Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Durissima reazione delle maggioranza che con 2 mozioni urgenti condanna le aggressioni agli studenti di Pisa e Firenze.
Ad esporre la mozione il Capogruppo del PD Francesco Simonini:
"Ci si lamenta sempre dell’indifferenza dei giovani e poi quando scendono in piazza per manifestare le proprie idee lo stato reagisce con i manganelli.
Ho ascoltato le parole del ministro Piantedosi e feriscono di nuovo un intera città, oggi più che mai dobbiamo fare nostre le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e garantire a tutti di avere una piena fiducia nelle istituzioni dello stato e di chi li rappresenta.
Mi spiace che la maggior parte della destra sangiulianese non abbia partecipato alla discussione."
Le due mozioni:
Al Presidente del Consiglio Comunale Al Sindaco e alla Giunta
Oggetto: Ferma condanna di quanto accaduto nei confronti delle studentesse e degli studenti di Pisa e di Firenze in occasione delle manifestazioni svoltasi in data 23 febbraio 2024.
Il Consiglio Comunale di San Giuliano Terme Premesso che - l'articolo 21 della Costituzione riconosce e garantisce a tutti la libertà di manifestare li proprio pensiero con qualsiasi mezzo di diffusione; - un corteo è considerato assimilabile ad una riunione itinerante, e pertanto sottostà alle medesime regole di una riunione; nel garantire tale diritto, l'articolo 17 della Costituzione stabilisce che "Delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato preavviso alle autorità, che possono vietarle soltanto per comprovati motivi di sicurezza o incolumità pubblica", non è dunque richiesta alcuna autorizzazione: basta dare preavviso, onere che non costituisce una condizione di legittimità; - la libertà di manifestare il pensiero, al cui inviolabilità viene garantita dal' articolo 2 della Costituzione, in virtù del proprio contenuto si traduce direttamente in un diritto soggettivo, che può essere disciplinato nelle modalità di esercizio a condizione che non ne sia reso impossibile l'esercizio stesso; Ricordato che in data 23 febbraio 2024 nelle città di Pisa e Firenze, si svolgevano cortei organizzati dai collettivi degli studenti medi e universitari nella giornata di mobilitazione pro Palestina indetta dai sindacati di base su sollecitazione dei Giovani Palestinesi d'Italia; Rilevato che - a Pisa, davanti al Liceo "Russoli" in Via S. Frediano, in prossimità dell'imbocco con Piazza dei Cavalieri dove ha sede la Scuola Normale Superiore, le Forze dell'ordine schierate con equipaggiamento antisommossa, dopo avere bloccato l'accesso alla piazza con un mezzo pesante, procedevano, utilizzando i manganelli, ad effettuare una carica nei confronti delle circa 200 persone, in maggioranza studenti di minore età, che componevano il corteo, i quali venivano respinti ed inseguiti; - al termine della carica si contavano 10 studenti minorenni feriti (alcuni con fratture) e almeno tre maggiorenni che hanno avuto necessità di ricorrere alle cure ospedaliere; - alcuni video pubblicati on line mostrano i giovani manifestanti inermi ed a volto scoperto alla testa del corteo fermi dinanzi al cordone delle Forze dell'ordine, quando improvvisamente, parrebbe in assenza di particolari criticità, iniziava la carica da parte degli uomini della Polizia; - nel capoluogo toscano il corteo, partito da piazza Santissima Annunziata ha sfilato per le vie del centro storico arrivando fino ai lungarni in prossimità del consolato degli Stati Uniti.
Qui era stato predisposto uno sbarramento delle forze dell’ordine. I manifestanti hanno cercato di avanzare e la polizia li ha respinti con cariche di alleggerimento, alla fine il corteo ha raggiunto piazza Ognissanti dove si sono tenuti gli interventi finali;
Considerato che le immagini delle due manifestazioni hanno causato un generale sdegno ed un forte senso di preoccupazione tra l’opinione pubblica e l’immediata reazione delle forze politiche, delle organizzazioni sindacali, del mondo dell’associazionismo e della cultura; il rettore dell’università di Pisa Riccardo Zucchi ha espresso "profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri avvenuti nel centro della città", mentre in una nota congiunta Luigi Ambrosio, direttore della Scuola Normale Superiore e Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant'Anna in merito a quanto accaduto hanno dichiarato: "Come cittadini, genitori, rettori di università, riteniamo che l'uso della violenza sia inammissibile di fronte alla pacifica manifestazione delle idee"; lo stesso Consiglio Pastorale dell'Arcidiocesi di Pisa esprimeva "profonda preoccupazione e sconcerto per gli scontri", invitando le competenti autorità a fare piena luce circa l'operato delle Forze dell'ordine; - la sera stessa del giorno degli scontri 5000 persone si radunavano e manifestavano pacificamente a Pisa per esprimere il proprio dissenso sull'operato dei tutori dell'ordine pubblico ed a sostegno dei giovani manifestanti; Considerato che lo stesso Dipartimento di Polizia, a poche ore dagli avvenimenti sopra narrati, con una nota precisava che: "Gli episodi di scontro con i manifestanti e con gli studenti fanno emergere difficoltà operative di gestione durante i servizi di ordine pubblico di possibili momenti di tensione determinati dal momento rispetto alle prescrizioni adottate dall'autorità o dal mancato preavviso o condivisione dell'iniziativa da parte degli organizzatori ....
L'impegno è da sempre proteso a garantire il massimo esercizio della libertà di manifestazione e nel contempo ad assicurare la necessaria tutela degli obiettivi sensibili presenti sul territorio nazionale.
Quanto verificatosi nelle città di Firenze e di Pisa costituirà momento di riflessione e di verifica sugli aspetti organizzativi". (fonte: Il Tirreno, 24 febbraio 2024); Rilevato che in una nota diffusa dall'ufficio stampa del Quirinale, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, "ha fatto presente al ministro dell'Interno, trovandone condivisione, che l'autorevolezza delle forze dell'ordine non si misura sui manganelli ma sula capacità di assicurare sicurezza tutelando, al contempo, la libertà di manifestare pubblicamente opinioni. Con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento";
Considerato che nei recenti casi soprarichiamati la condotta le Forze dell'ordine non si è dimostrata improntata ad una gestione dell'ordine pubblico secondo criteri di dialogo e di negoziazione con i manifestanti, con un evidente utilizzo della forza superiore a quella necessaria e non proporzionata rispetto alle situazioni fronteggiate;
Considerato che quanto accaduto non può essere minimizzato ma deve essere pubblicamente condannato ed è necessario che vengano accertare le dinamiche e la responsabilità affinché episodi di questo tipo non si ripetano mai più;
Esprime ferma condanna per il grave atto accaduto e l'auspicio che non si ripetano approcci e pratiche operative per la gestione dell'ordine pubblico come quelle verificatesi in Toscana nei recenti casi summenzionati;
Il Consiglio Comunale impegna il Sindaco ad attivarsi nei confronti del Governo e del Ministero dell'Interno affinché sia fatta in tempi rapidi chiarezza e vengano spiegate le ragioni, con particolare riferimento al ruolo svolto dai responsabili ai diversi livelli operativi, in merito alla gestione dell'ordine pubblico ni occasione dele manifestazioni di Pisa e Firenze svoltesi in data 23 febbraio 2024 u.s., quando gruppi di manifestanti, ni gran parte minorenni, venivano improvvisamente fatti oggetto di cariche con manganelli, ni conseguenza delle quali si contavano oltre dieci feriti tra gli studenti.
Il Consiglio Comunale si riserva se necessario, nuove più stringenti iniziative a tutela delle nostre Comunità.
I CAPIGRUPPO
Iacopo Cambi, SINISTRA UNITA PER UN’ ALTRA SAN GIULIANO-PRC Francesco Simonini, PARTITO DEMOCRATICO
Giacomo Giordani, SAN GIULIANO TERME FUTURA
Al Presidente del Consiglio Comunale Al Sindaco e alla Giunta
Oggetto: Sull’ identificazione del personale delle Forze di polizia in servizio di ordine pubblico
IL CONSIGLIO COMUNALE, premette che le Forze di polizia detengono un ruolo fondamentale nella gestione dell'ordine pubblico e nella tutela dei cittadini e delle cittadine; una funzione, questa, che porta con sé un alto grado di complessità e che implica la necessità di dotarsi di adeguati strumenti per la tutela di questi ultimi da eventuali abusi di diritto che potrebbero verificarsi; nel corso degli ultimi decenni, da ultimo in occasione delle manifestazioni pacifiche tenutesi in queste settimane in varie città italiane, episodi legati alla gestione dell'ordine pubblico hanno riportato con forza nel dibattito questioni connesse alla condotta delle Forze di polizia e alla tutela dei diritti; la cronaca ha, purtroppo, registrato episodi in cui dopo abusi da parte delle Forze di polizia non è stato possibile garantire un’adeguata tutela in sede giudiziaria, anche per la difficoltà di riconoscere in maniera univoca l’identità dell’autore di tali abusi. Il caso che nella memoria collettiva rappresenta il maggior vulnus al rapporto tra opinione pubblica e Forze di polizia rimane certamente quello di Genova nel 2001 in occasione del Vertice G8. Occorre, dunque, intervenire per introdurre una normativa che renda possibile a tutti gli effetti l'identificazione del personale delle Forze di polizia tramite appositi strumenti.
CONSIDERATO CHE in chiave di legislazione comparata, possiamo notare come nella maggior parte degli Stati membri dell'Unione europea, identificare gli agenti di polizia che si occupano di ordine pubblico è già una regola diffusa. Su 27 stati membri, infatti, sono già 20 – Belgio, Bulgaria, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Spagna – quelli che hanno introdotto misure di identificazione per gli agenti impegnati in attività di ordine pubblico. Inoltre, la Germania le prevede in nove regioni su 16 mentre in Ungheria e in Svezia, pur non essendo previsto un obbligo, gli agenti di polizia espongono nome, carta d’identità e grado sull’uniforme e un codice quando indossano equipaggiamento speciale; nella risoluzione 2011/ 2069 (INI) del Parlamento europeo, del 12 dicembre 2012 sulla situazione dei diritti fondamentali nell’Unione europea 2010- 2011, il paragrafo 192 tra le altre cose “esorta gli Stati membri a garantire che il personale di polizia porti un numero identificativo”; anche il Relatore speciale delle Nazioni Unite per il diritto alla libertà di assemblea pacifica (A/HRC/31/66, 4 febbraio 2016), in merito alla corretta gestione delle manifestazioni ha dichiarato che “i funzionari delle forze di polizia siano chiaramente e individualmente identificabili, ad esempio esponendo una targhetta col nome o con un numero”.
CONSIDERATO ALTRESÌ CHE negli anni numerose sono state le campagne condotte da Amnesty International Italia e sei i disegni di legge depositati in Parlamento affinché le forze di polizia siano dotate di codici identificativi alfanumerici individuali durante le operazioni di ordine pubblico, da ultimo il disegno di legge n. 256 - a prima firma della Senatrice Ilaria Cucchi – che prevede anche l’introduzione di un ulteriore strumento a tutela del cittadino e dell'agente di polizia ovvero la bodycam, una microtelecamera da apporre sui caschi o sulle divise degli agenti con l'obiettivo di filmare, dall'inizio alla fine del servizio, le eventuali violazioni dei diritti che potrebbero verificarsi. Ove utilizzato in maniera corretta, la bodycam, associata ai codici identificativi, può costituire un mezzo idoneo ad agevolare il riconoscimento di eventuali responsabilità.
RITENUTO pertanto necessario, intervenire per introdurre una normativa che renda possibile a tutti gli effetti l'identificazione del personale delle Forze di polizia tramite appositi strumenti, anche per distinguere le responsabilità individuali.
TUTTO CIÒ PREMESSO E CONSIDERATO IL CONSIGLIO COMUNALE
• Condanna il ricorso a interventi violenti e sproporzionati da parte delle autorità pubbliche in occasione di proteste e manifestazioni pacifiche osservando che l'uso indiscriminato della forza contro le folle è in contrasto con il principio di proporzionalità ed incoraggia le autorità competenti a garantire indagini trasparenti, imparziali, indipendenti ed efficaci in caso di sospetti o denunce di uso sproporzionato della forza;
• chiede al Parlamento ed al Governo un intervento legislativo affinché sia resa possibile l’identificazione del personale delle Forze di polizia a partire dal disegno di legge n. 256, il cui esame in 1ᵃ Commissione permanente (Affari Costituzionali) ancora non è iniziato;
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA a sostenere la posizione espressa dal Consiglio ed a chiedere, al Governo nazionale, in tutte le occasioni possibili un’azione politica tesa all’introduzione di suddetto provvedimento;
IMPEGNA LA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO COMUNALE a trasmettere il presente atto al Ministro dell’Interno, ai Presidenti del Senato e della Camera ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
I CAPIGRUPPO
Iacopo Cambi, SINISTRA UNITA PER UN’ ALTRA SAN GIULIANO-PRC Francesco Simonini, PARTITO DEMOCRATICO
Giacomo Giordani, SAN GIULIANO TERME FUTURA