava fosse però così alto e grosso, facendoti battere doppiamente il cuore, ti arrivava sopra minaccioso e assordante, verde, blu e bianco, allora, prima che l'enorme massa d'acqua ti strappasse dagli amici, lasciavi la presa degli altri e abbracciavi stretta la ragazzina, come per difenderla da quello sconquasso.
Riemersi dall'acqua, frastornati dalla violenza dell'onda, tanto quanto dal fugace abbraccio con una donna, un'aggiustatina al costume che si era senz'altro spostato e riempito di rena, un'occhiatina alla spiaggia e alle mamme ritte di vedetta e di nuovo a cercare la mano per fare un'altra catena, aspettando un altro bel cavallone per un altro bagno, gozzata compresa.