Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Se siamo per la Natura è il mese delle rose, per la religione la giornata della Madonna, per Migliarino quella del Paese, ma per Tutti, ma proprio tutti, è la Festa della Mamma.
Una vecchia canzone diceva (aggiustandola all’uopo):
“il tuo nome è mamma rosa, cara, bella e premurosa, io amo tanto te Tu ami me!”
Ti amo Mamma. Ti penso ti cerco mi manchi ti sogno e ti rivedo chiudendo gli occhi.
I ricordi si accavallano troppo frequentemente e mi fanno felice e piangere nello stesso momento come quando mi cantavi quella triste canzone della mamma snaturata che amava “gioielli e profumi” e non pensava alla bambina che stava male finché agonizzando riesce troppo tardi ad avere i “balocchi” sognati.
Ecco, a questo momento mi veniva da piangere e ancor di più per il finale “Piange la mamma, pentita, stringendola al cuor!”
Piangevo per la felicità di avere una mamma come la mia che non mi comprava i giocattoli perché sapevo che non aveva soldi e sapevo che a lei dispiaceva, ma a me non interessavano, mi bastava la sua attenzione e il suo amore.
Buona Festa della Mamma e finisco con un altro riferimento di un’altra canzone, forse la più nota:
“son tutte belle le Mamme del mondo!”