Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
RIPAFRATTA – FRAZIONE SEDOTTA E ABBANDONATA
Quali sono le condizioni per vivere in una comunità ?
Le condizioni per le quali una comunità vive sono quelle di sottostare ad un insieme di leggi e regole a cui tutti quelli che ne fanno parte o si trovano nel territorio di quella comunità devono rispettare
Quando però le regole valgono solo per qualcuno e non per tutti la definizione di comunità scricchiola.
Perchè dico questo?
Partiamo dall’ inizio, 15, 20 anni fa? Non ricordo il periodo esatto ma ad un certo punto nella piccola ed estrema frazione del comune di San Giuliano Terme che porta il nome di Ripafratta, in un complesso residenziale fatiscente, si è insediata una piccola comunità Rom che lentamente si è ingrandita fino ai giorni nostri contando circa un centinaio di residenti (forse di più).
Il Comune ha offerto scuole, servizi autobus e mensa scolastica a svariate generazioni di questa comunità, sicuramente avranno attinto alle più disparate forme di sostentamento, certamente legittime, ma se hanno deciso di vivere in territorio che li sostiene con le tasse di tutti e con azioni di volontariato, ad un certo punto dovrebbero quantomeno assoggettarsi alle norme in poche parole integrarsi.
Purtroppo a Ripafratta, così come un po’ dappertutto in Italia queste persone non sono assolutamente inclini a seguire le regole o perlomeno quelle che non gli creano vantaggio; in naturaelementi di questo tipo vengono comunemente classificati come parassiti, ma qui si tratta di persone umane capaci di intendere e di volere nel bene e nel male.
Infatti i Rom di Ripafratta nel pieno rispetto delle loro tradizioni creano non pochi disagi ai residenti, segnalati in tutte le salse alle autorità competenti che pare abbiano di meglio da fare ignorando i rischi di conseguenze anche gravi.
Cito alcuni esempi:
lunghe file di furgoni fatiscenti parcheggiati sui marciapiedi lungo la ex Statale del Brennero impedendo così ai fruitori della stazione dei treni di raggiungerla in sicurezza ma obbligandoli per lunghi tratti a passare sulla carreggiata.
Piantare un bel cartello di divieto di sosta e procedere con le sanzioni è evidentemente un’azione troppo onerosa, meglio rischiare che qualche cittadino lavoratore, studente o turista venga “steso” dai veicoli in transito (eventualità che per fortuna non si è concretizzata).
Segnalo che sono state installate anche delle telecamere che dovrebbero registrare quotidianamente ciò che accade in quella zona (telecamere pagate con soldi pubblici) ma che evidentemente o non funzionano o non vengono controllate le registrazioni (non so cosa sia peggio) .
Bambini piccoli lasciati liberi e incustoditi in mezzo alla strada pubblica, in particolare in via Fattori (chi è del posto potrà confermare), strada stretta sulla quale quotidianamente vengono parcheggiati anche i loro furgoni che ostacolano la visibilità rendendo molto rischioso il transito in quanto quei bambini potrebbero sbucare all’improvviso ed essere urtati dalle auto in con gravi conseguenze sopratutto per la loro salute, ma anche per i conducenti che a norma vigente rischiano anche pesanti ripercussioni penali (le regole di cui sopra).
Quelli più grandicelli invece sono dediti a fare dispetti ai passanti soprattutto a chi transita su due ruote calciandogli contro il pallone o fingendo di attraversare all’improvviso costringendo i passanti a manovre che potrebbero provocare cadute, mentre i passanti in auto si devono “accontentare” di gesti o frasi offensive rigorosamente in rumeno perché a scuola ci vanno ma si rifiutano di parlare italiano, quando fa comodo.
Le canne fumarie, irregolari per materiale e per lunghezza durante i periodi invernali saturano l’aria con fumi maleodoranti; oltre al cattivo odore si potrebbe prospettare anche un problema di salute pubblica che in questo caso è di stretta competenza del Comune ma anche qui pare che non vi sia una volontà a far rispettare le regole comuni.
Parliamo ancora dei mezzi con i quali svolgono l’attività di “recupero ferro” dalla quale dovrebbero ricavare il sostentamento; facendo una ricerca su internet si può evincere che tali mezzi non sono
idonei al trasporto di materiale ferroso o di altri materiali che è facile trovare su quei cassoni che sono aperti con sponde spesso malconce o rotte e non hanno una copertura né un fondo a vasca che impedisca a parti solide o a liquide di fuoriuscire durante la marcia rischiando di colpire chi segue, anche qui meglio rischiare la pelle di un onesto cittadino che ha la sola colpa di trovarseli davanti che mettersi di impegno e costringerli a seguire le regole.
Non mi addentro nel rispetto delle norme sulla sicurezza sul lavoro e sull’adozione dei D.P.I. o della regolare compilazione dei formulari (che hanno) o banalmente della portata dei mezzi.
Sullo stato generale e sull’idoneità alla circolazione sorvolo per pietà nei confronti delle nostre numerose forze dell’ordine che dovrebbero vigilare per la nostra sicurezza e invece è meglio un autovelox in più che fa quasi tutto il lavoro in autonomia e fa cassa, ma sopratutto evita di stilare verbali infiniti; peccato che siano pagati proprio per questo.
Se poi valutiamo anche che spesso su quei veicoli che sono autocarri, soggetti quindi ad alcune restrizioni in termini di passeggeri, spesso si vedono circolare con a bordo bambini piccoli, anche piccolissimi, ovviamente non assicurati con gli idonei seggiolini perché anche qui le normali regole non valgono per tutti, se però poi qualcuno si fa male le porte dei nostri Pronto Soccorso sono sempre aperte, a spese nostre e aggiungo per fortuna nei confronti dei piccoli malcapitati.
Veniamo alla dolente nota del decoro urbano a cui tutti saremmo tenuti ma anche qui si può dire “per molti ma non per tutti”.
La quotidiana indecenza in cui versano le resede che gli sono state date ha toccato l’apice giovedì 28 marzo 2024 quando i residenti di Ripafratta passando nei pressi del complesso in cui vivono iRom si sono trovati davanti montagne si sacconi neri a bordo strada. Dopo diverse segnalazioni (documentate con foto) questo ammasso di rifiuti di cui non è dato sapere la natura sono stati rimossi presumo dalla Geofor in tal caso naturalmente a spese nostre, mi spiace essere ridondante ma anche qui proviamo noi a fare un centesimo di quel quantitativo epuntuale arriverà la sanzione perché ci sono le regole, ma non per tutti.
Aggiungo che lo status quo delle aree esterne del fabbricato che occupano questi soggetti potrebbe anche rappresentare un problema sanitario, sopratutto per i l loro bambini a causa di ammassi di materiali di varia natura che spesso ritroviamo in frammenti anche sul manto stradale provocando forature ma anche di sostanze sopratutto liquide o polveri che potrebbero essere pericolose se rilasciate nei terreni o nella rete di scolo delle acque .
Qualcuno obietterà, sono indigenti, non hanno i soldi; peccato perché le Audi, le BMW e le Mercedes tutte di grossa cilindrata, molte delle quali recenti, che occupano letteralmente un intero parcheggio di via Rodari le possono avere, tra l’altro via privata oggi ad uso dei residenti del complesso residenziale adiacente e facente parte di una procedura fallimentare, le multe invece non gli vengono elevate perché pare non le possono pagare.
Strano perché le auto sopra citate sono tutta roba da 20,000 € in su a vedere le quotazioni di Autoscout, auto che un normale operaio nemmeno dopo una vita di lavoro può pensare di possedere. Invidia si dirà, ebbene no, perché se fosse tutto regolare non ci sarebbe nulla di strano, anzi, ne sarei felice, ma allora i sussidi, lo scuolabus e la mensa gratis, a che titolo?
Proseguendo, una delle cose più gravi accadute di recente è l’occupazione abusiva dell’appartamento dell’ex capostazione, una casa di fatto cantoniera adiacente alla ferrovia, di proprietà delle Ferrovie dello Stato un tempo destinata al capostazione di Ripafratta e da poco meno lasciata vuota.
Qui il Comune, venuto a conoscenza dei fatti ha segnalato alla proprietà la situazione ma pare che l’ente Statale non abbia ancora sporto denuncia e che forse non abbia nemmeno intenzione di farlo.
Questo è inconcepibile poiché lo stabile è di fatto un bene pubblico ed è singolare che lo Stato non abbia interesse a far prevalere i suoi diritti di proprietario e custode di tale bene. Tra le altre cose, se non ricordo male le abitazioni di quel tipo possono essere occupate solo da dipendenti delle Ferrovie in quanto la prossimità alla linea ferroviaria comporta la conoscenza di alcune regole che disciplinano il traffico ferroviario.
In conclusione, il tema è “le regole” , ogni persona che “calpesta” il suolo italiano dovrebbe pretendere che gli organi competenti compiano il loro dovere facendole rispettare perché se valgono per me devono valere per tutti ed il loro rispetto garantisce la mia libertà e quella degli altri.
Laddove vi sono persone che commettono delle violazioni o abusi, di fatto ledono i diritti e le libertà degli altri.
La domanda è; perché pur segnalando tutti i disagi sopra descritti vige ancora lo status-quo? Possibile che non ci sia un modo legale per far capire a queste persone che per stare in un posto bisogna farlo a certe condizioni?
Perchè per tutti gli altri la strada si trova? Presto ci sarà il rinnovo dell’amministrazione comunale, quella attuale ha fatto molto, molto resta ancora da fare, vedasi i parcheggi promessi, per onestà intellettuale segnalo però che ha acquisito la Rocca che sovrasta il paese, anche grazie all’azione dei volontari di “Salviamo la Rocca”, un bene e un vanto per tutto il territorio, con possibili e auspicabili risvolti economici futuri grazie al turismo che si potrà generare una volta fatto quanto in programma, ma quale biglietto da visita offriremo ai visitatori?
Quello sopra descritto? E’ venuto il momento di riprenderci il territorio.
Alla prossima amministrazione dobbiamo chiedere, anzi pretendere, un cambio di rotta radicale