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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Di Umberto Mosso
Panorama elettorale

18/5/2024 - 21:45

                           PANORAMA ELETTORALE.

Attenzione, Meloni e Shlein mentono su tutto l’essenziale, dallo stato della nostra economia, alle ragioni dell’andamento positivo (meno male) dell’occupazione, ai diritti sociali e civili in Italia e in Europa.

Mentono e deviano l’attenzione dei cittadini su temi – bandierina che non servono a migliorarci la vita, ma solo a trasformarci in stupide tifoserie che dovrebbero misurarsi per accrescere il loro potere personale.

Meloni ci guida fieramente verso l’isolamento europeo puntando esclusivamente a farsi leader della destra continentale. L’Italia di Meloni in Europa rinuncia al ruolo guida di paese fondatore, con Francia, Germania e Benelux, e si rinchiude nella ridotta conservatrice con Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.

Shlein ha piegato e stravolto le ragioni fondative del PD trasformandolo in una succursale dei populismi di Landini e Conte. Al primo concede un referendum contro gli interessi dei lavoratori, non essendoci alcun dato che indichi che il Jobs Act abbia avuto le conseguenze negative che i suoi avversari millantano. 

Al secondo ha semplicemente ceduto l’agenda programmatica del PD. 

I media le aiutano propagandando una visione bipolare della politica, inutile, inefficace e dannosa perché ingessa il nostro Paese da anni.

I conservatori di destra e di sinistra del potere mediatico a mezzadria le aiutano nascondendo ogni possibile alternativa. 

Non avrebbe avuto alcun senso un dibattito, un finto duello, tra due bugiarde che vogliono trasformare le elezioni Europee in un sondaggio d’opinione sul loro grado di consenso, alterandone così lo scopo europeista. Facendole apparire come una elezione col sistema maggioritario mentre di vota con quello proporzionale. 

Per soprammercato le due bugiarde si candidano come capolista dichiarando in precedenza che, se elette, non andranno a lavorare nel Parlamento Europeo, sollecitando gli elettori a considerare questa truffa politica e istituzionale, degradante e unico caso in Europa, come una cosa normale. 

L’alternativa c’è, sono gli Stati Uniti d’Europa e il voto alla lista che combatte per questo obiettivo. Che non è né di Meloni, né di Shlein, né di alcun altro. 

Salvini addirittura chiede meno Europa, Tajani suona la fanfara al seguito della destra e al momento opportuno cade dal pero e si allinea con le posizioni meno liberali sulla piazza.

Per non dire di Calenda, altro finto candidato, che rincorre in modo penoso gli stessi punti programmatici della lista Stati Uniti d’Europa dimostrando a tutti che non ha voluto aderirvi non per motivi politici, ma per suoi limiti caratteriali.

Un uso privato e umorale della politica il suo, che dimostra di essere un iracondo senza lucidità politica. A meno che non l’abbia incoraggiato qualcuno a fare il dissipatore. Non oso pensarlo, nessuno gli affiderebbe un compito politico così complesso.     

Calenda è una specie di Conte che non ce l’ha fatta, con una punta di nervi meno saldi dell’avvocatino. Il quale ci ha scaricato, come nessun altro prima, una montagna di debiti sulle spalle. Nostre e quelle delle prossime due generazioni. E ride invece di andare a nascondersi.

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