Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Abbiamo ricevuto in Redazione di Spazio Donna il pensiero di Sonia Orsini e lo pubblichiamo volentieri.
Quello che scrive Alda Merini lo trovo affascinante perché mi fa percepire e focalizzare meglio su quelle che possono essere le polarità della nostra esistenza. Ciò che leggo nelle sue parole è la bellezza spudorata del proprio pensiero lontano da schemi e giudizi o pregiudizi per la malattia mentale. La diversità non è contraddizione con quella che sembra essere la manifestazione di sé stessa.
A volte ci identifichiamo con una nostra polarità più sviluppata e rimaniamo dentro per meglio rassicurarci, magari nel tempo scopriamo che ci sono tante Alde in giro per il mondo...
Tratto dal libro Dio arriverà all'alba - uno spaccato di quotidiano di Alda Merini
«Certe volte in manicomio me ne diventavo così triste e malinconica da non avere più voglia di nulla. Ma mai sprofondavo del tutto. Mi veniva in testa di ricominciare a studiare. E poiché non potevo mi applicavo a studiare le facce delle persone, le loro storie, i loro principi, le loro tremende odissee. Ce n'era di cose da imparare se volevi anche se mancavano i libri.
In manicomio eravamo tutti smunti, smarriti, anoressici, quel che ci davano da mangiare non sapeva di niente e noi mangiavamo soltanto quel tanto che bastava per poter ingurgitare le medicine.
Eppure mi piaceva la vita, l'amavo e la descrivevo, anche se non scrivevo, con me stessa.
Ricordavo e abbellivo nella mia testa.
Mi sembrava come sempre di essere una scrittrice semplice e umile.
La grandezza la lasciavo volentieri agli altri.
Era bello comunque essere insieme agli altri, anche se eravamo tutti pazzi, tutti con "diverse tazze da rimettere a posto nella credenza".
Ci guardavamo negli occhi l'uno nell'altro e un mezzo sorrisino ci scappava sempre. Perché eravamo vivi e in un certo qual modo eravamo belli, checché ne dicessero tutti gli altri».
Alda Merini