In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
A completamento del breve ciclo di articoli di Agostino Agostini sulla storia del Castello di Vecchiano, una nota sulla famiglia Bocca, che collega il periodo precedente degli Orlando con quello successivo degli Agostini.
Un puzzle storico che ripercorre le vicende del nostro territorio.
Nelle foto la mappa della Villa.
Villa Bocca - Rigoli
di Agostino Agostini
I Bocca, ultimi feudatari di Vecchiano, abitavano una villa accanto alla pieve di Rigoli nel cinquecento ed erano proprietari dei terreni circostanti.
La villa esiste ancora ed è conosciuta come Castelletto.
In foto la mappa della proprietà.
Ludovico Agostini sposa Margherita Bocca (Sec. XVII) che porta la villa (detto Castelletto) in dote.
I Bocca di Pisa furono i discendenti degli Orlandi, che possedevano il castello di Vecchiano (conquistato ai Pagano Eburiaci) dove risiedeva un “drago” (serpente alato), ucciso da Nino Orlandi nel 1109 nella selva palatina di Migliarino (oggi tenuta Salviati).
Margherita Bocca era figlia di Giuseppe, da cui il padre di Galileo, Vincenzo Galilei, prese in affitto la casa in via Mercanti (attuale civico 41), pagando anticipatamente una annualità, l’8 luglio 1564 allo Stile Comune (1563 allo Stile Pisano).
Giuseppe Bocca, era fratello di Ranieri Bocca, glossatore dei costituti pisani e sottocollettore della Camera Apostolica nelle diocesi di Pisa e di Antonino Bocca, colonnello di Cosimo I contro Siena e gli Strozzi.
Era inoltre un importante membro dell'Accademia pisana degli Svegliati che (molto probabilmente) introdusse Vincenzo Galilei in questa Accademia neoplatonica.