Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Oggi da “Festa del lavoro” è diventato “dal lavoro”, ma non è questo il mio campo di “lavoro” e ritorno nella mia nicchia di riferimenti a volte azzeccati altre fuori tema.
Questa volta è la Vespa la mia protagonista, una strana vespa che non fa il nido costruendolo con il loro “succo”, ma scavandolo in terra, non in una terra qualsiasi, ma in quella dura e compatta dei viottoli battuti del mio orto. Fortunatamente non sono allergico alle punture dei più pericolosi insetti o altri animali, li ho provati, non certo volutamente, tutti: vespe, ragni, calabroni, bofonchi, tracine, scorfani, zecche, ma sono “ignorato” da questi della foto, le vespe di terra.
Calpesto, senza volerlo ma obbligatoriamente data la posizione del cono di terra, minuscolo vulcanettino, e la grossa vespa, più simile ad un calabrone che le altre comuni, quelle con il "vitino a vespa" se ne esce scuotendosi la polvere e ricominciando un'altra escavazione.
Mai una volta che una di loro si sia arrabbiata e abbia cercato di pungermi!
Questo non significa assolutamente che le vespe o calabroni che siano, non sono pericolosi, io parlo solo per me.
Lei/loro anche il primo maggio sono al lavoro, la casa è la cosa più importante!
Buona Festa del lavoro.