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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Mattia Feltri da www.huffingtonpost.it
Primo maggio. Pd e Cgil, affondati sul lavoro

2/5/2024 - 18:23

             Primo maggio. Pd e Cgil, affondati sul lavoro

Due interviste, di Landini e Schlein, restituiscono una sinistra ancorata al Novecento e incapace di comprendere un mondo rivoluzionato e in continuo mutamento. Lavoratori e giovani non guardano più a Pd e Cgil, rimasti buoni per dire che il fascismo è brutto e la pace è bella 

La pigrizia intellettuale del Primo maggio se la gioca con la pigrizia intellettuale del 25 aprile.

Ho letto sovrastato dalla noia le interviste a Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, e a Elly Schlein, segretaria del Pd. Il primo annuncia che presto ci sarà un referendum per l’abolizione del Jobs Act e dev’essere vero perché lo sento dire da dieci anni, e la seconda s’accoda e rilancia sul salario minimo. Non entro nei dettagli, per scampare all’accusa di concorso esterno in tedio.

Sul Jobs Act vi suggerisco di riprendere un articolo scritto per noi da Marianna Madia (una seria), quanto al salario minimo mi pare la mano di bianco quando si deve vendere casa. 
Secondo il grande Claudio Velardi, siamo tutti un po’ conservatori, ma la Cgil e il Pd lambiscono i confini della reazione.

Tutto quanto è nuovo viene respinto dalle barricate novecentesche in cui si sono asserragliati, per prolungare il rassicurante tepore residuo di anni fiammeggianti. Poco più di un anno fa avevamo suggerito alle leadership del e sindacali la lettura di Sinistra!, libro di Aldo Schiavone (storico, saggista, fra il molto del suo curriculum ricordo la presidenza dell’Istituto Gramsci negli anni Ottanta), un’implacabile requisitoria sulla sinistra capace di archiviare il marxismo alla caduta dell’Unione sovietica senza montarci sopra una mezza riflessione, non dico un’autocritica che sa tanto di Cina maoista, e dunque di tuffarsi vestita nel mare della modernità globalizzata, priva delle intenzioni e pertanto degli strumenti per governarla, e infine di additare lo spettro neoliberista, parecchio etereo poiché non è stato il frutto di un complotto globale ma di una globale distrazione. Anche della sinistra. (Non dimentichiamo mai che la globalizzazione ha risollevato dalla miseria miliardi di persone del Terzo mondo, e ridotto di molto le distanze con l’Occidente che per questo ora vive d’angoscia).
Ma il marxismo non è poi evaporato del tutto - un po’ attiene al sentimentalismo della vecchiaia, un po’ non c’era nulla con cui sostituirlo. Così dalla lotta di classe incentrata sulla fabbrica e sugli operai si è passati alla lotta di classe incentrata sui precari e i poveri, mira sbagliatissima del reazionario poiché - spiegava Schiavone - è complicato incentrare una lotta su qualcosa che un centro non ha: il precariato è effetto di un lavoro fluido, sminuzzato, sfuggente, si basa sulla tecnica che è intangibile, i prodotti della digitalizzazione sono incorporei e, quando sono materiali, attraversano i confini, demoliscono il concetto di nazione e quello di operaio, da decenni rimpiazzato dalle macchine, o meglio il concetto di lavoratore, ora rimpiazzato dall’intelligenza artificiale.
Non è un dramma: basta impegnarsi, davanti a un mondo nuovo, a trovare soluzioni nuove.

Abolire il Jobs Act e introdurre il salario minimo (sempre che serva a qualcosa) sono le misure a forma di cerotto di chi continua a non capirci niente. Il mondo che cambia non soltanto non è un dramma, è la realtà, e vi consiglio l’ottimo pezzo di Riccardo Maggiolo. Forse il lavoro va desacralizzato, dice Maggiolo.

Forse, concordo io, lo è già. Per i nostri giovani non soltanto la Repubblica non è fondata sul lavoro, non lo è nemmeno la vita. La vita per loro è molto di più e va molto oltre l’aureo binomio dei loro genitori: lavoro/famiglia.

Un discorso lunghissimo, interessantissimo, difficilissimo: neanche ci provo ad avviarlo qui. Ma lo sguardo delle nuove generazioni è già puntato, consapevolmente o no, su un orizzonte in cui le macchine lavorano e gli esseri umani si dedicano al niksen, parola olandese che - se ho capito - sta a metà strada fra il dolce far niente e il rifiutare la dittatura degli obiettivi professionali (l’Olanda è calvinista, dettaglio che aiuta a comprendere la tendenza).
Mi resta di augurare buon Primo maggio al Pd e alla Cgil, alla canizie orgogliosa e programmatica. In dieci anni (dal 2013 al 2022) i sindacati hanno perso 850 mila iscritti.

Dei 5.2 milioni di iscritti alla Cgil, due milioni e mezzo sono pensionati. Fra gli under 34 non iscritti (indagine della Fondazione Di Vittorio), l’undici per cento considera il sindacato inutile, oltre il 47 per cento non sa che cosa sia e non sa a che cosa serva.

A che cosa serva, come si è intuito, non lo so nemmeno io, se non a dire che il fascismo è brutto e la pace è bella. 

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3/5/2024 - 19:42

AUTORE:
Dispetto

...rieleggibile...ma pure no. Dipende se prende voti o se la candidano. Il seggio non è ereditario come la bottega...o l'azienda. Poi a leggere questo Feltri, pare che i giovani abbiano altre mire piuttosto della politica...se invece leggete su pa' allora buttate via il giornale...

3/5/2024 - 18:44

AUTORE:
Migliarinese di Migliarino

...lasciò il mestiere a Luciano; così Nello il barbiere lasciò la bottega al figliolo Alberto; anche il Carnasciali lasciò la bottega ad Alberto, ma non fece lo stesso percorso così come lo ha fatto Mattia Feltri rispetto a su' pà; giornalista si, ma di altro giornale... e la Camusso lottava perchè le donne della sua età andassero in pensione, ed invece lasciato la segreteria della CGIL ed il suo scranno al CNEL poi ha un seggio in parlamento ed è rieleggibile; largo ai giovani.
Salute

3/5/2024 - 17:31

AUTORE:
Vecchianese di Vecchiano

hai fatto du paragoni, uno meglio dell'altro. Ti ci deve esse voluto parecchio per fa un pensiero così forte. Comunque la Camusso è in parlamento dove ce nè già tanti.

2/5/2024 - 22:47

AUTORE:
Vecchianese di Nodica

...padre, figlio e nipote!
c'hai da dinni qualcosa? E Valentini Primo, Valentini Riccardo.
E Camusso è
in pensione?

2/5/2024 - 22:35

AUTORE:
Bertelli

Grazie per l'augurio. Se non sai a cosa serva la Cgil è un problema tuo, studia, se quelli che non sanno a cosa serve, o lo ritengano inutile o non sanno nemmeno che esiste, beh lo scopriranno e lo scoprono sempre quando hanno bisogno. Allora la Cgil, ma è meglio dire il sindacato tutto, serve, aiuta, consiglia, informa e spesso indirizza.
Certo è che non tutti, sappiatelo giovani lavoratori, precari, sottopagati, in lotta con l'intelligenza artificiale ecc. ecc., possono avere un papà che, a 19 anni, senza arte ne parte, ti fa assumere in un giornale.
Il fascismo è brutto, la pace è bella e i raccomandati fanno la morale.