Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Testardamente unitari-Lo stordimento strategico del Pd e il dissanguamento politico a favore della destra
In teoria il Movimento 5 stelle dovrebbe essere il junior partner del campo largo. E invece impone candidature e linea politica. Elly Schlein non reagisce, nonostante non abbia nulla da guadagnare da questa alleanza
Inabissato. Dopo la batosta abruzzese e le convulsioni nevrotiche lucane, il Partito democratico vaga per il ring come un pugile che ne abbia prese tante e cerchi di aggrapparsi alle corde per tirare il fiato.
Incredibile. Solo poche settimane fa teorizzavano che il vento stesse per cambiare, oggi i dem sembrano, e probabilmente sono, depressi. Succubi di Giuseppe Conte, il Conducator della nuova alleanza strategica che stavolta non è neppure teorizzata, ma solo subìta in mancanza di meglio. Ma si può fare politica così, subendo ogni giorno i capricci, o peggio, dell’ex avvocato del popolo?
Il Pd si scandalizza giustamente per la subalternità di Matteo Salvini alla Russia ma sull’incredibile silenzio dell’alleato grillino a proposito delle elezioni-farsa di Putin non alza un sopracciglio: «Testardamente unitari» fino all’umiliazione. E infatti tutto sta andando esattamente come vuole il Conte-Attila – dove passa lui non cresce più l’erba – che in Sardegna ha preteso e ottenuto la candidata, in Basilicata ha chiesto e ottenuto l’accompagnamento alla porta di Matteo Renzi e Carlo Calenda che non aspettavano altro per distanziarsi dal Pd, in Piemonte davanti a una tranquilla candidata dem ha subito detto che il M5S andrà per conto suo. Imponendo così una linea di comportamenti schizofrenica: campo largo, poi campo larghissimo, poi di nuovo larghetto e poi stretto.
E gli altri, di là, se la ridono, e a ragione. Se ne impipano delle contraddizioni, loro. E comunque, sulla politica estera, alla fine decide Giorgia Meloni, non lo junior partner Salvini. Da questa parte invece chi decide? Decide proprio lo junior partner, cioè Conte. Come si vede anche sulle questioni istituzionali, con Elly Schlein che non vuole lasciare la barricata a Conte. Ma in cambio di cosa poi? Semplice: di nulla.
Nell’intesa Schlein-Conte, la leader del Pd non ha niente da portare a casa. Il suo è un dissanguamento politico gratis. Anzi, così facendo oltre tutto si gioca una possibile copertura moderata che non si capisce perché debba essere regalata alla destra come sta avvenendo in Basilicata. Lo stordimento strategico del Pd torna dunque a essere molto funzionale allo strapotere di una destra che in realtà non sta combinando niente, ma che ha un avversario prigioniero del capo dei trasformisti. Oltre che, ovviamente, di sé stesso e del suo silenzio