Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
PD FUORI SERVIZIO
Se l’impegno messo dal PD di Zingaretti, Letta e Schlein per distruggere il PD del 2007 e soprattutto quello che con Renzi governò bene l’Italia per soli mille giorni, se così tanta energia distruttiva fosse stata messa per difendere i risultati raggiunti e rilanciare sulla loro base il progresso dell’Italia, oggi non avremmo la destra più cialtrona al potere, ma soprattutto oggi raccoglieremmo i frutti di sei anni di buon lavoro.
Sarebbero andati avanti tutti i programmi già finanziati e attivi, ma poi definanziati e cancellati, per consolidare l’inversione di tendenza dell’economia e dell’occupazione, che erano passate dal segno meno a quello più, per mettere in sicurezza il territorio e gli edifici pubblici, per avere una scuola migliore e una sanità più tempestiva ed efficace, per difendere i diritti civili conquistati e conquistarne di nuovi.
Tutto questo non fu possibile allora perché i vecchi catafalchi e i nuovi aspiranti mandarini del "PD controvoglia" tirarono la volata alla destra, contestando per primi i risultati ottenuti fornendo le armi migliori all’avversario politico.
Se non piace a loro per primi, perché dovrebbe piacere agli italiani? disse la destra. Così i vecchi catafalchi e i nuovi aspiranti mandarini del PD, convinti di raccogliere il consenso di chi si opponeva al governo del loro partito, divennero i principali promotori dell’avanzamento della destra che diventerà vittoria.
Di più. Non provocarono solo uno spostamento elettorale a destra, ma promossero l’incistarsi nell’opinione pubblica, con l’aiuto di un sistema mediatico culturalmente corrotto, di una nuova ideologia sovranista e populista. Se seghi il ramo sul quale stai seduto non potrai che cadere.
Oggi, che i vecchi catafalchi e i nuovi mandarini dirigono il PD facendolo girare come una banderuola cigolante tra i venti di Conte e Landini, non c’è voto più inutile per chi mantiene la speranza di un’Italia che riprenda il cammino riformista che quello dato al PD.
Questa non è una previsione malevola, è una certezza già confermata da anni nei quali, partiti nel 2007 per stare alla testa di una rivoluzione democratica, oggi il PD si trova alla coda di un mucchio selvaggio, avventurista, che mira solo ad accrescere qualche potere personale e minoritario. Chiacchiere senza neanche il distintivo.
La prova di questa perdita totale di senso politico, ideale, culturale, sta nell’adesione di Shlein e del PD al folle referendum per l’abrogazione del Jobs Act proposto da Landini e da una CGIL sempre più incapace di capire gli interessi immediati e strategici dei lavoratori dipendenti.
Ci sarà tempo per smentire gli argomenti fasulli inventati contro il Jobs Act. Ma è il senso politico di una tale proposta, che riassume in se tutti gli errori fatti negli anni da una sinistra sempre più asfittica e conservatrice, che non ha altra prospettiva che mantenere in vita i suoi gruppi dirigenti, di partito e sindacato, puntando su demagogia e falsità. Che sono per primi i lavoratori a conoscere e smentire.
Per questo, come in passato, il PD, alla coda della CGIL e sospinta dal M5S, tirerà la volata alla destra.
Per questo Meloni ha tutto l’interesse a trasformare la campagna elettorale in un confronto bipolare con Schlein. Si è scelta l’avversaria più debole, quella che renderà utili i propri voti solo per mantenere se stessa e i suoi cari.
Cosa ci fanno i riformisti veri nel PD? Non diteci che state sotto il tavolo aspettando di raccogliere le briciole.