Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.
Lo sapevate che… Ipazia venne uccisa da un gruppo di fanatici per colpa della sua intelligenza e del suo essere donna
Ipazia nacque intorno al 370 d.C. ad Alessandria d’Egitto. Fin da piccola manifestò un’intelligenza fuori dal comune, per questo il padre le insegnò lo studio della matematica, della geometria e dell’astronomia, ma soprattutto della filosofia. Ipazia credeva che la cultura fosse un bene che appartenesse a tutti e non soltanto a pochi privilegiati, per questo teneva spesso le sue lezioni in strada, tra la gente comune, proprio come faceva Socrate. Tutta la città la amava e le rendeva onore, mentre le autorità la consultavano spesso sulle questioni pubbliche.
Ma la fama e il rispetto di cui godeva, davano fastidio a molti. Ipazia faceva paura, come le donne libere di ogni epoca. Parlava, divulgava, apriva le menti, ma soprattutto si rifiutava di piegarsi ad un sistema che la voleva sottomessa, in quanto donna. E questo per alcuni uomini era intollerabile. Accadde che un giorno il vescovo Cirillo passò presso la casa di Ipazia, e vide una grande folla di fronte alla sua porta. Quando chiese il motivo di tutto quel clamore, gli fu detto che quella era la casa di Ipazia: una grande filosofa che grazie al suo ingegno e alla sua intelligenza si era guadagnata il rispetto dell’intera città.
In quel momento Cirillo, roso dall’invidia, cominciò a progettare il suo assassinio. Cirillo aizzò gli animi dei Cristiani contro Ipazia, accusandola di essere una strega, una pagana. Dopo l’Editto di Tessalonica il Cristianesimo infatti era diventata la sola religione ammessa nell’Impero. Così un giorno dei fanatici si appostarono per sorprendere la donna mentre faceva ritorno a casa. La accerchiarono e la trascinarono con la violenza fino a una chiesa; infine dopo averle strappato la veste e averla percossa brutalmente, la uccisero usando dei cocci e ne bruciarono i resti.
Ma non riuscirono a cancellarne la memoria, dopo più di duemila anni il ricordo di Ipazia sopravvive. Oggi è considerata il simbolo del libero del pensiero e ci ricorda l’importanza di lottare per ciò che fece battere il suo cuore fino all’ultimo: la ricerca della verità e della libertà.
Professor X
Immagine dal film Agorà