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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Umberto Mosso
FASCISMO E ANTIFASCISMO IERI E OGGI.

22/4/2024 - 15:03

                  FASCISMO E ANTIFASCISMO IERI E OGGI.

 

In questa epoca nella quale tutto sembra dover essere relativo, nella quale ogni idea, anche la più criminale, sembra dover avere una ragione da riconoscere, nella quale si sbandierano finte equidistanze che giovano solo ai più prepotenti, nella quale si preferisce non affrontare a viso aperto certi argomenti per paura di essere divisivi, io non ho paura di essere trattato come un vecchio retrogrado dicendo che sono e resto fieramente antifascista. So bene che anche il fascismo oggi non è più quello di una volta. Niente è più come una volta e non ho alcuna nostalgia di ieri. Ma oggi il fascismo c’è, anche se sotto altre forme.

C’è non solo nei partiti dichiaratamente tali in giro per l’Europa, ma anche nella cultura, nell’animo direi, di alcuni che da quella storia provengono e che quella storia non hanno rifiutato se non con dichiarazioni estemporanee, dovute per il ruolo istituzionale ricoperto, ma prive di ogni riscontro nella pratica politica concreta. Dunque la condanna netta del fascismo, che è giusto chiedere a chi governa grazie alla libertà riconquistata dagli antifascisti, non è un semplice, inutile, inopportuno risarcimento storico. Non c’è bisogno di quello, non c’è bisogno, oggi, di alcuna conferma, estorta o reticente che sia. Oggi antifascismo è contrastare la deriva retorica contro i migranti e contro chi chiede asilo per fuggire dalla guerra e dalla miseria, è combattere contro la più pesante e pervasiva ingerenza del governo sui media, in particolare sulla TV di Stato diventata megafono di una conventicola di destra e dei 5* che litigano di giorno e si appattano nella notte, è combattere il rigurgito nazionalista, il sovranismo e il populismo annidati nel finto bipolarismo che blocca il nostro Paese.

Oggi antifascismo è, soprattutto, combattere contro la deriva di destra che coinvolge certa sedicente sinistra che si fa scudo della tragedia palestinese per fiancheggiare il principale nemico della libertà nel mondo che è il fondamentalismo islamico e il terrorismo finanziato dall’Iran e dai suoi alleati.Antifascismo è resistere e combattere contro il disegno egemone di Putin che vuole erodere le frontiere europee e distruggere in primo luogo l’UE.

Questo è il nuovo fascismo che conserva, col razzismo e l’antisemitismo, alcune delle peggiori caratteristiche di quello vecchio. Ma è più insidioso perché è subdolo, perché fa proseliti in una sinistra ignorante e smarrita e nella versione della destra istituzionale ambisce ad uno Stato dai tratti autoritari come da modello ungherese.

Scurati è solo una lucina accesa sul nostro cruscotto. Indipendentemente dal merito dei suoi argomenti il “pasticcio” insulso della destra al governo indica che siamo in riserva. Si può affermare questo, almeno una volta l’anno in prossimità del 25 aprile, o è troppo politicamente scorretto perché dirlo è troppo divisivo? Divisivo da chi? mi domando.Mi rispondo prendendo a prestito le parole di un antico palestinese “Non sono venuto per unire ma per dividere”, “La tua parola sia si si e no no”. Mi scuso se le citazioni non sono perfette, ma ne rispetto il senso.

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