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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Bientina, 1 marzo
L’associazione Culturale Il Gabbiano torna in scena a Bientina

1/3/2024 - 10:08

                                                       
L’Associazione il Gabbiano continua ad andare in scena con la sua ultima produzione, lo spettacolo ITALIA DONATI – ALLA RICERCA DELLA QUIETE.

Dopo il debutto, apprezzatissimo, al Circolo il Fortino, lo spettacolo arriva in teatro con una piccola ma significative tournée che lo porterà da Bientina  a Vaiano (PO), da Marti a Calci: questo venerdì 1 marzo sarà in scena nell’ambito della Rassegna TEATRO IN MOVIMENTO, organizzata da Fita Pisa e UILT, presso il teatro Don Bosco di Bientina (via XX Settembre) h 21.00, dove già  l’Associazione ha messo in scena con successo ‘Alfonsina. La donna che arrivava sempre ultima ‘ di Stefano Benedetti.


Ancora una storia di una donna, una storia con una conclusione tragica, questa volta. Una storia attuale seppur ambientata a fine 1800.
A Porciano,  nel 1886,  una giovane maestra di nome Italia Donati si tolse la vita gettandosi nella gora di un mulino.

La triste storia di Italia divenne, nei mesi successivi, un caso nazionale, in grado di suscitare pietà e orrore nell’opinione pubblica, ma anche di dare vita alle prime rivendicazioni sulle condizioni delle donne nel mondo del lavoro.
Italia era una giovane di umili origine, nata a Cintolese, in Toscana. La sua intelligenza viva e curiosa fu immediatamente notata dai suoi maestri, che convinsero la famiglia a farle proseguire gli studi, nonostante le difficoltà economiche.

Ottenne così la patente di maestra e, nel 1883, il primo incarico, nel comune di Porciano.

Ma la nuova opportunità si trasformò presto in un incubo.

Com’era consuetudine, si sottopose immediatamente al giudizio del sindaco del paese, Raffaello Torrigiani.

Il primo cittadino era noto nel circondario come un dongiovanni, come lo si definiva allora; un molestatore, come lo chiameremmo noi.
Perché Torrigiani sembrava essere abituato a sfruttare il proprio potere per minacciare le sfortunate maestre che gli resistevano.

Così era accaduto all’insegnante precedente, costretta a lasciare il posto; così accadde a Italia.

Il sindaco fece immediatamente pressioni affinché la ragazza si trasferisse da lui, piuttosto che prendere un alloggio autonomo.

Questa locazione, insieme alla voci messe in giro dallo stesso Torrigiani a scopo di vanto, le attirarono presto i lazzi e le maldicenze dell’intera comunità.
Così la povera Italia si trovò presa tra due fuochi: da un lato, le molestie del sindaco, dall’altro, il disprezzo e le aggressioni dei cittadini “per bene”.

La conseguenza, alla fine, fu il suicidio di Italia Donati: nel proprio biglietto di addio, si preoccupava di dimostrare la propria “innocenza”, e si dichiarava convinta che il suo suicidio avrebbe ripristinato l’onore familiare.


Un gesto che non ci suona nuovo, se pensiamo a quante donne, anche in tempi più recenti, siano state letteralmente distrutte da accuse simili; o anche a quante donne subiscano quotidianamente comportamenti inopportuni, se non addirittura esplicitamente violenti, sul posto di lavoro. In questo, la storia di Italia ci ricorda che, purtroppo, ancora qualcosa deve cambiare.


In scena,  Massimo Canneti, che è anche autore del testo e  la ‘nostra’ Daniela Bertini, che, dismessa la tenuta da ciclista (per poco- ndr - in quanto il 10 marzo tornerà a pedalare e raccontare la storia di Alfonsina in teatro, a Vicarello),  in questo lavoro teatrale interpreta diversi personaggi femminili.
La regia è affidata a Mike Ricci, inoltre Arianna Priami, attrice dell’Associazione Il Gabbiano, presta la sua voce proprio a Italia Donati e Alessandro Braccini si occupa della fonica e delle luci di scena.


Info e prenotazioni : 3384040270
Contributo spettacolo  8 Euro  euro intero, 5 Euro ridotto, under 8 anni gratuito
 
‘’ITALIA DONATI . ALLA RICERCA DELLA QUIETE’’
Testi originali di Massimo Canneti
Rielaborazione drammaturgica Daniela Bertini e Massimo Canneti
Con Daniela Bertini e Massimo Canneti
Voce fuori campo di Arianna Priami
Fonica/Luci Alessandro Braccini
Regia di Mike Ricci
TEATRO DON BOSCO
VIA XX SETTEMBRE 72 BIENTINA
VENERDI’ 1 MARZO H 21,00

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