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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a spaziodonnarubr@gmail.com
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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A cura di Erminio Fonzo
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Mario Lavia
Europa al sacco - L’isteria pacifista che se la prende con Macron e non con Putin

25/3/2024 - 8:25

Europa al sacco - L’isteria pacifista che se la prende con Macron e non con Putin


Dopo la strage di Mosca, si addossa la responsabilità addirittura di una terza guerra mondiale alle vittime ucraine e a chi vuole difenderle. Come se da due anni fosse il presidente francese e non il dittatore russo ad aver sostituito le «relazioni internazionali» con i «muscoli», anzi con i carri armati e le bombe

È chiaro come il sole che Vladimir Putin cerca di sfruttare cinicamente l’orrenda strage di Mosca rivendicata dall’Isis per mettere pesantemente nel mirino l’Ucraina e probabilmente per cercare il colpo del ko. Kyjiv vive ore tremende. E non solo la  capitale. Colo due notti fa l’esercito russo ha attaccato otto regioni dell’Ucraina. E oltre a Kyjiv le regioni a sud, est, nord-est e ovest: Dnipropetrovsk, Kherson, Mykolaiv, Odesa, Sumy, Volyn e Leopoli. Ieri è stato violato lo spazio aereo polacco. Tensione in Armenia. L’Ucraina si difende di fronte al terzo potente bombardamento sul Paese in quattro giorni.
Il dittatore russo sta ignorando la rivendicazione dell’Isis e allunga le sue mani su tutta l’Ucraina, sfruttando l’inevitabile solidarietà del mondo per il barbaro attacco che al Crocus City Hall di Mosca ha fatto 140 vittime. È dunque un momento di gravissima incertezza sulle sorti della guerra tra Russia e Ucraina, e cioè esattamente uno di quei momenti della storia nei quali bisognerebbe rafforzare con ogni mezzo la solidarietà e gli aiuti concreti alla resistenza.
Ma come al solito l’Europa, brava a parole, non ha il fegato per un’azione incisiva sul finanziamento delle milizie di Kyjiv (dove sono gli Eurobond?), tantomeno per prospettare un impegno militare al fianco dell’Ucraina: al Consiglio europeo si è visto che Emmanuel Macron non è l’Europa.

Quello che fa impressione non è Matteo Salvini che cialtronescamente dipinge il presidente francese addirittura come «un pericolo per l’Europa», lui che è amico dei nazisti tedeschi e dei fascisti portoghesi: queste sono buffonate che ci dovremo sorbire fino alla notte delle europee, quando sulle schermate televisive apparirà che la Lega passa dal trentaquattro al sette per cento.
No, la cosa più inquietante è questa specie di isteria pacifista che addossa la responsabilità addirittura di una terza guerra mondiale alle vittime e a chi vuole difenderle, appunto Macron per primo. E non si tratta dei soliti zaristi del “Fatto Quotidiano”, ma persino del direttore della Stampa Andrea Malaguti che ieri tra l’altro ha scritto di un «miketysoniano» Macron (l’allusione è alle foto dell’inquilino dell’Eliseo che si allena al sacco) il quale, «a corto di consensi interni dopo aver invocato la presenza di soldati europei in Ucraina, incardina la campagna elettorale europea a una stupida idea muscolare delle relazioni internazionali»: come se da due anni fosse Macron e non Putin ad aver sostituito le «relazioni internazionali» con i «muscoli», anzi con i carri armati e le bombe, gli stupri e i rapimenti di bambini, i razzi e le fosse comuni.
D’altra parte, se uno ha la pazienza (ce ne vuole) per leggere il meticoloso “Longform” di Repubblica di impianto «limesiano» (Lucio Caracciolo) apprende, sbagliando, che ha ragione la Russia, è il tentativo di «una nazione in formazione di emanciparsi dal suo impero di origine», è una«collisione fra popoli dalle storie talmente intrecciate da averli resi per secoli quasi indistinguibili». Come se l’Ucraina storicamente non fosse grande quando la Russia non lo era, come se l’Ucraina da un secolo e più non fosse stata vessata in tutti i modi da Mosca. Ma che sta succedendo all’informazione che dovrebbe essere seria?

Ora, si può certamente discutere sull’efficacia dell’offensiva verbale del presidente francese. Quello che è semplicemente immorale è l’operazione un po’ paraculetta di paventare un’escalation per continuare a fare i pesci in barile aspettando il crollo dell’Ucraina. Questi non si rendono conto, o fanno finta di non rendersi conto, che il loro «pacifismo imbelle», come il cattolico Emanuel Mounier definiva lo «spirito di Monaco», finisce per aiutare i guerrafondai.
Lo ha notato sabato a Roma una delle più acute osservatrici della situazione russa, Nona Mikhelidze, a proposito della lista russo-santoriana (quella che candiderà il putiniano Nicolai Lilin) che si presenta come «pacifista» e in realtà opera per la resa di Kyjiv, dando così ragione a chi usa la forza e la prepotenza sulla scena mondiale. Fermare Putin per fermare la guerra: questa dovrebbe essere la parola d’ordine delle forze democratiche alle elezioni europee. A partire dai profili dei candidati.

E qui il riferimento – e se è consentito, l’avvertimento – è tutto per il Partito democratico che sta mettendo su liste con candidati che non stanno con l’Ucraina, cioè dalla parte giusta, forse per non farsi fregare voti dai Santoro o Conte o Fratoianni. Speriamo ancora che non finisca così.





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27/3/2024 - 13:49

AUTORE:
Bertelli

il resto dello scritto era troppo indigesto ?

27/3/2024 - 10:04

AUTORE:
Bertelli

Vedo che idee per risolvere il " problema " guerra, tranne quelle che ti trasmettono i tuoi idoli, non ne abbiamo, caro lettore. Se avessi la capacità di risolvere il problema Gaza mi batterei per farlo, purtroppo sono " tera tera " come si dice a Migliarino, difatti sto a discuterne con te, anche se ne farei volentieri a meno visto che è un dialogo tra sordi ( non Alberto ). Comunque me ne faccio una ragione e da che parte stare, tranquillo, lo so da me. Non ho mai avuto bisogno di numi tutelari. Bene o male ma decido io, per me.
(.....)

26/3/2024 - 23:37

AUTORE:
Lettore

...veda se può dare una soluzione anche a quei poveri abitanti di Gaza tenuti in ostaggio da Hamas che continua a lanciare missili su Israele e son tenuti in vita dal cibo paracadutato e quanto può durare? chi si deve arrendere?
Putin ed Hamas che hanno attaccato?
La dritta non glielo do, tanto lei ha già deciso da che parte stare come quella povera gente che credeva nel padre dei popoli e nel duce.

...I ricchi capi di Hamas darebbero indietro 40 ostaggi presi nei kibuz mentre preparavano cena, altri ballavano ed alcuni bevevano latte al biberon in cambio di 700 delinquenti mesi in galera per attentati.

....Gli oligarchi russi mandano al macello i poveri giovani delle sperdute province insieme ai mercenari della Wagner mescolati ai galeotti russi che scambiano con la guerra al fronte per lo sconto totale della pena...con l'aggiunta di missili ipersonici sulle abitazioni al buio.

26/3/2024 - 23:02

AUTORE:
Bertelli

A dispetto del nomignolo che si è scelto, lei non ha letto quello che ho scritto. O forse si ma non ha capito una mazza. Succede quando ci si pensa umani e gli altri si considerano poca roba.
Nessuno vuole lasciare l'Ucraina " sotto lo stivale " di Putin. Ma è
proprio l'andare avanti con questa linea che ce la porterà.
Visto che ti credi spiritoso mi dai una risposta a questa domanda ? Tutti gli analisti internazionali dicono che, al momento, l'Ucraina ha bisogno di 40 miliardi di euro l'anno solo per sopravvivere, escluso la guerra. Dove si trovano, ammesso che qualcuno li abbia ?
Ps. Ti do una dritta : la soluzione non la trovi nelle e-news mattutine, lì solo slogan...
D'accordo...?

26/3/2024 - 17:04

AUTORE:
Lettore

Lei è a cavallo fra Conte e Salvini e mi permetta ancora; non può essere completamente d'accordo con Santoro perchè son convinto le verrebbero conati di vonito come a noi umani, credo.
Poi ancora: possiamo lasciare l'Ucraina sotto lo stivale del macellaio erede di Stalin che si comportò similmente facendo morire 4 milioni di ucraini di fame in patria e i restanti attivi deportati in Siberia ed il tutto come ci rammentano i verdi sinistri-sinistri perchè di questo passo le schiacciate di Pasqua, gas, benzina ed ovetti Kinder non saranno più permessi a buon prezzo a noi popoli occidentali.

È molto meglio essere giovani, belli, ricchi e in buona salute, piuttosto che essere vecchi, brutti, poveri e malati; diceva Catalano.
Ergo:La pace sarebbe meglio della guerra diciamo noi, il papa e tutte le persone di buon senso, Catalano compreso se era ancora vivente, ma gli assassini di Hamas, dell'ISIS ed i capi pro tempore della Federazione Russa non sono D'accordo.

26/3/2024 - 15:41

AUTORE:
Bertelli

Sinceramente non mi riesce di capire dove vuole andare a parare il sig. Lavìa. O meglio mi sembra di intuirlo ma preferisco non pensarlo.
Non riesco a capire quale, secondo lui, dovrebbe essere la soluzione al problema guerra Russia/Ucraina, anche se la difesa che fa di Macron porta in una certa direzione.
Che la Russia sia il paese aggressore ce lo siamo detto e ridetto. Che l' Ucraina sia il paese aggredito e che abbia tutto il diritto di difendersi pure. Detto questo e messi tutti i puntini sulle i, la soluzione qual è ?
Il ritiro delle forze russe ? Figurati un po', specialmente ora che stanno ottenendo quello che volevano.
Armare ancor di più l'Ucraina ? Ammesso che sia possibile, il problema rimane sul versante truppe. Poche e sempre meno perchè in tanti, i possibili coscritti, se ne sono andati all'estero o lo stanno facendo. Secondo Margelletti, ( pure per Caracciolo di Limes ) l'esperto di geopolitica da Vespa, e diversi militari in congedo, sia italiani che stranieri, in particolare USA, l' Ucraina può resistere per circa 4 mesi. A questo punto, allora, le parole di Macron cominciano ad avere un senso. Invio di truppe. E quali se non quelle NATO. Signor Lavìa, come vogliamo chiamarlo l'invio di truppe NATO nel conflitto russo/ucraino ?
Azione di supporto ? Operazione di keep peace ? O più semplicemente scoppio della 3a guerra mondiale ? Perchè questo sarebbe.
Non è più opportuno, invece, mettere in campo politiche che portino ad una pace : imposta, brutta, mal digerita, tutto quel che si vuole, ma che eviti una catastofe, in primis per il popolo ucraino e per tutti noi ?
Ps. Dite a quello del pensiero prismatico che per andarsene da Londra o NewYork, sapendolo per tempo, e loro lo saprebbero, è molto semplice. Altro che bluff...