In questo nuovo articolo di Franco Gabbani si cambia completamento lo scenario.
Non avvenimenti storico- sociali, nè vicende di personaggi che hanno segnato il loro tempo.Il protagonista è questa volta è il fiume Serchio, l'attore sempre presente nella storia del territorio, con grandi vantaggi e tremendi disastri.
Ma non manca il tocco di Franco nell'andare ad esaminare grandi lotte politiche e piccoli episodi di vita comune legati al compagno di viaggio nella storia del nostro ambiente.
Una delle più vecchie sezioni di questo giornale, che all’inizio aveva nome “Almanacco” e che era nata per tener fede al sottotitolo dell’intestazione della pagina di apertura, rimane difficile da riempire per far fede al titolo.
Manca qualcosa: i Paesi ci sono e si fanno sentire, la Gente pure ma lo spirito che dovrebbe unirle manca o resta celato nelle pieghe degli anni dei paesani, quelli oltreantaanta.
Migliarino non è certo un paese da modello (colpa dell’Aurelia che lo divide?), ma nel cuore e nella mente dei vecchi (inutile girarci d’intorno, quando passano gli anni si invecchia!) restano indelebili alcune persone che ci hanno lasciato.
Una di queste è il noto Petri Roberto, detto Pippo, che trovò moglie e lavoro in quel di Udine ma che non dimenticò mai gli amici e il paese.
Era strano Pippo, raccoglieva tutto quello che parlava del suo paese: cose foto ricordini, ma rimandava al mittente le lettere che riceveva, forse per riallacciare l’amore del luogo natio usando lo stesso scritto come se fossero parole dette a voce.
Questa è un esempio di vera “Gente e Paesi”, una lettera corale che il paese spedì a Pippo e che ora prendo a esempio.
Mi hanno raccontato che un vecchianese andò a litigare con il responsabile delle affissioni funebri perché lui non era potuto andare al trasporto del suo più caro amico, che conosceva per soprannome e gli era sconosciuto il vero nome messo sul manifesto.
Ecco come è la “gente di paese”, poche parole ma un grande cuore!
Migliarinesi, siate contenti di essere ricordati con i nomi, scherzosi o meno, con i quali avete passato la vostra vita paesana.
In calce alla lettera vi si legge “pelliola”, non vi meravigliate: è la “pellicola”, il primo filmino fatto in paese e che Pippo girò su un viaggio in barca e che chiamammo “Dai ponti al mare” (io lo avevo aiutato in alcune scene) e che è rimasto nella storia.
Un dolce ricordo per chi non si leggerà, noi ve lo racconteremo a voce quando ci ritroveremo al “MARE”, la grande culla/bara!