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È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte. 
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”. 

. . . i bidoni maanche i bagni chimici li trovo sulla .....
Troppe chiacchere per i mi gusti. I bidoni ci sono .....
. . . al mondo intero; però faccio notare che i bidoncini .....
nelle mie lunghe camminate sulla spiaggia ho visto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.co
Il Marzo delle donne: Una giornata al Museo da ricordare

8/3/2024 - 7:51


La Redazione di Spazio Donna accoglie con soddisfazione e pubblica un articolo arrivato a seguito del nostro appello del 1/3/2024 a spedirci contributi riguardo l’8 marzo. Questo evento locale e nazionale organizzato in collaborazione con  tante donne potrà essere di  grande insegnamento specialmente per le giovani donne .
 
 
Sono stata una delle socie fondatrici della Cooperativa Colline Metallifere di Massa Marittima (GR), che si occupava di servizi turistici e culturali, costituita totalmente da donne. Avendo in appalto la gestione dei musei cittadini, ho lavorato per 38 anni nel Museo Archeologico che contiene collezioni di preistoria e una sezione di reperti provenienti dall'antico insediamento etrusco del lago dell'Accesa. É stato un lavoro stupendo, ricco di, emozioni, progetti, iniziative ed eventi dedicati a grandi e piccini.  Durante l'anno cercavamo di sottolineare le festività e le ricorrenze, con proposte nuove e stimolanti che potessero attirare molte persone e farle beneficiare in modo originale del patrimonio museale appartenente all'intera comunità. Essendo una cooperativa di donne le politiche di genere erano nelle nostre corde e la molla per favorire un cambiamento del punto di vista sul mondo a cominciare dai giochi che organizzavamo per le bambine e i bambini. L'Otto di Marzo, la giornata internazionale della donna, che negli anni sembrava un po' svuotata dei suoi ideali e contenuti, ci vedeva in prima linea per realizzare eventi non solo dedicati al mondo femminile, ma che facessero riflettere tutti sui problemi irrisolti delle donne: i diritti, le rivendicazioni, il loro modo di concepire il mondo. Nell' organizzare i nostri "Otto Marzo" prendevamo in considerazione uno dei metodi femminili per eccellenza, "fare rete", coinvolgendo associazioni e gruppi femminili che operavano nella zona.
A questo proposito ricordo con piacere l'8 Marzo del 2014, quando in collaborazione con l'associazione Iride di Massa Marittima, organizzammo un evento congiunto al Museo Archeologico che per l'occasione si trasformò per festeggiare la festa della donna:la Stele di Vado all'Arancio, il più importante reperto del museo risalente all'epoca neolitica, diventò la spettatrice di una performance di letture dal titolo “LE DONNE, LE CITTA’ e LE EMOZIONI INVISIBILI”.  Si tratta di una storia immaginaria narrata da una nipote alla nonna attraverso racconti e poesie. La narrazione arricchita da emozioni e vita vissuta attraverso varie generazioni, avvenne per mezzo della descrizione di città fantastiche che portano un nome di donna e che per questo sono definite"invisibili". Le voci, le parole, e il suono della chitarra acustica di "Tito", i quadri onirici del pittore Carlo Martellini e le foto di Cristina Mencarelli ispirate all'opera di Calvino contribuirono a creare un'atmosfera coinvolgente, calda , in cui il pubblico si sentì  particolarmente partecipe .
Il testo nacque dalla trasformazione e integrazione di estratti da “Le città invisibili” di Italo Calvino, uniti ai racconti e alle poesie scritte dalle stesse persone che dettero vita allo spettacolo, che decisero di mettersi in gioco, pur non essendo attori di professione, emozionandosi e dando una parte di sé alle parole che lessero.
La sinergia tra alcune associazioni può dar vita ad eventi piacevoli come questo in cui, come dice Italo Calvino, “Comunicare è condividere. E qualsiasi cosa condivisa raddoppia il piacere”.
 
Antonella Cocolli

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