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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Gli “sgranellatori”.

16/3/2024 - 19:15


Ritorna Massimo Cerri con un altro ricordo e questa volta di caccia e non di pesca.


Marzo mese degli sgranellatori.
Quando er padule era vello di un vorta, di vesti tempi, per noialtri cacciatori di padule, marzo gliera una festa. Già nel mese di febbraio inviavino ad arrivare le prime coppie di Marzaioli e i Codoni erano già vestiti a primavera, con colori bellissimi dato che gliera imminente la stagione degli amori. Infatti anco noialtri si dipingevano di nuovo le stampe e il bianco era il colore prediletto e prendeva il posto del nero invernale. Nel lago lo sgranellio dei marzaioli era un canto continuo come il tru tru dei codoni.

Il giorno che di regola era il pieno per i marzaioli nel lago era 19 marzo, San Giuseppe, patrono di Torre del lago. Non scorderò mai proprio un San Giuseppe, dove io ero a Punta di casina, quel giorno vidi danzare un branco di marzaioli che riempiva tutta la ripa da Torre del lago a Casina. Tutti i capanni erano tesi ma nessuno tirava troppo bello il danzare e i canti di questo branco di uccelli. C’era persino un cacciatore vecchianese che era con la barca infrascata e gli volavano da tutte le parti ma non sparò. Ad un tratto da un capanno parti una fucilata senza che cadesse niente, il grande branco si incolonnò e andò altissimo e poi prese verso nord danzando in lontananza sulle alpi apuane. I cacciatori, nervosi, urlavano e persino quello con la barca infrascato buttò via l’infrascatura e urlava a squarcia gola: “Pellai e smerda padule!”.

Quello fu un San Giuseppe, l’ultimo per noi padulai e ancora oggi in molti ricordiamo quel giorno dove gli sgranellatori (i Marzaioli) volarono tra i fucili senza che nessuno gli tirasse grazie a uno che ebbe il coraggio di farli scappare.

Oggi nel Lago i Marzaioli e i codoni non ci vengono più, non c’è erba e l’acqua è sporca e San Giuseppe un bel ricordo di quando l’uccelli amavano danzare e cantare in un luogo fantastico che oggi non c’è più!

 

Marzo: la primavera in padule che mai scorderò!

 

p.s questa aggiunta è dovuta dopo un incontro mattiniero con un amico ornitologo fotografo dei più affermati: Alessio Quaglierini che, guarda caso, era alla ricerca delle marzaiole di passo e al quale ho raccontato del mio apporto a questo  articolo con una foto alquanto strana ma forzatamente appropriata. Alessio mi ha promesso di farmi avere vere foto del decantato anatide: eccole, fresche di giornata!

Grazie Alessio.

Grazie Massimo.

Fonte: la mia foto è di una stampa in legno di marzaiolo che un caro amico mi ha regalata tanti anni fa e che tengo in salotto su una mensola in ricordo di quei tanti "marzi passati".
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17/3/2024 - 10:21

AUTORE:
Sonia

Carissimo Massimo, con questo bellissimo racconto che poi è il vivo e toccante ricordo di un'indimenticabile esperienza da te vissuta, mi ha commosso e mi ha fatto riaffiorare tanti piccoli episodi della mia infanzia quando andavo dalla mia nonna...
Sotto la sua casetta nel bosco scorreva un ruscelletto pieno di rane, girini, libellule, farfalle e qualche volta spuntavano anche le salamandre...
Adesso credo che sia asciugato se non in caso di piogge incontrollate, e tutto questo paradiso vive e rivive soltanto nella mia memoria...
Ritornando ai codoni e al nostro ambiente che non tornerà mai più come prima, mi viene il nodo alla gola, ed anche se per qualche specie tentano la ripopolazione con allevamenti ecc nulla avrà a che fare con l'habitat naturale, non tornerà quella fantastica magia che solo la natura sa creare!