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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
NO Signal - Comunicare MALE sui social

18/5/2024 - 13:24

NO Signal - Comunicare MALE sui social

APOCALISSE NOKIA

 

Nel 2006 Nokia aveva quasi il 60% di tutto il mercato dei telefoni mobili, un impero economico incalcolabile, con previsioni di crescita favolose.Tutti adoravano i telefoni Nokia, batteria inesauribile, piccoli, comodi, utili per l'autodifesa, il 3310 è stato eletto migliore arma per sopravvivere a un'apocalisse zombie.I l futuro sembrava roseo dopo decenni di crescita costante, poi nel 2007 Steve Jobs presenta l’iPhone, il primo vero smartphone al Mondo, ma Nokia non vede arrivare il treno che la sta per travolgere.

La reazione di Nokia fu fredda, secondo loro il prodotto di Apple era troppo costoso, ingombrante e fragile, e non avrebbe mai potuto impensierirli.

La società finlandese aveva valutato la concorrenza in base a quelli che erano stati fino a quel momento i plus ricercati dal mercato per i prodotti di telefonia.Un cellulare negli anni '90 e primi 2000 doveva essere piccolo, resistente, affidabile, facile da usare e doveva consentire una certa personalizzazione; in base a questi parametri Nokia aveva ragione, l'iPhone non era un serio rivale.Ciò di cui non si erano resi conto era che la competizione si stava spostando dalla qualità hardware a quella software, dove Apple dominava e che il mercato avrebbe presto cercato qualità diverse nei telefoni mobili.

Non essendosi resi conto di questa evoluzione del mercato, decisero di proseguire imperterriti nella produzione di cellulari tradizionali, robusti, sempre più piccoli e sempre più economici.Il risultato fu che nel giro di appena due anni l’Impero Nokia era in rovina e a nulla valsero i tentativi di recuperare, perché il gap accumulato in quel poco tempo era ormai incolmabile.

Preoccupante, ma istruttivo pensare come scelte aziendali sbagliate e strategie di marketing antiquate abbiano letteralmente distrutto il gigante finlandese in pochi mesi, dopo decenni di costante crescita. Essere costantemente aggiornati, seguire i trend e le dinamiche dei mercati, non è più un’attività che si può svolgere a tempo perso, perché il mercato di oggi non aspetta e non rispetta nessuno.

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