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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Alda Merini una donna che mi rappresenta

14/5/2024 - 8:17


 
Abbiamo ricevuto in Redazione di Spazio Donna il pensiero di Sonia Orsini e lo pubblichiamo volentieri.

Quello che scrive Alda Merini lo trovo affascinante perché mi fa percepire e focalizzare meglio su quelle che possono essere le polarità della nostra esistenza. Ciò che leggo nelle sue parole è la bellezza spudorata del proprio pensiero lontano da schemi e giudizi o pregiudizi per la malattia mentale. La diversità non è contraddizione con quella che sembra essere la manifestazione di sé stessa. 

A volte ci identifichiamo con una nostra polarità più sviluppata e rimaniamo dentro per meglio rassicurarci, magari nel tempo scopriamo che ci sono tante Alde in giro per il mondo...  

 

Tratto dal libro Dio arriverà all'alba -  uno spaccato di quotidiano di Alda Merini

 

 «Certe volte in manicomio me ne diventavo così triste e malinconica da non avere più voglia di nulla. Ma mai sprofondavo del tutto. Mi veniva in testa di ricominciare a studiare. E poiché non potevo mi applicavo a studiare le facce delle persone, le loro storie, i loro principi, le loro tremende odissee. Ce n'era di cose da imparare se volevi anche se mancavano i libri.

In manicomio eravamo tutti smunti, smarriti, anoressici, quel che ci davano da mangiare non sapeva di niente e noi mangiavamo soltanto quel tanto che bastava per poter ingurgitare le medicine.

Eppure mi piaceva la vita, l'amavo e la descrivevo, anche se non scrivevo, con me stessa.

Ricordavo e abbellivo nella mia testa.

Mi sembrava come sempre di essere una scrittrice semplice e umile.

La grandezza la lasciavo volentieri agli altri.

Era bello comunque essere insieme agli altri, anche se eravamo tutti pazzi, tutti con "diverse tazze da rimettere a posto nella credenza".

Ci guardavamo negli occhi l'uno nell'altro e un mezzo sorrisino ci scappava sempre. Perché eravamo vivi e in un certo qual modo eravamo belli, checché ne dicessero tutti gli altri».

Alda Merini



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