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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Sul finire del giorno
s'attenua anche il bollore
e il crepuscolo
benefico mediatore
occhieggia alla sera
con lo sguardo
carico d'amore
Gli ultimi .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Di Umberto Mosso
Panorama elettorale

18/5/2024 - 21:45

                           PANORAMA ELETTORALE.

Attenzione, Meloni e Shlein mentono su tutto l’essenziale, dallo stato della nostra economia, alle ragioni dell’andamento positivo (meno male) dell’occupazione, ai diritti sociali e civili in Italia e in Europa.

Mentono e deviano l’attenzione dei cittadini su temi – bandierina che non servono a migliorarci la vita, ma solo a trasformarci in stupide tifoserie che dovrebbero misurarsi per accrescere il loro potere personale.

Meloni ci guida fieramente verso l’isolamento europeo puntando esclusivamente a farsi leader della destra continentale. L’Italia di Meloni in Europa rinuncia al ruolo guida di paese fondatore, con Francia, Germania e Benelux, e si rinchiude nella ridotta conservatrice con Ungheria, Romania, Bulgaria, Croazia, Lituania, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia.

Shlein ha piegato e stravolto le ragioni fondative del PD trasformandolo in una succursale dei populismi di Landini e Conte. Al primo concede un referendum contro gli interessi dei lavoratori, non essendoci alcun dato che indichi che il Jobs Act abbia avuto le conseguenze negative che i suoi avversari millantano. 

Al secondo ha semplicemente ceduto l’agenda programmatica del PD. 

I media le aiutano propagandando una visione bipolare della politica, inutile, inefficace e dannosa perché ingessa il nostro Paese da anni.

I conservatori di destra e di sinistra del potere mediatico a mezzadria le aiutano nascondendo ogni possibile alternativa. 

Non avrebbe avuto alcun senso un dibattito, un finto duello, tra due bugiarde che vogliono trasformare le elezioni Europee in un sondaggio d’opinione sul loro grado di consenso, alterandone così lo scopo europeista. Facendole apparire come una elezione col sistema maggioritario mentre di vota con quello proporzionale. 

Per soprammercato le due bugiarde si candidano come capolista dichiarando in precedenza che, se elette, non andranno a lavorare nel Parlamento Europeo, sollecitando gli elettori a considerare questa truffa politica e istituzionale, degradante e unico caso in Europa, come una cosa normale. 

L’alternativa c’è, sono gli Stati Uniti d’Europa e il voto alla lista che combatte per questo obiettivo. Che non è né di Meloni, né di Shlein, né di alcun altro. 

Salvini addirittura chiede meno Europa, Tajani suona la fanfara al seguito della destra e al momento opportuno cade dal pero e si allinea con le posizioni meno liberali sulla piazza.

Per non dire di Calenda, altro finto candidato, che rincorre in modo penoso gli stessi punti programmatici della lista Stati Uniti d’Europa dimostrando a tutti che non ha voluto aderirvi non per motivi politici, ma per suoi limiti caratteriali.

Un uso privato e umorale della politica il suo, che dimostra di essere un iracondo senza lucidità politica. A meno che non l’abbia incoraggiato qualcuno a fare il dissipatore. Non oso pensarlo, nessuno gli affiderebbe un compito politico così complesso.     

Calenda è una specie di Conte che non ce l’ha fatta, con una punta di nervi meno saldi dell’avvocatino. Il quale ci ha scaricato, come nessun altro prima, una montagna di debiti sulle spalle. Nostre e quelle delle prossime due generazioni. E ride invece di andare a nascondersi.

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